L'angolo verde: l'arnica montana
CULTURA E SPETTACOLO - 30 08 2022 - A. S.
L'arnica montana, conosciuta e utilizzata nella preparazione di farmaci già nel I secolo d.C., in Grecia; chiamata alcinos - che significa salutare - è tutt'oggi una delle piante officinali più adoperate. Si tratta di una specie erbacea perenne e spontanea che cresce in prati e pascoli di Alpi ed Appennini al di sopra dei 1000 metri di altitudine. Presenta uno stelo rigido, eretto, con foglie ovali di colore verde-giallastro, che in passato erano fumate dagli abitanti dei poveri paesi di montagna al posto di quelle del tabacco, e fiori simili a margherite con tinta giallo-arancio. Le parti utilizzate sono il rizoma e i fiori.
L'arnica è il rimedio popolare per eccellenza ed è nota tra i montanari come "fiore delle cadute" per le sue molteplici proprietà terapeutiche. In caso di contusioni, ematomi e geloni è consigliato fare impacchi sulla parte dolente con tintura d'arnica diluita; per alleviare i sintomi associati a mal di gola e infiammazioni gengivali occorre sciogliere alcune gocce in acqua; va utilizzata pure come un normale collutorio, inoltre è utile contro le punture d'insetti, migliora la digestione e contribuisce ad abbassare la febbre. L'olio ottenuto con la macerazione dei fiori d'arnica unito ad altri ingredienti è impiegato per massaggi terapeutici atti ad alleviare i dolori alla schiena.
In cosmetica è possibile trovare l'arnica come sostanza integrante in preparati per la bellezza dei capelli e del cuoio cappelluto, quali tonici e antiforfora.
L'arnica è fortemente tossica e se ne consiglia pertanto un uso esterno; le preparazioni devono essere usate con molta prudenza, e non vanno mai adoperate sugli occhi e sulle mucose in presenza di ferite o sulla pelle delicata dei bambini.
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