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Bormio, via libera alle opere olimpiche

ECONOMIA E POLITICA - 25 06 2024 - Redazione

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Il Consiglio comunale di Bormio ha approvato in via definitiva la revisione del Piano di governo del territorio (PGT), completando un lungo iter iniziato nel 2019. La revisione è stata concepita con una visione conservativa, finalizzata a migliorare la mobilità e a integrare le opere olimpiche previste per i prossimi Giochi. Il PGT aggiornato ha ricevuto i pareri favorevoli di Provincia, ATS e ARPA, e ha integrato le osservazioni pertinenti presentate dopo l'adozione preliminare del 22 gennaio scorso. L'ultima variante del PGT risaliva al 2016.

 

Il sindaco di Bormio, Silvia Cavazzi, ha espresso soddisfazione per il risultato ottenuto, sottolineando l'importanza di incentivare lo sviluppo della mobilità in tutte le sue forme: accessibilità, sicurezza stradale, mobilità dolce e trasporto pubblico. Il nuovo PGT punta a conservare il tessuto urbano esistente senza incrementi volumetrici, con un'attenzione particolare alla riduzione del consumo di suolo.

 

Le opere olimpiche, come lo ski stadium, i parcheggi, la rotatoria e la passerella sul Frodolfo, sono state integrate nella revisione del piano. «Con lo strumento urbanistico revisionato guardiamo alle Olimpiadi per procedere con le opere già finanziate, a cominciare da quelle richieste dal Comitato Olimpico Internazionale, che ci consentiranno l'auspicato salto di qualità per essere al livello delle stazioni sciistiche più importanti dell'arco alpino», ha dichiarato il sindaco Cavazzi.

 

La procedura di Valutazione ambientale strategica (VAS) è stata completata nell'agosto del 2023, seguita dall'approvazione del Documento di polizia idraulica riguardante il reticolo idrico. Nei mesi scorsi, tutte le 19 osservazioni presentate sono state valutate e accolte integralmente o parzialmente se coerenti con la programmazione, oppure respinte.

 

La revisione del PGT di Bormio è stata gestita dal responsabile dell’Ufficio Urbanistica ed Edilizia Privata, Giuseppe Robustellini, e dall'ingegner Pietro Maspes, con la collaborazione della naturalista Federica Gironi per l'incidenza ambientale e dei geologi Dimitri Bassanelli, Giovanna Sacchi e ingegner Domenico Luciani.

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