75 milioni dai canoni delle concessioni idroelettriche
ECONOMIA E POLITICA - 01 10 2024 - Guido Monti
E' un gran bel gruzzolo di 75 milioni quello messo a disposizione della provincia di Sondrio nel 2024 grazie all'accordo quadro di sviluppo territoriale sottoscritto nel luglio 2007 con la Regione Lombardia, che si fa carico di garantire ogni anno il trasferimento dei proventi relativi ai sovracanoni delle concessioni idroelettriche. Sono una cifra superiore di 15 milioni - tutti dovuti agli arretrati - a quella già record di 60 incassati nel 2023, resa nota dal consiglio provinciale nella presentazione della variazione di bilancio, uno degli ultimi atti prima della sua rielezione. Dei 75 milioni, 16 sono destinati alla spesa corrente e gli altri 59 risultano in conto capitale. Ora ci si augura che i Comuni dimostrino unità d'intenti e capacità progettuale per impiegare al meglio i fondi ottenuti dal nostro territorio. In attesa della convocazione dell'apposito tavolo di coordinamento provinciale, sulla questione è tornato ad esprimersi il portavoce del comitato per il grande idroelettrico dell'arco alpino Renato Cardettini, che considera comunque insufficiente il sacco di soldi arrivati. La provincia di Sondrio produce mediamente 5 milioni di MWh, megawattora annui che hanno consentito ai concessionari un introito di 1,5 miliardi nel 2022 e 635 milioni nel 2023, soldi da reinvestire nella risorsa idrica che li genera e nella tutela ambientale, a garanzia della sicurezza generale. A parere di Cardettini c'è bisogno di una seria manutenzione del territorio basata su interventi di prevenzione e messa in sicurezza in modo sistematico e duraturo. E' sotto gli occhi di tutti, continua il portavoce del grande idroelettrico, lo stato in cui è ridotta la nostra valle col costante abbandono della montagna, dove la mancanza di manutenzione è causa di smottamenti e dissesti idrogeologici. Si devono utilizzare i proventi dei canoni in scienza e coscienza (per ripetere le parole usate dal presidente del Bim Alan Vaninetti, n.d.r.), in modo da iniziare un'accurata programmazione nel prossimo accordo quadro di sviluppo territoriale evitando interventi impropri.
LASCIA UN COMMENTO:
DEVI ESSERE REGISTRATO PER POTER COMMENTARE LA NOTIZIA! EFFETTUA IL LOGIN O REGISTRATI.
1 COMMENTI
01 10 2024 16:10
Méngu
Molto bene , questi Canoni sono segno di giusto contributo al territorio dove insistono dighe, canali, centrali di produzione idroelettrica, vero patrimonio da salvaguardare e efficientare tecnicamente. Non sono uno sprovveduto e penso che con questo " piccolo tesoretto dei Canoni " da parti di tanti Comuni e Enti ci sia un tiro alla fune per distribuire i soldi a beneficio del territorio. A mio parere la parola d'ordine dovrebbe essere: SICUREZZA " . Io spero, che una piccola parte di questi soldi dei canoni siano destinati a barriere di sicurezza e protezione alla strada Cologna - Trivigno. Questa strada, è stata ultimamente soggetta a dei lavori di efficientamento e si ringrazia per l'ottimo lavoro svolto , quali l'asfaltature purtroppo però mancano lungo la strada alcune barriere di protezione ( guard- rail ). Vi sono curve che dopo il taglio delle piante preoccupano l'andare di auto e moto e ciclisti , sia in autunno- primavera e parte dell'inverno . Vi sono veri e propri " canaloni " dove il caderci diventa mortale o se volgiamo, una esperienza drammatica. L'amministrazione di Tirano o , credo , la Comunità Montana di Tirano potrebbe attivarsi nel rendere la strada più sicura tramite il beneficio che i Canoni portano al territorio. Lo sapranno fare? A mio parere sarebbe loro compito e loro dovere. Aspettiamo fiduciosi.