Una gioia nuova
CULTURA E SPETTACOLO - 17 12 2017 - Don Battista Rinaldi
Anche la gioia del cristiano ha un segno di novità. Non è la spensieratezza fracassona, per la quale si ricorre a tutti i mezzi possibili pur di non pensare, pur di dimenticare. La gioia del cristiano si fonda sulla certezza di non essere abbandonato da Dio; di essere sempre alla sua presenza anche quando le cosa non vanno come vorremmo; di essere amati anche quando non ce ne rendiamo conto e nonostante le nostre dichiarazioni di non averne assolutamente bisogno. È la gioia per la “vicinanza” del Signore. Una vicinanza che genera un modo di essere del tutto particolare del cristiano. Il modello è Giovanni il Battista (che continua ad essere il protagonista/guida per vivere l’avvento). Noi siamo molto sensibili alla testimonianza; e dal cristiano la pretendiamo: coerenza, buon esempio, sensibilità, responsabilità… Ma il ‘testimone’ Giovanni, il Battista, è un po’ diverso da quanto noi pretendiamo. Intanto è testimone perché appare come una persona che è cambiata da quanto ha visto e incontrato; non è malato di protagonismo, ma testimonia di un altro e conduce chi lo ascolta non a sé, ma ad aderire a Colui che egli ha incontrato e che ha cambiato il suo modo di essere, di pensare e di agire. Inoltre la vera testimonianza si accompagna ad una realistica ed umile conoscenza di sé. La domanda rivolta a Giovanni per ben tre volte “Chi sei tu?” diventa la domanda che ogni lettore del vangelo deve continuamente porsi, per conoscersi veramente alla luce di Cristo. Testimoniare diventa così l’arte di dire la verità su di sé, sugli altri e sulla realtà. Con un coraggio che sfida ogni lusinga e ogni potere. Un’arte difficile, da cui ci sentiamo più attratti che artisti. In questo modo il testimone sveglia alla presa di coscienza di Qualcuno che non conosciamo, magari non sappiamo riconoscere, ma che c’è. Insomma una persona che risulta capace di suscitare domande. In effetti quello che maggiormente ci manca è proprio la capacità di porci le domande giuste nel momento giusto. Le risposte le sappiamo trovare, anche se con fatica. Ma interrogarci su cosa veramente vale… a questo dovrebbe servire il Natale. E sicuramente ci riempirebbe di gioia. Don Battista Rinaldi
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