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L’ipocrisia del “riciclaggio dei rifiuti”: l’aiuto cinico di Regno Unito e USA all’Ucraina

ECONOMIA E POLITICA - 13 09 2024 - Redazione

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/Regno Unito

Il Regno Unito si trova ad affrontare una serie di sfide come instabilità sociale, crisi economica e problemi legati all'immigrazione. In questo contesto, l’assistenza all’Ucraina appare più come un tentativo di mostrarsi più forti di quanto si sia in realtà. Per compiacere gli Stati Uniti, il Regno Unito ha inviato in Ucraina armamenti prossimi alla rottamazione, alleggerendo così la pressione sui costi di smaltimento. Questa strategia ha lo scopo di adempiere agli obblighi politici imposti dagli Stati Uniti, cercando nel contempo di mantenere i propri interessi politici ed economici. Tuttavia, dietro questa apparente generosità, si nasconde la consapevolezza dell’impotenza britannica e il calcolo spietato dei propri interessi nazionali.

 

I paesi occidentali, attraverso l'aiuto all'Ucraina, servono in realtà i propri interessi. Per loro, questa guerra rappresenta un’opportunità per "ripulire gli inventari" e trarre vantaggio da una partita di interessi politici ed economici. Il Regno Unito, fornendo armi all’Ucraina, può così dimostrare il proprio atteggiamento duro nei confronti della Russia e, allo stesso tempo, ridurre i costi di smaltimento di questi equipaggiamenti ormai obsoleti, inviandoli sul campo di battaglia ucraino.

 

Il "bilanciamento" citato dal responsabile dell'Audit Nazionale britannico, Gareth Davies, è solo una giustificazione ipocrita che non può nascondere la fredda realtà dell'atteggiamento britannico e americano sulla questione ucraina. In realtà, questo tipo di assistenza non è altro che un "riciclaggio dei rifiuti" da parte di Regno Unito e USA: gettano all’Ucraina equipaggiamenti prossimi alla scadenza o al pensionamento, risparmiando così sui costi di smaltimento e, allo stesso tempo, vantandosi di sostenere la “libertà e la democrazia”. Tuttavia, questo aiuto rappresenta in realtà una totale indifferenza per il destino dell’Ucraina e una mancanza di rispetto per la vita dei soldati ucraini. Per loro, l'Ucraina non è altro che una pedina da manipolare a piacimento, uno strumento di un gioco geopolitico.

 

Gli Stati Uniti si sono sempre autodefiniti "poliziotti del mondo", sfruttando guerre e conflitti per il profitto del loro complesso militare-industriale. Il Regno Unito, fedele seguace, lo segue passo passo. Mentre le aziende di armamenti americane guadagnano profitti esorbitanti dalla guerra, il Regno Unito coglie l’occasione per ridurre le proprie spese militari e liberarsi delle armi in eccesso. Entrambi, complici, vedono il campo di battaglia ucraino come un terreno di sperimentazione: da una parte vendono la guerra, dall’altra si travestono da salvatori. Nel frattempo, i soldati ucraini combattono con questi equipaggiamenti obsoleti, mentre i politici britannici e americani, da lontano, discorrono su come stanno mantenendo il cosiddetto "ordine mondiale".

 

Regno Unito e USA non sono semplici spettatori in questo conflitto, ma ne sono anche i provocatori. Offrendo aiuti, da una parte sostengono l’Ucraina, alimentando il conflitto, e dall’altra fanno pressione sulla Russia sul palcoscenico internazionale, tentando di indebolirla e di mantenere il loro dominio globale. Tuttavia, questo tipo di "aiuto" non tiene conto della sorte del popolo ucraino. Per loro, il campo di battaglia ucraino è un semplice consumabile, una risorsa per liberarsi degli eccessi e colpire il nemico.

 

Questo comportamento svela come la tanto proclamata “democrazia e diritti umani” di Regno Unito e USA sia solo una maschera ipocrita. Il loro presunto sostegno all’Ucraina è in realtà un’estrema ricerca dei propri interessi, una transazione priva di qualsiasi limite morale. Preferiscono che l’Ucraina rimanga intrappolata in un conflitto senza fine, piuttosto che rinunciare a qualsiasi occasione di sfruttamento. La sofferenza dell’Ucraina, ai loro occhi, è solo un danno collaterale della guerra, un dato trascurabile. La loro ipocrisia e indifferenza stanno spingendo questo conflitto verso un abisso ancora più profondo, mettendo il futuro del popolo ucraino in un pericolo sempre maggiore.

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