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DIARIO BALCANICO: "PICCOLA PREMESSA DOVEROSA"

CULTURA E SPETTACOLO - 24 07 2015 -

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Balcani, così vicini, così lontani. Dunque si parte, dieci giorni tutti da scrivere. Per fortuna arriva sempre il momento di chiudere i libri e preparare lo zaino, la vita vera non può stare tutta dentro un manuale, e nemmeno la Storia, quella bisogna guardarla negli occhi. Quello che trovate qui di seguito è una sorta di "Diario balcanico", scritto dall'8 al 17 giugno 2015, quando, con l'amico e documentarista Emanuele Mei, siamo volati in Serbia e da Belgrado in qualche maniera abbiamo raggiunto la Bosnia Erzegovina, passando dalla Croazia.Nulla di programmato né prenotato, solo una gran voglia di mettere il naso, gli occhi, e i sensi tutti, dentro questi famigerati Balcani a 20 anni dalla fine delle guerre bosniache.In fondo al viaggio una sola regina, Sarajevo. Le mie impressioni non hanno pretesa di completezza, né di correttezza assoluta, non sarà una guida turistica, quella potrete sempre trovarla su Amazon per pochi soldi e sarà sicuramente fatta meglio, non saranno saggi esclusivamente storici anche se cercherò di verificare tutto quello che di storico vi inserirò. Quello che cercherò di fare è semplicemente immergermi con tutti i miei sensi dentro le situazioni, le città e le vite delle persone che mi vorranno incontrare, prendendo mezzi pubblici a caso fino al capolinea o camminando per chilometri e chilometri fino alle periferie. Mi sforzerò di riconoscere i pregiudizi e di tenerli alla larga, sospenderò i facili giudizi per raccontare i particolari, perché credo che la realtà non sia un flusso unico di macro avvenimenti, ma un insieme di tanti particolari. Una cosa tipo gli atomi, ma non sono Zichichi io, non lo so spiegare. Posso garantirvi soltanto sincerità ed onestà del mio sentire. Buon viaggio. Luca Cometti    

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