Quando il guardare diventa dispiacere
CRONACA - 07 09 2022 - Ezio (Méngu)
Ho seguito con molta attenzione la disputa dei lettori riguardo il contenuto dei due articoli apparsi su questo giornale, il primo del 01/09/2022 dal titolo “L’importanza del piacere visivo“ e il secondo del 03/09/2022 dal titolo “Tangenziale di Tirano, alcune precisazioni“ a firma di Silvano Marini. L’esercizio di critica, in democrazia, a mio parere, è sempre ben visto e si legge con piacere. Ho letto attentamente la questione della Tangenziale dove si pone il problema di avere tratti più estesi in galleria e in particolare nei luoghi dove vi potrebbero essere frane o caduta massi nei particolari periodi di forte piogge, come pure la ragionevole idea di poter trovare “ piacere visivo “ percorrendo tratti di strada. Mi pare di capire che la maggior parte dei commentatori preferiscono la soluzione di una tangenziale “veloce“ e in galleria, poiché la nuova via dovrebbe innanzitutto servire per raggiungere velocemente le mete dell’alta Valle senza troppe difficoltà, viceversa quelli che scendono hanno fretta di raggiungere le loro case o i luoghi di lavoro e preferiscono guardare la strada che il circondario panoramico. Fatta la tangenziale per l’automobilista esiste ancora la possibilità di poter guardarsi intorno percorrendo il territorio tiranese ( a cinquanta chilometri l’ora ) la “ tangenziale di Villa di Tirano “ ( Tirùn de Vila) a patto di alzare lo sguardo verso il cielo poiché, anche in questo caso, il piacere visivo è turbato da un susseguirsi di capannoni industriali, di supermercati e di depositi di veicoli. Forse la visione della Basilica di Madonna di Tirano, il lungo viale alberato ristorano un poco i passanti, a patto che non ci siano lunghe colonne di autoveicoli. Bene, ma non troppo ! Ora vorrei considerare quel tratto di Tangenziale in costruzione che va dal borgo di S. Bernardo nel comune di Villa di Tirano che giunge nel tiranese e imbocca la galleria appena sotto il Dosso. Quel tratto di tangenziale è tutta a cielo aperto ed è sopraelevata dal piano campagna. Mi sembra di intendere che quel tratto di stradone, secondo il parere di Marini è una opportunità, per godersi il “piacere visivo ” o, esageriamo, anche l’opportunità di godere di un ingresso trionfale in Tirano. Errore ! Caro Marini, quando percorrerà, tra qualche anno quel tratto di stradone in auto, abbassi il tappetino antisole della sua auto perché probabilmente il suo animo sensibile sarà perturbato. Vedrà poco sopra S. Bernardo grandi tralicci delle nuove linee 380 kV , di cui una già esistente e un’ altra che andrà verso Sondrio. Di più vedrà sulla sinistra, se va verso Bormio, una estesa sottostazione di smistamento delle linee 380 kV con i relativi tralicci che arrivano dalla vicina Campocologno e poi quelli in partenza verso Grosio e verso Venina. Di più, dopo qualche anno avrà la fortuna di vedere passare di lì la linea ferroviaria che da Tirano andrà verso Bormio. Di più, vedrà una distesa di capannoni industriali, alti depositi di legname, mucchi di pietrame, depositi di camion, fumarole di camini, , depositi di rottami, di inerti, capannoni dismessi da decenni, depositi di gru, auto e altro….( peraltro sicura ricchezza necessaria per la nostra città ! ) . E’ forse questo, signor Marini il “ piacere e visivo di cui parla ? “. Tutti noi vogliamo la tangenziale e anche subito e senza inceppamenti di sorta, però non mi parli del “ piacere visivo” preferendo quel pezzo di nuovo stradone che ha mangiato pezzi di suolo più preziosi dell’oro, a un tratto di galleria, dove i rumori e rimbombi non si espandono in valle e non si trova ghiaccio sull’asfalto. Forse non tutto è perduto e la fortuna può venirci incontro, se una politica “ intelligente “ sul territorio Tiranese lo vorrà. Rammentiamo che abbiamo in Valle, e la considero una “ grazia “, due Comitati, voce dei cittadini, che vigilano con accortezza, intelligenza e impegno il territorio e propongono con forza alcune soluzioni impiantistiche che potranno mitigare gli impatti “ turbanti “ di alcune visioni dette sopra. Allora, caro Marini, se con una buona politica ciò avverrà, forse potrà di nuovo alzare, percorrendo quel tratto di strada citato, il suo tappetino antisole dell’ auto per trarre qualche piacere visivo. Mi pare doveroso aggiungere, leggendo i commenti e le proposte, un ringraziamento per l’impegno e la costanza nel tempo del geometra Santo Spavetti , il quale , a mio parere, propone delle soluzioni condivisibili da molti cittadini. Soluzioni giuste o sbagliate ? Saranno coloro che percorreranno ogni giorno la tangenziale i giudici migliori. Ezio (Méngu)
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