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T.A.V. - Tirano Avanti Virtuosamente

ECONOMIA E POLITICA - 12 03 2019 - Ivan Bormolini

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Di questi tempi, si fa un gran parlare di T.A.V. e delle grandi infrastrutture nazionali ed internazionali, mettendone in discussione l'inizio delle opere, oppure ancor peggio la loro prosecuzione.

Un errore madornale, che contribuisce ulteriormente a indebolire il nostro paese agli occhi dell' Unione Europea e del mondo intero, sia politicamente che economicamente parlando.

Se da una parte, ovvero dal governo si tergiversa inutilmente, litigando su assurde e sicuramente onerose analisi costi benefici, nel nostro piccolo comune mi pare avvenga il contrario.

 

Come già ampliamente scritto dal collega Ivan Falcinella, in occasione del reportage inerente all'ultimo consiglio comunale, è stata approvata all'unanimità da maggioranza e minoranze una variazione di bilancio.

Questa prevede un sostanzioso aumento di 760 mila euro di investimenti, coperti grazie anche dalle risorse provenienti da altri enti.

Tutto ciò, porta a mettere sul piatto una cifra che consente di attuare un piano di opere pubbliche pari a circa due milioni e mezzo di euro.

Oltre a non ricorrere ad indebitamenti, oppure aumenti delle tassazioni locali a carico dei cittadini, in un periodo dove l'economia rallenta in maniera preoccupante, l'attuazione e la realizzazione di opere pubbliche, diviene linfa vitale per le imprese siano queste edili oppure artigiane, a giovarne dunque è il lavoro di tante persone, dagli imprenditori alle maestranze. Soprattutto poi si darà nuovo lustro alla città.

 

Bene dunque parlare ed attuare progetti di manutenzione sulle nostre storiche scuole, oppure sulla viabilità locale, che in parecchi ambiti, come io stesso in passato ho avuto modo di descrivere, presenta carenze non di poco conto.

Finalmente si è giunti ad una soluzione dell'area del Foro Boario: posistiva e addiritura indispensabile l'eliminazione delle coperture in eternit e successiva riqualificazione dell'intero complesso, che prevede anche la rivisitazione dell'antica via Imperiale che conduce in Porta Milanese.

Ottima ed utilissima anche la futura realizzazione come si dice, di una palestra che consenta agli studenti della vicina sede staccata dell'Istituto Balilla Pinchetti di non compiere inutili trasferimenti a piedi nella palestra adiacente allo storico palazzo scolastico Luigi Credaro.

 

Essendo stato uno studente dell'allora I.P.S.I.A., guidato dal compinato Dirigente Scolastico Rocco Catenese, avevo vissuto quel trasloco fatto nel periodo delle vacanze natalizie.

Già da allora, studente del terzo anno e poi per i due successivi sino all'ottenimento del diploma, mi chiedevo come mai, in un ottica progettuale di tipo scolastico, sapientemente realizzata dall'impresa edile tiranese De Campo Egidio Eredi, non si fosse pensato a congrui spazi per una indispensabile palestra.

 

Ma torniamo al presente: nel citato programma di opere da realizzare, trovo con favore gli interventi da compiere presso l'ex biblioteca Arcari. Qui sono già a disposizione finaziamenti ai quali se ne aggiungono altri, solo di cinquattasette mila euro sarebbe l'esborso dalle casse comunali.

Sono certo che in una città come la nostra, che ha notevolissime risorse storiche e culturali, questa dimora vada assolutamente rivalorizzata.

Il palazzo Pievani Arcari, in origine di proprietà della famiglia Grana, dopo il trasferimento della biblioteca nella vicina, bella e funzionale sede, pare quasi scordato e vivere in un silenzio che pur racconta secoli di vicende storiche.

L'ultima in ordine di tempo è quella che rigurda la signora Maria Pievani vedova Arcari, che donava al comune di Tirano, un ricco patrimonio librario, parte degli arredi d'epoca, la sede della biblioteca, comprendente anche la storica chiesa di San Giacomo, di origini antichissime.

Bene intervenire sul degrado causato dai tempi, e quindi ripensare questa storica dimora come una sala museale. Per ciò che concerne l'ex sede della bibiloteca, un tempo l'antica chiesa, credo fermamente che il luogo ben si presti ad una sala conferenze.

Interessante è notare anche il bel giardino esterno, che pochi anni fa è stato al centro di un'opera di recupero e quindi reso fruibile. Da qui colgo l'occasione per ammirare il bel campaniletto a bifore con guglia piramidale.

