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Come i semi del fiore di tarassaco…

CULTURA E SPETTACOLO - 07 12 2020 - Ezio (Méngu)

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Novella di Gianna al tempo del coronavirus 

I sei giovani quarantenanti per la pandemia di coronavirus nella baita in Mortirolo sono  intorno al grande camino acceso e attendono il racconto di Gianna. La giovane laureanda in psicologia dice con un filo di voce “ Questa notte ho fatto un sogno che, anche da sveglia, mi insegue. Il limpido laghetto che vedete laggiù , nel mio sogno, era circondato da un brulichio di gente . La bianca corona della riva del lago era un ondeggiare di persone che con i piedi nell’acqua cercavano frescura. Mi resi conto che quell’ammasso di gente, desiderosa di godere la frescura delle acque, aveva rovinato il laghetto  rendendo le acque torbide. Dall’alto vedevo quella gente che rideva, gozzovigliava, addirittura alcuni bambini facevano nelle acque la pipì e gettavano cartacce. Vedendo quel bailamme di gente intorno a quello splendido specchio d’acqua come era un tempo piansi disperata.  Non ricordo per quanto.  D’un tratto vidi un chiarore nel cielo, proprio lassù sul fianco della montagna , dove ci sono i vecchi larici . Sentì un forte vento che si irrobustì  sino a formare un vortice d’aria che si posò quasi al  centro del laghetto. Poi il vortice d’aria si fece tromba d’acqua prosciugando il laghetto sino a formare una grande fossa melmosa. Con il turbine d’acqua, la grande folla sulla riva del lago fu risucchiata  come da una grande idrovora e la vidi sparire urlando. Poi vidi  al centro della conca melmosa la grande trota gigante. Era la trota che da anni e anni  si nutriva delle piccole trote. Si dibatteva nella melma furiosamente, ma non moriva. Ed ecco che da quella luce che prima avevo visto uscire un lampo, uscì un fulmine  e sentii una parola di tuono che diceva : “  è finito il tempo della grande pestilenza”  e il fulmine colpì la grande trota a morte. Passò un po’ di tempo, non so quanto, e vidi che da tutte le sorgenti intorno al lago ,che prima erano asciutte, ora scaturiva una grande quantità d’acqua cristallina che riempì di nuovo e in poco tempo quel laghetto e tutto diventò un gioiello com’era stato nei tempi passati. Qui mi svegliai, con cuore contento” . I compagni quarantenati ascoltarono il racconto di Gianna in silenzio, poi Mario disse: “ sognare è come pensare, quando dormiamo anziché pensare sogniamo e ascoltiamo la nostra psiche. Lorenza puoi dirci qual’ è il significato del tuo sogno ? “  Sì.  Oggi ho riflettuto molto sul mio sogno. Io credo che la “grande luce”  che m’è apparsa rappresenti la speranza di ognuno di noi di  ricominciare tutto da capo. La tromba d’acqua che prosciuga il laghetto e uccide gli uomini è la natura che si vendica per aver abusato dei suoi beni. La trota gigante rappresenta la grande finanza che tutto ingoia e si ingrassa, con la fatica dei poveri,  sino a scoppiare, finché un “ giustiziere divino “ l’uccide con i suoi potenti strali. Poi, dopo qualche tempo, la natura torna di nuovo a fiorire, le sorgenti danno acqua pura e in abbondanza e tutto incomincia di nuovo con una nuova vita e un nuovo Mondo più sereno “  Questo disse Lorenza sorridendo ai suoi amici e di nuovo disse:  “ noi giovani dobbiamo essere come i “ soffioni “ del fiore di tarassaco che sollevati dal vento disperdono i loro semi ovunque portando speranza e allegria nel Mondo, solo così il Mondo sarà rinnovato.  “  

 

Ezio (Méngu)

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