Scuole medie a Tirano, settimana corta bocciata: questione di tempo?
SCUOLA - 24 12 2024 - Marco Travaglia
A Tirano, è vivo il dibattito sui tempi scuola delle scuole secondarie di primo grado. Nonostante il 67% dei genitori, per mezzo di un sondaggio interno alla scuola, si sia dichiarato favorevole all’introduzione della settimana corta – con lezioni da 6 ore quotidiane da lunedì a venerdì o con rientri pomeridiani– il Consiglio d’Istituto ha bocciato la proposta. Nella seduta del 16 dicembre 2024, il Consiglio eletto poco più di un mese fa e che comprende rappresentanti dei gentitori, degli insegnanti dei tre ordini dell'Istituto, del personale ATA e il Dirigente Scolastico, ha respinto la proposta con una maggioranza schiacciante dell’80% dei votanti. Il verbale della seduta è stato depositato agli atti, confermando una decisione che sta suscitando reazioni contrastanti tra le famiglie tiranesi. Le due opzioni a confronto: settimana corta e settimana lunga Attualmente, le scuole medie di Tirano adottano la settimana lunga, con lezioni distribuite su sei giorni, da lunedì a sabato, solo al mattino dalle 8 alle 13. La proposta di passare alla settimana corta avrebbe comportato una diversa organizzazione: le attività didattiche concentrate in cinque giorni, con rientri pomeridiani obbligatori in modalità orarie da definire o con le lezioni antimeridiane dalle 8 alle 14 con due brevi intervalli. Questa modalità, già adottata in altre realtà provinciali come Sondrio, Teglio (da quest’anno) e Chiavenna, è vista da molti genitori come una soluzione più adatta ai ritmi delle famiglie moderne, in cui entrambi i genitori spesso lavorano a tempo pieno. Un risultato che divide Il risultato del sondaggio tra i genitori evidenziava una chiara preferenza per la settimana corta. Tuttavia, la decisione del Consiglio d’Istituto sembra riflettere preoccupazioni diverse, probabilmente legate alla logistica scolastica, alla gestione del carico di lavoro per gli studenti a scuola e nel tempo extrascolastico. “È deludente che le esigenze delle famiglie non siano state prese in considerazione” commenta una madre intervistata. Altri, invece, sottolineano come la settimana lunga permetta ai ragazzi di avere i pomeriggi liberi per attività sportive e culturali e per organizzarsi al meglio nello studio e nell'esecuzione dei compiti. Una questione di tempo? Le esigenze delle famiglie stanno cambiando. Con sempre più genitori impegnati a tempo pieno nel mondo del lavoro, il tempo pieno potrebbe diventare inevitabile anche a Tirano. Le esperienze di altre realtà provinciali dimostrano che un’organizzazione scolastica basata sulla settimana corta è possibile e può portare benefici in termini di organizzazione familiare. Rimane, però, la questione di come bilanciare queste esigenze con le risorse disponibili e con le necessità didattiche. Le famiglie tiranesi continueranno a confrontarsi su questo tema, nella speranza che, in futuro, si possa trovare un equilibrio tra le esigenze educative e quelle della vita quotidiana.
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