 

E' questo uno dei tanti simboli storici ed artistici della nostra Tirano. Intimo e minuscolo, ma legato alla storia di via San Giacomo, una delle antiche vie principali, dove viandanti e pellegrini transitavano verso Madonna e la vicina Valposchiavo.

Pensando a questo piccolo campanile, reputo doveroso citare che la campana alloggita, risulta essere classificata al settimo posto tra le campane più antiche della Valtellina, realizzata dal fonditore De la Paix nel lontano 1578.

Ora, se tra il Foro Boario e il palazzo Arcari Pievani si discute di imminenti interventi, la mia intenzione è quella di guardare ad un contesto ben più ampio.

Quando titolo “virtuosamente” , da semplice cittadino quale sono, penso al lavoro che ancora rimane da fare, per classificare questa nostra bella città con il titolo di “Piccola perla incastonata nel cuore delle Alpi”.

In questo mio ragionare, entra in modo determinante la futura realizzazione della tanto sospirata tangenziale, questo tassello è fondamentale e lo dico senza mezzi termini irrinunciabile.

Per l'ottenimento di quest'opera si è lavorato per decenni, molti politici e tecnici, vi hanno gettato basi ampliamente esaustive, frutto di una lungimiranza di idee e di forti motivazioni, fatte per il bene della città, dei cittadini e di coloro che identificano Tirano come culla di arte, storia e cultura.

 

Ecco dunque che con l'inaugurazione futura della tangenziale, la città, che comunque già da tempo si è mostrata in grado di offrire diversificate proposte ai turisti, deve nuovamente cambiare volto in alcune delle sue parti.

Parto ad analizzare la situazione delle due nostre piazze storiche di Tirano: piazza Cavour, va ridisegnata, vanno eliminati gran parte dei parcheggi che oggi mal si addiccono alla storicità di quella che un tempo era la piazza del Pretorio.

Si ridarebbe nuovo lustro, magari con spazi di verde e belle panchine, alla statua dedicata alla storia, da tanti tiranesi definita “la Maria Luisa”, si potrebbe meglio valorizzare in tal modo la maestosa facciata di palazzo Marinoni e da qui, sempre tramite un percorso esclusivamente pedonale, raggiungere il cuore del centro storico.

Si godrebbe, senza traffico veicolare, fatta ovviamente eccezione per il carico e lo scarico delle merci indispensabile per i commercianti, di luoghi carichi di storia e di arte. Penso alla chiesa di San Nicola da Tolentino, alla parrocchiale e collegiata di San Martino, per poi compiere un viaggio tra le vie ricche di nobili palazzi, antiche corti e altri storici templi.

 

La piazza Marinoni, oggi a parte i curati giardini adiacenti al Monumento dei Caduti, pare estremamente dissordinata e mal tenuta. Certamente gli interventi di edilizia privata, assolutamente ben fatti, danno a questo luogo un tocco di eleganza che richiama agli stili costruttivi di epoche passate.

Ma da solo tutto ciò non basta: il vedere oggi una parte di via dei Benefattori transennata e chiusa al passaggio, porta a pensare che quell'enorme palazzone largamente in disuso, debba presto essere restaurato e destinato a nuovi scopi.

Una riqualificazione, ormai divenuta indispensabile e che rispetti alcuni aspetti progettuali capaci di richiamare il bellissimo angolo di casa Canali ed ancor di più, la grande facciata di casa Perego Questa nella sua magnifica imponenza, non solo racconta la storia di una famiglia che ha fatto dell'imprenditoria una missione, ma racchiude un senso artistico, risalente al 1926 su progetto dell'architetto Clementino Clementi di Bormio. Un art-decò, che certo non manca di suscitare l'ammirazione di tiranesi e turisti.

 

In questo contesto di una Tirano, largamente privata dal traffico veicolare, pesante e non, che oggi costituisce un serio limite alla vivibilità di cittadini e visitatori viale Italia, già viale Vittorio Emanuele, merita con l'inaugurazione della tangenziale, qualche accorgimento.

La storia di questa strada è molto lunga, addirittura affonda le sue origini nel tardo 1600.

L' ampliamento della carraggiata e la successiva creazione dei marciapiedi, è risalente al 1881 per volontà dell'allora sindaco Augusto Lantieri.

Quella che era la “strada regia”, veniva adornata da molti alberi di acero e da una messa a domora di pioppi in prossimità del nostro santuario Mariano.

