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Leonardo da Vinci è stato il viaggiatore più illustre passato per la Valtellina

CULTURA E SPETTACOLO - 21 02 2018 - Sandra e Bernardo Ferrari

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/sul sicomoro febbraio 2018

Sala gremita come non mai per la serata " Sul Sicomoro" organizzata da Insieme per l'Oncologia e l'Ematologia Alta Valtellina Onlus a cura del prof. Massimo Dei Cas , docente di filosofia, sul tema " Viaggi e viaggiatori illustri nella Valtellina del passato".

 

Massimo Dei Cas da anni percorre la Valtellina consumando scarpe, tempo e energie, come lui ama definire la sua passione.
Si viaggia per il piacere e si cammina o per soldi o per necessità, ha detto, e in sua compagnia con l'aiuto di diapositive a colori abbiamo percorso la Valtellina e la Valchiavenna alla scoperta di alcuni dei viaggiatori illustri che hanno percorso il nostro territorio.

 

Si parte dal passo dello Spluga dove ha transitato l'esercito Napoleonico forte di 15.000 uomini per le solite guerre di conquista.
Il viaggiatore più illustre è stato Leonardo da Vinci come documentano i suoi scritti sulle cascate dell'acqua Fraggia. Quasi sicuramente Leonardo ha percorso l'intera Valtellina anche in un'altra occasione, assieme a Ludovico il Moro accompagnando il corteo della duchessa Bianca Maria Sforza lungo la valle di Fraele e il passo di S.Maria per raggiungere la Val Venosta.

 

Un altro personaggio illustre è stato DON GIUSEPPE BUZZETTI, grande camminatore e alpinista, di cui si sono perse le tracce nel luglio del 1934 mentre faceva ritorno in Val Codera dopo una ascensione nel gruppo del Pizzo Badile.
Il suo corpo non è ancora stato ritrovato.
Il racconto è proseguito con : S.Colombano da Traona all'alta valle, S.Bello molto popolare a Monastero di Berbenno e S.Carlo Borromeo fermatosi in preghiera nella Basilica a Madonna di Tirano.

 

Altro personaggio è stato Nicolò Rusca che fu rapito da un manipolo di protestanti, legato sulla groppa di un mulo e fatto transitare lungo la Valmalenco, a Chiareggio e attraverso il passo del Muretto fino a Thusis (Canton Grigioni ) dove è morto sotto tortura.

 

Interessante è stata la spiegazione di Massimo Dei Cas circa l'origine della rivalità fra Grosio e Bormio: le fortificazioni della Magnifica Terra a Serravalle in Valdisotto ( dove c'era il ponte del diavolo ) erano insuperabili.
Sembra che durante uno dei tanti conflitti, i grosini abbiano consigliato al nemico una via di accesso poco nota, attraverso la Val d'Eita, passo di Verva, Val Viola... I bormini sono stati presi di sorpresa alle spalle e delle 22 torri esistenti a Bormio ne rimase in piedi una sola, la Torre Alberti.

 

Degli altri illustri personaggi come Giuseppe Garibaldi si terrà sicuramente un'altra interessante conferenza.

 

Prossimo appuntamento VENERDÌ 9 MARZO , ORE 21 SALA BPS TIRANO, il prof. Alessandro Rovetta parlerà del PATRIMONIO DELLE CHIESE RUPESTRI DI MATERA, capitale europea della cultura 2019. Ingresso libero, come sempre.

 

Sandra e Bernardo Ferrari

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