Calcioscommesse e non solo, verso il ripristino del permesso alla pubblicità online
ECONOMIA E POLITICA - 13 01 2025 - Redazione
Lo scorso 16 dicembre si è tenuta Atreju, la convention politica organizzata dalla sezione giovanile di Fratelli d’Italia a Roma. Tra i tanti temi trattati, anche la questione che riguarda il mondo del betting. In particolare, il punto della discussione ha riguardato il tema delle sponsorizzazioni. Ad occuparsi del tema delle scommesse sportive è stato il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, sottolineando la grande differenza che intercorre tra le scommesse sportive di calcio, i tornei di poker online, il bingo e le slot machine, e cioè tra i tanti tipi di giochi gambling che è possibile provare su https://www.bankonbet.net/. In alcune di queste varietà di giochi, per avere la meglio, i giocatori devono imparare tecniche e strategie, devono diventare abili e non sfidare solamente la fortuna. Non tutte le tipologie di gambling, dunque, sono puro gioco d’azzardo, e riconoscere questa distinzione è già un passo importante. Ed è qui che si è arrivati al nocciolo del dibattimento, che ha riguardato proprio la correlazione tra gioco d’azzardo e pubblicità. Il ministro dello sport ha, infatti, sostenuto che, quando si realizzano campagne pubblicitarie sulle scommesse sportive, bisogna tenere conto delle necessarie distinzioni tra ciò che è legale in Italia e ciò che non lo è. Che poi è proprio quello che avviene già a livello europeo, poiché sono tanti i paesi che non hanno mai imposto il divieto alla pubblicità nel betting. Molto più efficace dei divieti, infatti, è l’educazione e il far leva sulla sensibilizzazione degli utenti. Per questo il ministro vuole puntare, in un futuro molto vicino, ad un ripristino del permesso alla pubblicità online. Diffondere sponsorizzazioni di scommesse sportive, infatti, può diventare un importante veicolo educativo attraverso cui ricordare ai giocatori che il gioco è bello quando è responsabile e non sfocia nella ludopatia. Oltre al ripristino della pubblicità del betting, alla festa di FdI il ministro dello sport ha analizzato anche la questione della pirateria. Ogni evento sportivo, per essere riconosciuto e di valore, deve essere organizzato di tutto punto. Ed è proprio l’organizzazione dell’evento che deve godere dei dovuti benefici. E che non deve essere vulnerabile alla pirateria. Il Parlamento ha già attivato una legge sul contrasto della pirateria che appare decisamente efficace e moderna, legge da cui vogliono prendere spunto anche altri paesi d’Europa per implementarla. La sua efficacia si rafforza se l’applicazione diventa capillare. L’importanza del contrasto alla pirateria guarda anche la perdita di potere in mano alle «centrali internazionali della criminalità organizzata che raccolgono volumi impressionanti di denaro, per reinvestirli in droga, in armi o altro», secondo quanto dichiarato dal ministro. Dietro agli hacker, ci sono problematiche di portata enorme, dunque serve che ogni organo di competenza, dalla polizia postale alla Guardia di Finanza e, soprattutto, dai Ministeri dell’Interno e della Giustizia, si impegni per attivare e dare visibilità alla lotta alla pirateria. Un ultimo tema affrontato è stato quello che riguarda il prelievo sulle scommesse, con particolare riferimento alla necessità di destinare questa percentuale alla ristrutturazione degli stadi. Il ministro si riferisce ad una percentuale di prelievo che lo Stato tratterrà sulle scommesse sportive e che verrà inserita nella Manovra 2025. Per il momento si tratta ancora solamente di un’ipotesi, ma che si rivelerebbe importante per sbloccare risorse da destinate alle infrastrutture sportive. Quello che è certo è che il prelievo sulle scommesse ci sarà, anche se ancora non è chiaro se sarà finalizzato o meno. Secondo quanto dichiarato dal ministro dello sport, «la finalizzazione terrà conto delle priorità sociali. Il fatto degli stadi è quasi indipendente rispetto a questa percentuale, c’è un gruppo di lavoro che sta lavorando sulla costituzione di un fondo equity che non sarà finanziato dalla manovra ma con altri strumenti e interverrà per contribuire a quella componente tecnologica che sarà necessariamente presente in tutti gli stadi».Gambling e pubblicità: i nodi da sciogliere
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