Continua la mobilitazione dei lavoratori frontalieri
ECONOMIA E POLITICA - 03 04 2024 - Redazione
Le assemblee dei lavoratori frontalieri lungo il confine italo-svizzero hanno rivelato un crescente dissenso riguardo all'introduzione della controversa "tassa sulla salute" nella recente legge di bilancio. La norma, inserita nell'art. 1 comma 237 e seguenti, ha suscitato preoccupazione e proteste tra i lavoratori, che già contribuiscono alle casse fiscali svizzere e vedono l'aumento dei costi come un deterrente inefficace per trattenere il personale sanitario in Italia. Le richieste di revoca dell'emendamento sono rimaste inevasse nonostante le sollecitazioni delle organizzazioni sindacali (CGIL, CISL, UIL, UNIA, OCST, SYNA) e degli enti locali lungo il confine. Questi ultimi, compresi Province, Comuni e associazioni di Comuni, hanno espresso la necessità di sospendere la norma e rispettare gli accordi fiscali bilaterali sottoscritti. Inoltre, si solleva il dubbio della legittimità della norma stessa, considerando possibili violazioni degli accordi internazionali e dei memorandum d'intesa. Le organizzazioni sindacali hanno annunciato l'intenzione di richiedere audizioni presso gli enti competenti delle regioni coinvolte al fine di condividere le proprie posizioni e preoccupazioni riguardo all'attuazione della nuova normativa. Si auspica una collaborazione con la Confederazione Elvetica per la determinazione dell'area dei 20 km dal confine, superando interpretazioni unilaterali dei Cantoni che potrebbero alterare lo status dei frontalieri e le ripartizioni fiscali. Tra le questioni aperte, oltre alla tassa sulla salute, vi sono anche l'elenco dei comuni di frontiera, la mancanza di soluzioni per la nuova Naspi, il riconoscimento degli assegni familiari e la regolamentazione dello smart working. Le organizzazioni sindacali si impegnano a continuare la mobilitazione a difesa dei lavoratori frontalieri, cercando una sintesi comune su questi temi all'interno di un tavolo interministeriale.
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