
Tirano, cittadini in allarme: chiude il servizio di fisioterapia
CRONACA - 25 03 2025 - Marco Travaglia
La chiusura del servizio di fisioterapia presso il presidio sanitario di Tirano sta suscitando forte preoccupazione tra i cittadini. Una lettrice, in una lettera aperta giunta alla nostra redazione, esprime il proprio sconcerto per la decisione, che costringerà molti utenti a spostarsi a Sondalo o a Sondrio per ricevere le cure necessarie. Il servizio, molto apprezzato dalla popolazione, accoglie pazienti non solo dal Tiranese, ma anche dalla bassa Valtellina e dalla provincia di Brescia. La sua chiusura rappresenta un grave disagio, specialmente per i pazienti fragili che, oltre a dover affrontare le sedute di fisioterapia, saranno costretti a intraprendere viaggi più lunghi e faticosi. La preoccupazione è che molti di loro, per evitare il trasferimento, saranno obbligati a rivolgersi a strutture private, con un aggravio economico non indifferente. Secondo quanto riportato, la sospensione del servizio sarebbe dovuta a lavori di ristrutturazione che dureranno almeno un anno e mezzo. Tuttavia, i cittadini si chiedono se non sia possibile individuare spazi alternativi all’interno della struttura di Tirano per garantire la continuità del servizio. "Non penso che nel presidio i locali siano tutti occupati – scrive la lettrice – e temo che, come accaduto in passato, una volta chiuso il servizio non verrà più riattivato". L’inquietudine riguarda anche il servizio di mammografia, che sarebbe destinato alla stessa sorte. Se così fosse, le donne di Tirano e dei comuni limitrofi dovranno recarsi a Sondrio o Sondalo per effettuare questo importante esame di prevenzione. Anche in questo caso, il timore è che la chiusura temporanea diventi definitiva, privando il territorio di un ulteriore servizio essenziale. La richiesta dei cittadini è chiara: mantenere attivi i servizi che funzionano bene e garantire un’assistenza sanitaria adeguata anche nelle zone periferiche. "Non possiamo sempre tacere e subire queste decisioni senza opporci – conclude la lettrice – abbiamo bisogno anche noi di servizi sanitari efficienti e accessibili". La questione è ormai aperta e resta da vedere quali saranno le risposte delle istituzioni di fronte a queste legittime preoccupazioni della comunità.
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