Tra voi non è così
CULTURA E SPETTACOLO - 22 10 2018 - Don Battista Rinaldi
La preghiera cristiana porta il discepolo di Gesù, come appare dal Padre Nostro, a fare la volontà del Signore. Ma la domanda dei due discepoli – nel brano di vangelo di oggi – va nel senso contrario. Si chiede a Dio che faccia ciò che noi vogliamo, rendendolo così un idolo. Mentre Dio non realizza tutti i nostri desideri, ma solo le sue promesse. L’incosciente richiesta dei discepoli nasce ancora una volta dall’incomprensione delle parole di Gesù che ha ancora parlato del suo futuro di sofferenza e di morte. Essi continuano ad illudersi che il loro maestro vada a Gerusalemme per dare inizio al tempo messianico, inteso come regno di questo mondo, per questo Giacomo e Giovanni pretendono un posto di onore e di privilegio, un posto di comando. È la più sfacciata e la più cieca delle arroganze e mostra dove può condurre la volontà di emergere, insita nel cuore umano. L’evangelista lo ricorda ai cristiani delle sue comunità che anche dopo una persecuzione violenta come quella di Nerone, coltivano la competizione per i primi posti. Ma lo ricorda ai cristiani di sempre, che anche in una situazione di declino, come la nostra, non smettono di manifestare la stessa smania. E di fronte a queste pretese di onori e privilegi, Gesù non si mostra tenero, perché ogni ambizione, anche quella più innocente, mette in seria discussione il centro della sua proposta: il dono della vita gratuitamente, la logica di servizio. E, soprattutto, la certezza che il posto nella gloria non è qualcosa che può essere conquistato presentando meriti, ma è un dono gratuito del Padre. E annuncia che anch’essi, un giorno, condivideranno il suo destino di sofferenza e di morte. La scorretta o parziale comprensione delle parole di Gesù e del suo progetto, diventa immediatamente anche incomprensione della realtà ecclesiale. Per cui il richiamo di Gesù alla morte cruenta che lo attende ricorda che anche la Chiesa vive nella morte vivificante di Cristo grazie al battesimo e all’eucarestia. ‘Tra voi non è così’: la Chiesa riceve una forma alta e diversa da tutte le istituzioni umane. Non il potere, ma il servizio è la sua logica interna, a cominciare dalle sue strutture di autorità. Da Gesù servo, una Chiesa serva. La parola di Gesù oppone la differenza cristiana della comunità alternativa che è la Chiesa, fondata sul farsi servi gli uni degli altri, che vale sempre! Anche se tante volte questa logica può essere stata tradita e misconosciuta, questo non può essere per noi una scusa! La Chiesa è una comunità che, in una società connotata da relazioni fragili, conflittuali e di tipo consumistico, esprime la possibilità di relazioni gratuite, forti e durature, cementate dalla mutua accettazione e dal perdono gratuito. Don Battista Rinaldi
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