Una nuova e più forte alleanza sindacale per i lavoratori frontalieri
ECONOMIA E POLITICA - 17 01 2025 - Redazione
Un passo avanti nella tutela dei diritti dei lavoratori frontalieri: CGIL Lombardia e UNIA Grigioni hanno siglato un accordo storico di doppia affiliazione, rafforzando la loro collaborazione a sostegno di chi ogni giorno attraversa il confine per motivi di lavoro. L'intesa, firmata il 15 gennaio a San Gallo da Anke Gähme, segretaria regionale UNIA OSGR, Francesco Brevetti, responsabile frontalieri UNIA OSGR, Alessandro Pagano, segretario CGIL Lombardia, Guglielmo Zamboni, segretario generale CGIL Sondrio, e Giuseppe Augurusa, responsabile nazionale Frontalieri CGIL, mira a offrire maggiori tutele e servizi ai lavoratori che risiedono in Italia, principalmente nella provincia di Sondrio, e si recano a lavorare nel Canton Grigioni. Un fenomeno, quello dei lavoratori frontalieri, che coinvolge oltre 90.000 persone dall’Italia alla Svizzera, di cui più di 5.000 nell’area specifica del Cantone dei Grigioni, in particolare nella zona della Moesa. Questa realtà, influenzata dallo sviluppo economico e dalle opportunità lavorative oltreconfine, rende necessaria una cooperazione sindacale sempre più stretta per affrontare con efficacia le problematiche connesse. CGIL Lombardia e UNIA Grigioni, le organizzazioni sindacali più rappresentative nei rispettivi territori, si impegnano a garantire ai propri iscritti servizi di tutela e assistenza su entrambi i lati del confine. L'accordo prevede un potenziamento della rete di servizi per i lavoratori, che includerà un supporto più ampio nei settori delle pensioni, della malattia e della sicurezza sociale. Inoltre, verrà rafforzata l'attività di patronato e l'iniziativa congiunta su tematiche come il mercato del lavoro, la tutela individuale e collettiva e l'assistenza legale. L'urgenza di una maggiore collaborazione è emersa anche alla luce del nuovo accordo fiscale tra Italia e Svizzera, sottoscritto a dicembre 2020, e dell'accordo sindacale italiano legato alla legge 83/23. Questi cambiamenti, che modificheranno in modo significativo le dinamiche del lavoro transfrontaliero, richiedono un coordinamento più efficace e sinergico tra le organizzazioni sindacali.
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