E' possibile salvaguardare l'arte tiranese?
CULTURA E SPETTACOLO - 17 08 2017 - Ivan Bormolini
So benissimo che non siamo in tempi economicamente favorevoli per tentare di promuovere investimenti mirati alla salvaguardia di una buona parte del patrimonio artistico tiranese. Abbiamo insomma una notevole ricchezza artistica, che in alcune parti è ben conservata, soprattutto grazie all'intervento di privati, oppure all'azione di lodevoli associazioni che con le loro raccolte fondi hanno messo mano strutture di vario genere, salvandole da un inesorabile declino. Nello stilare una mia piccola ricerca sull'iconografia dell'Apparizione della Vergine Maria al Beato Mario Omodei che pubblicheremo dalle pagine di questo giornale a settembre, mi sono imbattuto, ma non è una novità, in una serie di rappresentazioni pittoriche tiranesi. Queste sono ben lontane dal mantenere, almeno in parte, l'originale stato di conservazione. E' vero che oggi, l'azione degli agenti atmosferici ed a volte l'ignoranza umana deturpano opere dal valore inestimabile per la nostra arte e cultura popolare. Faccio un appello: mi rivolgo all'Amministrazione Comunale, so che non è un compito facile, recuperare anni, anzi tanti decenni di incuria in tal senso. Però, mi permetto un suggerimento che spero possa essere accolto con positività e compostezza per il bene del patrimonio artistico della città, delle sue vie storiche e delle sue frazioni. Sarebbe positivo, costituire un comitato di persone, oggi lo chiamano tavolo, di storici ed artisti di cui Tirano è ricca. Riunire questi illustri studiosi, di cui Tirano ne va fiera per le loro ricerche ed i loro studi, al fine di valutare a grandi linee, oppure se consentito nel dettaglio, lo stato di alcune importanti o meno conosciute opere storiche ed artistiche locali, siano queste private che pubbliche. Insomma, in primo luogo l'Amministrazione Comunale potrebbe divenire una sorta di “cabina di regia” di un lavoro che si configura come complesso e lungo, ma che forse, anzi togliamo il forse, potrebbe portare a qualche buon risultato. Redarre un accurato censimento... E poi chissà mai, qualcuno in Regione o tra i Ministeri romani, potrà darci ascolto e magari finanziare fondi al fine di recuperare un poco del nostro patrimonio, che sembra naufragare fra dimenticanza, inciviltà, inosservanza ed incuria. Pensiamoci, magari a partire dal piazzale della nostra Basilica che certo, come altre opere, non versa in buone condizioni. Ivan Bormolini
La nostra città, nel suo ampio complesso di opere, ci racconta davvero tante storie che hanno saputo costruire un insieme di palazzi, luoghi e chiese che oggi sono per la città un vanto non solo dal punto di vista culturale, ma anche turistico.
Ma osservando certi dipinti, alcune edicole votive, sparse per la nostra bella città, ho notato che forse, senza il forse, ci troviamo di fronte ad un bivio. O si interviene, con azioni mirate, oppure perderemo, giorno dopo giorno una vera ricchezza.
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1 COMMENTI
17 08 2017 11:08
Méngu
Condivido ! Prendiamo l’esempio del BIM di Valcamonica che nel 2016 ha stanziato 50 mila euro per interventi di ricupero artistico e consolidamento strutturale delle santelle e delle edicole votive del territorio. Una speciale attenzione merita la pavimentazione esterna del Santuario di Madonna di Tirano. Chi fotografa la struttura del Santuario avrà immortalato un ricordo eccezionale , ma chi fotografa la pavimentazione , in particolare quella rivolta verso il viale Italia, avrà dei buoni motivi per criticare la trascuratezza, anzi l’abbandono strutturale di una bella pavimentazione che i nostri padri nel 1955 seppero progettare e fare con eccellenza.