Peccato, direi proprio un vero peccato, artisticamente e storicamente parlando, non poter più ammirare nei primi tratti del viale Italia la grandiosa costruzione dell'Hotel Tirano, demolito negli anni settanta per lasciar spazio ad un palazzone definito Centro Commerciale. Nostalgici ricordi che ci portano pure a pensare all' Hotel De la Gare.

Il tutto oggi, avrebbe rappresentato una bella cartolina d'epoca, ci rimane la bella testimonianza di Casa Merizzi , risalente al 1904 su progetto dell'architetto Ugo Zanchetta, lo stesso che un decennio dopo disegnava la chiesa del Sacro Cuore in via Roma con sobrie linee architettoniche.

 

Ecco dunque che questo viale, che ben progettato ci mostra nel suo percorso, la magnifica visione del maestoso campanile e della nostra Basilica, presenta delle lacune.

In primo luogo a parer mio andrebbero rivisti gli angoli dedicati al verde pubblico, le siepi oggi presenti, mal si addicono ad una città che un domani sarà virtuosamente arricchita dalla tangenziale.

La storicità di questo lungo tratto alberato, precedentemente dotato di lampioni in stile Liberty, meriterebbe un'attenta revisione anche di questo aspetto. Inoltre l'arredo urbano, sto parlando di cestini per i rifiuti e attuali “depositi di mozziconi” andrebbe per forza modificato adottando arredi che siano ben più consoni a questo antico percorso, che non è solo commerciale, ma nella lunga storia dell' Apparizione Mariana, risalente al 29 settembre 1504, riveste da secoli un' antica via di devozione e pellegrinaggio.

 

Arriviamo a Madonna, inutile negarlo, l'imponente caseggiato sul lato destro, non giova certo alla virtuosità di una cittanina nel cuore del comprensorio Alpino. Sto parlando della Casa Mottana, un tempo fiorente filanda fondata nel 1849 da Giuseppe Mottana. Certo questo enorme edificio, che ospita un ampio giordino che andrebbe rivalorizzato, necessita di interventi e di un piano di riqualificazione non più rimandabile per molto, sia per il decoro della città e sia per coloro, soprattutto pellegrini, che si domandano come possa coesistere un simile abbandonato palazzone, con la magnificenza del tempio Mariano distante qualche centinaio di metri.

“Bene Avrai” è la magnifica opera che il professor Michele Falciani, ha voluto donare alla città, posta nel giardino opposto alla sede scolastica dedicata a G.B. Marinoni, oltre a ricordare le prime parole che la Beata Vergine Maria, pronunciava ad un incredulo Mario Omodei, nella sua arte del tutto particolare ci invita a visitare piazza della Basilica.

Seppur considero gli interventi attuati dall'attuale amministrazione come pienamente consoni, devo sottolineare che l'intero sagrato, sia bisognoso di non più procastinabili opere di restauro che siano virtuose per un luogo religioso, per una città ed una frazione come Madonna che oltre a questo aspetto, per secoli a partire dal 1514, ha ospitato la storica fiera di San Michele.

Necessario inoltre, trovare degne soluzioni anche per il palazzo che fino a poco tempo fa è stato sede dell'Associazione Il Gabbiano. Un brutto vedere, spoglio e privo di qualsiasi funzione, nel suo grigiore antiestetico, certo mal si sposa con le origini di quell'orticello della Folla donato dal Cavalier Quadrio al fine di erigere il santuario.

 

Ben venga dunque la tanto sospirata tangenziale, ben venga anche una nuova serie di opere che facciano ancor più virtuosa Tirano, una città del buon vivere, che necessita di qualche indispensabile accorgimento!

 

Ivan Bormolini

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1 COMMENTI

12 03 2019 10:03

Méngu

Stimato Ivan, condivido in pieno il tuo scritto. Spero vivamente che la prossima Amministrazione tenga conto dei suggerimenti, in particolare anche quello della tenuta in buon ordine di strade e marciapiedi . Suggerirei inoltre agli attuali Amministratori e a quelli futuri che vorranno essere eletti di partecipare al convegno “Montagna 4.0 un futuro da costruire insieme 2a edizione”, venerdì 15 marzo, alle ore 20.30. La sala Bormio Terme ospiterà l'incontro dal titolo "Agricoltura, territorio, pianificazione e recupero". Forse capiremo che la” montagna, l’agricoltura, la relativa pianificazione e il ricupero” servono, oltre al vivere sereno e genuino, anche al turismo e alla cultura Dunque " Tirano, aventi virtuosamente" e con GIUDIZIO .