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Soffiamo sulla brace del rinnovamento

CULTURA E SPETTACOLO - 20 11 2023 - Ezio (Méngu)

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/La brace nel fornello di una cucina economica
La brace nel fornello di una cucina economica

Se avete una cucina economica a legna sarà capitato anche a voi che, dopo aver messo la legna nello sportello, magari non troppo secca ma sistemata a modo, avrete di certo messo la carta di giornale sotto i tronchetti, poi con un “ zufranèl “  ( fiammifero ) avrete acceso la carta di giornale che  avrà preso fiamma. Avrete detto: Ok. adès la lègna la tacherà ‘n de ‘n bot “  ( adesso la legna si accenderà in un attimo)  e  voi andrete a fare altri lavori di casa. Dopo alcuni minuti guardate lo sportello della stufa e dite: “ pòrculi, la lègna  lè mìga tacàda !” ( porca loca, la legna non si è accesa !). Guardando nel fornello vedrete però che sotto alcuni tronchetti di legna c’è la brace. Cosa fate? Semplice, farete da mantice con la bocca e “ buferìì“ ( soffierete ) tre- cinque , enne volte finché ‘l fòch ‘l tàca ( il fuoco attecchisce )  e i tronchetti di legna lentamente andranno in fiamme.

 

Cari lettori vorrei fare un paragone con quello che ho scritto sopra con le tantissime cose che succedono nella vita e nella nostra società. Tutti noi sappiamo che nulla è gratis nella Vita. Penso anche nell’ aldilà. Se il nostro comportamento è pessimo con il prossimo, il Signore ci ha minacciato di sbatterci nei gironi infernali, ma comportarci in modo onesto con gli altri, magari sopportando gente che promette invano e non ascolta, è gran fatica: si deduce dunque, per la proprietà transitiva, che anche il Paradiso promesso non è gratis e bisogna sudarselo.

 

Come ho detto sopra, può succedere che, durante le manovre di accensione della vostra stufa economica, la carta bruci senza che la fiamma abbia del tutto attecchito la legna e non avendo più altra carta e nemmeno un fiammifero a portata di mano occorre ingegnarsi e soffiar sulla brace per ventilarla e dare vita alla fiamma. Così capita, io credo, anche per molte iniziative nei nostri paesi di Valtellina (penso anche in altre realtà), nei numerosi sacri pensatoi dei nostri Comuni, dove tante iniziative si tengono calde nei cassetti e faticano a prendere fuoco per mille motivi, come il gran carico di lavoro; così si sente dire. Insomma, sembra che poch u negùn ‘l bùfa ‘n dèla bras (pochi o nessuno soffiano sulla brace) per dar vita a questi progetti magari fatti con grande impegno e assai costosi, ma abbandonati a causa di “ vincoli “  stretti e contorti della burocrazia e dall’aspettativa di decreti attuativi che nascono con fatica, quando poi riescono a nascere almeno sulla carta. .

 

Non basta dunque avere legna in deposito ( idee ) , non basta aver carta di giornale ( ( alimentazione idee ) e neppure a volte l’accendino ( diligenti Amministratori Regionali, Provinciali e  Comunali ) ma io credo che occorre che anche il cittadino, il comune cittadino intendo,  aiuti a bufà, bufà,  bufà  per dar vigore ai temi di interesse comune al fine di  dar vigore se non con “ l’eroico coraggio “ alle iniziative approvate. Naturalmente tutto questo interessamento, io credo sia benvenuto, se ai cittadini è permesso di conoscere per tempo utile i progetti della cosa pubblica, a volte questo non dato per  scontato. Dirò, con il desiderio di non offendere alcuno: “ se ti tée bùfet mìga su ‘l föch, ‘nsèma i tö paesàn, per avè vargùt de bùn per ‘l tò paes , lè sègn che ta vàlet pròpi negùt ! “ ( se tu non ti dai da fare, insieme ai tuoi paesani  per aver qualcosa di buono per il tuo paese  è segno che tu non vali proprio niente! ). Riducendo ai minimi termini questo concetto, i nostri vecchi dicevano: l’occhio del padrone ingrassa il cavallo!

 

Quando sento dire: abbiamo il nostro Amministratore, che si dia da fare lui, l’abbiamo eletto per questo, è pagato per fare gli interessi della comunità ! “ Io dico: “sbagliato, non è così che bisogna ragionare. L’amministratore è come il nostro soldato da trincea che va all’assalto, ma se dietro di lui non ha nessuno, il nemico se la ride e se lo mangia in padella! “Ricordate i contadini di una volta che nei carichi pesanti del loro carro o aratro attaccavano anche sei buoi? Più tu attacchi buoi al tuo carro più è la tua forza, più potrai difendere e far valere le tue ragioni. Essere soli in una schiera o in una banda di “ amici “ infetti della sindrome di Nymbi o con gruppi di persone che invece di condurre diritto il carro sul filo della ragione e del buon senso comune , tirano a destra o a sinistra, credetemi ,  la battaglia si fa dura e spesso si esce sconfitti tutti.   

 

Orbene, per intenderci ancora meglio, mi ha fatto piacere leggere su questo giornale l’articolo pubblicato il 13/11/2023 da titolo “ Nuovi fondi per la sicurezza idrogeologica in provincia di Sondrio “  dove si legge che il nostro Amministratore  Regionale ha “ annunciato l’approvazione del nuovo Piano di Interventi strutturali per la mitigazione del rischio idrogeologico per il periodo 2023-2024 da parte della Giunta della Regione Lombardia “ affermando, io credo con intelligenza ,  che questo è un importante annuncio per la Provincia di Sondrio e un esempio di buona amministrazione.

 

La Valtellina è una piccola entità in confronto alla intera Provincia, ma è spesso rappresentata come la “bella cenerentola “ o “ l’isola felice “  di assoluto prestigio per la Regione, per l’Unesco ed è ora ai vertici della enogastronomia e della ristorazione Nazionale , ma non sempre ripagata per i suoi meriti e prestigi.  Orbene, io inviterei i cittadini tutti a “ bufà, bufà e bufà su ‘n del föch dèli bèli mìri “ ( soffiare, soffiare e ancora soffiare sul fuoco delle belle iniziative  ) con fiati privi di aliti politici a volte stantii, specie in questi tempi che offrono molte opportunità ( vedi PNRR , Transizione energetica, Rinnovo Concessioni Idroelettriche, Razionalizzazione delle linee Elettriche ecc. ecc.  ) per portare avanti con  determinazione alcuni progetti già presentati e sotto esame  dall’apposita commissione in Regione. Ricordiamoci sempre che lasciare perdere delle “opportunità “ che hanno il solo scopo di creare ricchezza e benessere per noi e per i nostri figli e nipoti e agevolare lavoratori dalle menti e dall’impegno eccellente  che spesso  controvoglia debbono fare la valigia e andarsene dalla Valle alla ricerca di altri lidi più accoglienti  è, a mio parere,   sinonimo di una non buona amministrazione locale.

 

Ezio (Méngu) 

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