L’idroelettrico non muore a causa della siccità
ECONOMIA E POLITICA - 28 08 2023 - Ezio (Méngu)
“Poca acqua, poca energia idroelettrica!”. Armando continua a ripetere, a chi incontra, questo assioma che possiamo ritenere vero non solo nel suo caso, ma anche per molte situazioni che ultimamente si stanno verificando con il cambiamento climatico. La sua piccola turbina da 700 Watt, alimentata da una spina d’acqua che dà la sorgiva poco sopra la sua baita, non riesce a far funzionare la centralina. Intuendo la sua preoccupazione chiedo: quando si è fermata? Dopo un attimo di esitazione risponde: nel luglio del 2022 quando il bosco appariva secco come un “braschée “ (caldarrosta ) e bastava fare il bisogno nel bosco e avere le emorroidi infiammate per incendiare il fogliame. Ora la mia sorgiva dà 5 litri d’acqua nel tempo di un rosario”. Armando ha toccato con il dito l’evidente preziosità dell’acqua, e ora l’anela come la pecora assetata che anela la fonte. L’acqua, è una unione chimica di due parti di idrogeno e una di ossigeno e quando scorre lieve, silenziosa tra i sassi di un ruscello, ti ipnotizza e l’accomuni al caro pensiero della tua bella, però quando scorre scura e tumultuosa, con botti di sassi trascinati dalla furia dell’acqua, ti toglie il sorriso. Armando è chino sulla inferriata del ponte sull’Adda e vorrebbe toccare l’acqua, vorrebbe fermarla, vorrebbe dirle: fermati, non te ne andare a valle, ritorna tra i monti, negli anfratti e rimpingua le nostre falde. Gli dò una manata sulla spalla dicendo: Armando è inutile implorare! Nostro Signore ha fatto andare l’acqua in già e il fumo in su. La forza di gravità l’incatena e la trascina a valle placida e silente. Guardala, par che ti sorrida e accarezza i sassi e accarezza gli arbusti che qualche “sciagurato” ha lasciato crescere sulle “mulàdi “ e ora saremo condannati a vederli in “Ad Vitam aeternam” . Non crucciarti, lasciala andare quell’acqua cheta, ritornerà. La natura è benigna quando l’uomo la rispetta e essa ritornerà sotto forma di pioggia bagnando i campi, i boschi, le case e ricomparirà nel fiume e rimpolperà la tua venuta d’acqua e avrai 50 litri d’acqua nel tempo in cui “benedirai “ qualche Amministratore con una tua forte e consueta espressione. Ricordati e passa consegna ai tuoi figli e nipoti: l’acqua è una buona serva, se la tratti con cura, se non ne approfitti consumandola senza senso, magari lavando la macchina una volta al giorno o lasciando aperta la spina quando lavi i denti. I suoi capricci a volte dipendono da noi, da come trattiamo la natura. Di nuovo Armando come un automa ripete: “poca acqua, poca energia idroelettrica”. Non è uno svitato e lo capisco. Ricordo l’anno 2020. E’ stato un anno particolarmente siccitoso, e se la calura, l’afa e il sole hanno aiutato ad aumentare la produzione elettrica dei pannelli solari del 12%, la produzione di energia idroelettrica è diminuita di circa il 37 % . Molte dighe sono entrate in sofferenza d’acqua. Ho visto il “ lago “ di Livigno con le sponde a prateria e gente a passeggiare dove l’acqua era alta 50 metri, i ghiacciai ormai anoressici lacrimavano con il lumicino. Dico a Armando: Ti ho detto che l’acqua va in giù e il fumo va in su, ma l’acqua, se vogliamo, può andare in su a nostro comando. Leggi l’interessante articolo del 22 luglio 2023 sul settimanale del giornale “ La Provincia di Sondrio “ dal titolo “ Energia”; Stefano Besseghini dice“ Il settore idroelettrico ecco come cambierà. “( L’ingegnere Stefano Besseghini, valtellinese e brillante mente tiranese, presidente di Arera , l’autorità di regolazione dei servizi di pubblica utilità) .L’articolo non promette miracoli aumentando la quantità pioggia, però ricorda, in modo chiaro un “ giochetto idraulico “ che un tempo era di attualità e in questi ultimi anni è andato man mano scemando per una serie di motivi economici, in particolare quando l’energia era a basso prezzo. Ricorda che l’idroelettrico ha la caratteristica di essere energia rinnovabile e pulita e “promette “di aiutare, con tariffe agevolate, coloro che hanno capito che l’acqua si può mandare anche in su, ovvero il sistema di pompaggio per l’idroelettrico. Riporto un pensiero che contiene, a mio parere, uno dei punti chiave per risolvere il problema della scarsità di produzione di energia elettrica nelle nostre valli, oro bianco per noi , e comodi canoni che finiscono nelle nostre casse e che aiutano, quando vanno a segno, la nostra valle