Segni come parole (Il linguaggio perduto)
CRONACA - 17 03 2025 - Bernardo Gabriele Ferrari
Una interessante conferenza molto partecipata, è stata quella del Prof. Ausillio Priuli di Capo di Ponte (Valle Camonica) tenutasi a Tirano, nella sala BPS a cura della Associazione "Sul Sicomoro" nel pomeriggio di sabato 15 marzo. Dalla brochure della associazione questa è la sua sintetica biografia: AUSILIO PRIULI archeologo camuno, professionista della ricerca e dello studio dell'arte preistorica, è ideatore di nuove tecnologie di ricerca, schedatura ed analisi delle manifestazioni paleografiche e della protostatuaria e statuaria megalitica. Ha fondato e dirige il Museo didattico d'Arte e Vita Preistorica di Capo di Ponte e il Centro di Archeologia Sperimentale ; inoltre ha realizzato l' Archeodromo di Capo di Ponte e l'Archeopark di Boario Terme. Sue pubblicazioni sono : LE INCISIONI RUPESTRI DELL' ALTOPIANO DEI 7 COMUNI. LE INCISIONI RUPESTRI DI MONTE BEGO. INCISIONI RUPESTRI DELLA VAL CAMONICA. INCISIONI RUPESTRI E MEGALITISMO IN LIGURIA. VALLE CAMONICA IMMAGINI DEL TEMPO. INCISIONI RUPESTRI NELLE ALPI. LA RAFFIGURAZIONE DELLA CACCIA NELLA PREISTORIA DEI POPOLI. ARTE RUPESTRE, PALEOGRAFIA CAMUNA E DELLE GENTI ALPINE. Ha aperto la conferenza il Presidente dellla Associazione MARINO POZZI dicendo che l'albero del Sicomoro per crescere ha bisogno della terra, analogia con le incisioni rupestri. Carlo Levi ( Cristo si è fermato ad Eboli, romanzo autobiografico ) diceva : " SE GUARDO CON AMORE , GLI OCCHI SI APRONO ". Al termine della sua accorata presentazione mi ha ceduto la parola quale associato e membro del G.A.T. Gruppo Archeologico Tiranese. Nel 1968 quando studiavo a Milano, ho visitato il Museo Archeologico di Corso Magenta e sono rimasto folgorato dal MASSO DI BORNO ( 2800 a.C. ) situato al centro del cortile. Tale masso riccamente inciso : pugnali, asce, pendagli ad occhiali, animali, mi parlava... Solo le pietre sanno. Ho conosciuto Ausilio Priuli nel 1972 visitando i MASSI DI CEMMO , mi ha fatto da guida, dopo aver visto il Parco di Naquane, con la mia metà del cielo presente in sala. Nel 1973 ed esattamente il 7 agosto davanti al Notaio Schiantarelli di Tirano, abbiamo costituito una " ASSOCIAZIONE PER LA RICERCA DELLE INCISIONI RUPESTRI E REPERTI ARCHEOLOGICI DI VALTELLINA " , noi 8 amici pieni di buona volontà. Nel 1974 a Tresenda sul dosso di Caven, abbiamo scoperto gli scutiformi . Autenticati dal Prof. Emmanuel Anati di fama modiale e pubblicizzati a livello nazionale sulla DOMENICA DEL CORRIERE. Nel 1975 a Bianzone in località Stavell abbiamo trovato un altare preistorico con una vasca quadrata, coppelle e canali dove si svolgevano riti di sangue dei cacciatori. Nel 1979 le incisioni rupestri della Valcamonica vengono iscritte al numero 1 del Sito Unesco in Italia ( attualmente sono 55 ) e decido di andare a STONEHENGE in Inghilterra per vedere questo calendario astronomico noto in tutto il mondo. Ho accennato infine alla nostra ricchezza archeologica : due pugnali di bronzo di Piattamala, la Stele di Tirano nel Museo di Palazzo Besta di Teglio, la Stele di Migiondo trovata dal Prof. Ivano Gambarri e ora al Museo dell'Ospedale di Sondalo, alle incisioni di Castione, e la Stele di Pian di Gembro ( chiesetta di S.Fortunato ) Ha preso la parola il Prof. Ausilio Priuli che per i suoi studi ha girato il mondo intero. Sono state proiettate e da lui descritte delle diapositive tratte dal suo ultimo libro : SEGNI COME PAROLE. Una incisione di epoca romana è l'attestazione scritta e disegnata che il segno e il gesto di realizzazione sono linguaggio rituale espressi in luoghi sacri, in momenti particolari come potrebbe essere la primavera ( risveglio ) e l'autunno ( riposo ) L' uomo preistorico è fortemente religioso, ogni anomalia morfologica è segno della presenza del sacro spirito della montagna , come avviene tuttora sul Pizzo Badile Camuno mt. 2435, con il fascio di luce e ombra. Il linguaggio rituale è espresso da specialisti del rito, mentre le incisioni figurative ( Rupe Magna di Grosio - Roccia di Naquane Capo di Ponte ) sono state fatte da sacerdoti artisti. Le coppelle ( nel mondo sono oltre 5 milioni ) si possono interpretare come comunicazione preghiera personale e in altri casi come risultato della stessa preghiera. Al termine MARICA MAGANETTI, membro del G.A.T. ha reso pubblica una nostra scoperta, già segnalata da tempo al Comune di Grosio, di " PARETI VERTICALI ISTORIATE " una cosa rarissima anche a livello europeo, attualmente invisibili perchè ricoperte da rovi. Grosio è come la VALLE DEI RE in Egitto, riserva continue e meravigliose scoperte. Basterebbe adottare il motto di Don Lorenzo Milani : I CARE - AVRÒ CURA. Bernardo Gabriele Ferrari ( G.A.T. )
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