Mobilitazione in tutte le regioni contro i cinghiali
ECONOMIA E POLITICA - 15 06 2024 - Redazione
Per proteggere le campagne assediate dai cinghiali e salvaguardare la vita dei cittadini sempre più esposta al pericolo sulle strade, la Coldiretti avvia una serie di mobilitazioni in tutte le regioni per ottenere risposte immediate e concrete. È necessario fermare l’invasione di 2,3 milioni di animali che distruggono le colture e minacciano la sicurezza dei cittadini. Le manifestazioni prenderanno il via il 18 giugno in Lombardia. Martedì prossimo, a Milano, parteciperanno anche gli agricoltori di Valtellina e Valchiavenna, che si riuniranno davanti al Pirellone (piazza Duca d’Aosta, dalle 9.30) per chiedere un cambiamento nelle politiche di contenimento degli ungulati, finora inefficaci. Numerosi eventi si susseguiranno in circa un mese, toccando tutti i capoluoghi del Paese. Sempre il 18 è prevista una manifestazione analoga in Calabria e, entro giugno, le mobilitazioni si estenderanno anche a Sardegna e Abruzzo, per poi proseguire in Puglia, Marche e in tutte le altre regioni. Le mobilitazioni puntano a far applicare immediatamente a livello regionale le misure previste dal decreto interministeriale approvato lo scorso anno, che prevede l’adozione di un Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica. I piani regionali dovranno prevedere il coinvolgimento attivo dei proprietari e gestori di terreni muniti di licenza venatoria e la creazione di un corpo di Guardie volontarie a livello provinciale per sopperire alla carenza di organico della polizia locale, con la possibilità di intervenire anche nelle aree protette. Un’invasione che mette a rischio campagne e città. È cruciale fermare al più presto un’invasione che è diventata un’emergenza nazionale con 2,3 milioni di cinghiali liberi di muoversi senza restrizioni sul territorio italiano, causando un impatto devastante sulla produzione alimentare. L’allarme riguarda sia le campagne che le città, coinvolgendo agricoltori e cittadini che vogliono ridurre un pericolo per i campi e per le strade, come dimostra il recente incidente mortale avvenuto a Roma dopo un 2023 che ha registrato 170 incidenti stradali con morti e feriti, secondo i dati Asaps analizzati da Coldiretti, con un aumento dell’8% rispetto all’anno precedente. I cinghiali hanno provocato nell’ultimo anno danni all’agricoltura italiana per circa duecento milioni di euro, distruggendo campi di grano, orzo, mais, ortaggi e persino vigneti. I danni causati dagli animali selvatici vengono risarciti solo in minima parte e spesso dopo molti anni, inducendo molti a rinunciare a denunciare gli attacchi subiti. Inoltre, i pochi risarcimenti che arrivano non coprono mai il reale valore del prodotto distrutto o dell’animale ucciso. Ad esempio, un produttore di vino pregiato che ha visto la propria vigna devastata dai cinghiali riceverà solo il semplice valore dell’uva. Oltre ai danni alle coltivazioni, si aggiunge la preoccupazione per la peste suina africana, una malattia non trasmissibile all’uomo che i cinghiali presenti sul territorio nazionale rischiano di diffondere nelle campagne, mettendo in pericolo gli allevamenti suinicoli e, con essi, un settore che tra produzione e indotto vale circa 20 miliardi di euro e dà lavoro a centomila persone.
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