a farsi bella. Tutti hanno potuto toccare con mano, sovente con il portafoglio, il cambiamento climatico. Quando la siccità morde o l’acqua fa disastri ciò che mangiamo viene a costare molto di più. La pioggia non appare più in linea con il normale lavoro nei campi e la relativa produzione di cibo. O non piove o piove troppo violentemente. Gli invasi delle dighe risultano perfetti quando l’acqua proviene dalle venute d’acqua costanti nel tempo o con piogge insistenti di alcuni giorni. In questo modo il bacino imbrifero può bersi l’acqua e rilasciarla lentamente nei canali e nelle valli e rimpinguare le dighe. Quando l’acqua sopraggiunge in modo violento e in particolare quando il terreno è secco, l’acqua scorre superficialmente trascinando materiali, diventando sporca di terriccio e molte volte fa danno e quando giunge nel bacini di raccolta, a volte non si può turbinare, sin quando ha depositato il limo e il suo sporco. Oggidì molta energia viene prodotta dai pannelli solari o dall’eolico, dalle onde marine, ecc. e capita persino che questa energia prodotta sia in abbondanza. Attenzione però. Capita anche che il sole non brilla nel cielo e non spira un alito di vento, il mare è calmo e non piove e l’acqua scarseggia. Essendo senza acqua anche le dighe, succede che anche il sistema di produzione dall’idroelettrico non ci dia la modulazione necessaria per fornirci la potenza quando occorre nei momenti di punta. Ebbene v’è un giochino magico, sperimentato ormai da anni, e che l’ing. Stefano Besseghini, esperto in tanti settori di produzione di energia elettrica, ci ricorda e che valorizza come energia di accumulo: è il pompaggio nell’idroelettrico. L’esempio lo abbiamo vicino ed è quello della centrale di pompaggio di Edolo. Armando sarà felice quando saprà che l’acqua fornita da una diga in alta montagna, che scende da una tubazione per produrre energia elettrica, una volta finito di produrre energia elettrica passando nelle turbine e facendo ruotare l’alternatore, non se ne va subito a valle. Essa può essere invasata in una idonea grande vasca per poi pomparla in diga nei tempi in cui l’energia è di surplus specie la notte e nei giorni festivi. “ Il giochetto “ non è a costo zero, ma è conveniente se varia il costo dell’energia nel tempo e in più è un accumulo di energia potenziale che dà la possibilità di modulare il carico in rete, in pochi minuti, quando occorre. Arera con il suo Presidente Stefano Besseghini sta lavorando sulle centrali di pompaggio per trovare un modo per remunerare in modo adeguato questa tipologia di impianto, peraltro ben conosciuto perché già presente nel passato e un poco dimenticati dall’Enel per il costo basso dell’energia. Con questi andamenti climatici, con i costi dell’energia, con queste siccità a “fisarmonica “ il futuro dell’idroelettrico è incerto e il tema degli impianti di stoccaggio quale il pompaggio può risolvere molti problemi. Sono convinto, conoscendo molti impianti idroelettrici di Valtellina, che lo spazio di attuazione di uno o due impianti di pompaggio potrebbero esserci e potrebbero essere assai convenienti. Molti degli impianti idroelettrici in Valle e non solo i nostri hanno ormai la Concessione d’uso scaduta e quindi sarà prossimo il rinnovo delle loro concessioni. Sarebbe bene suggerire, per il rinnovo delle Concessioni Idroelettriche per la nostra Valle, ai futuri o attuali Concessionari e in particolare ai nostri Amministratori Regionali, tenere in considerazione nelle loro valutazioni futuri progetti di potenziamento e di accumulo di energia tramite anche il sistema di pompaggio. Prorogare o allungare il tempo di Concessione agli attuali gestori degli impianti idroelettrici di valle, senza ottimizzare la scarsa acqua che cade in Valle, tal volta incerta e impetuosa da far danno, non mi appare una via tanto pertinente da seguire. Le centrali idroelettriche hanno la capacità di modulare il carico di rete intervenendo in alcuni minuti quando hanno la riserva potenziale dell’acqua, cosa che il solare o l’eolico non hanno. Ezio (Méngu) P.s. Si legga inoltre l’articolo pubblicato sabato 12 Agosto 2023 – Economia – La provincia settimanale dal titolo: “L’idroelettrico, risorsa da “riusare “ . Il pompaggio arma contro la siccità (Invertendo le turbine l’acqua utilizzata ritorna in quota – A Edolo già si fa. La spinta di Besseghini ( Arera ) – Giussani ( A2A ) : “ Sistema Intelligente”
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