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Conto deposito: uno strumento per il risparmio

ECONOMIA E POLITICA - 02 08 2024 - Redazione

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/Conto deposito: uno strumento per il risparmio

Nell’ambito finanziario esistono diversi prodotti pensati per il risparmio, una strategia quest’ultima che viene sempre attentamente valutata da chi intende implementare una corretta pianificazione finanziaria allo scopo di gestire correttamente il proprio budget personale o familiare.

 

Fra le varie possibilità che si possono prendere in considerazione, merita sicuramente un cenno il conto di deposito a risparmio, un prodotto finanziario proposto dai vari istituti bancari. È un tipo di conto bancario sempre più diffuso, diverso dal conto corrente, e che ha caratteristiche sui generis che lo rendono interessante per coloro che cercano uno strumento per gestire una parte della propria liquidità.

Conti deposito: il tasso di interesse

Il conto deposito è uno strumento di risparmio che garantisce un tasso di interesse attivo sulle somme depositate. Il tasso applicato che una banca propone nelle proprie pubblicità informative è al lordo della ritenuta fiscale che attualmente ammonta al 26%. Quindi se a mo’ di esempio consideriamo un tasso di interesse attivo lordo del 3%, il tasso netto corrisponderà al 2,22%; se il tasso lordo è invece il 3,50%, il tasso netto sarà del 2,59% e via discorrendo. Gli interessi che maturano sul conto andranno ad aggiungersi al capitale depositato.

 

Per quanto riguarda i conti deposito, si deve tenere conto che oltre alla ritenuta fiscale è prevista anche un’imposta di bollo calcolata in misura proporzionale pari allo 0,2% (ovvero il 2 per mille) della giacenza disponibile. I conti deposito in genere non prevedono spese di altro tipo.

 

Il tasso di interesse è specificato nel contratto e non subirà variazioni; i conti deposito sono infatti prodotti a tasso fisso, non influenzati dalle oscillazioni di mercato che dovessero verificarsi nel periodo contrattuale.

Conti deposito: vincolati e liberi

I conti deposito sono appoggiati di norma a un conto corrente e hanno un’operatività limitata. Nella pratica, infatti, sono possibili soltanto le operazioni di versamento e di prelievo.

 

Si distinguono due principali tipologie di conti deposito: quelli vincolati e quelli liberi.

 

Nel caso di conto deposito vincolato, le somme depositate non potranno essere movimentate per un periodo la cui durata può essere più o meno lunga: 3, 6, 12, 24 mesi ecc.; il vincolo è quindi di natura temporale. Ogni banca ha le sue specifiche proposte con tassi e durate diversi. È possibile, ma non sempre è così, che a durate maggiori corrispondano tassi di interessi più alti.

 

Nel caso di conto deposito libero il cliente gode di una maggiore flessibilità poiché le somme possono essere movimentate quando lo si desidera, ma come facilmente si può immaginare, il tasso di interesse attivo previsto è più basso di quello offerto nel caso di conto vincolato. La maggiore libertà si “paga” con un rendimento inferiore.

Il conto deposito è uno strumento di risparmio sicuro?

Il conto deposito è considerato uno strumento con un basso profilo di rischio poiché la maggior parte delle banche aderisce al FITD, il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, sistema che garantisce i depositi nel caso in cui si verifichi la liquidazione coatta amministrativa della banca.

 

Sono garantiti i depositi fino a un limite massimo di 100.000 euro, una somma piuttosto consistente. Se presso la stessa banca si è titolari di più conti deposito, le somme depositate saranno cumulate e il limite di garanzia sarà applicato all’importo complessivo.

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