Turismo d’affari: quale ruolo ricopre l’Italia in questo settore
UNA FINESTRA SULLA VALPOSCHIAVO - 14 08 2023 - Redazione
L’Italia ha diversi record. Uno di quelli che forse non vengono in mente subito riguarda i viaggi d’affari. Questo genere di viaggi interessa inevitabilmente persone che lavorano per aziende di caratura internazionale, le quali raggiungono le mete in cui hanno luogo convention o eventi legati al loro settore di appartenenza e approfittano dei momenti liberi per fare i turisti. Lo sviluppo di questa tipologia di turismo in Italia naturalmente ha giovato all'economia e non ci sarebbe da stupirsi se l'aumento esponenziale delle prenotazioni dei voli privati a cui si è assistito negli ultimi anni fosse legato anche alla crescita del turismo d'affari. I dati sopra menzionati relativi agli alti numeri italiani in merito al turismo d’affari sono stati messi in primo piano dall’Enit (Agenzia Nazionale del Turismo). L’occasione per parlare della centralità dell’Italia fra le mete dei viaggi business si è presentata lo scorso mese di maggio a Francoforte, nel corso dell’edizione annuale di Imex, una delle più importanti fiere di settore. Le posizioni scalate dal Bel Paese nella classifica del turismo d’affari sono diverse. Ad oggi, lo stivale si trova al terzo posto a livello mondiale e al secondo su scala europea. Sono circa 520 ogni anno i meeting aziendali che vengono organizzati in Italia. Al primo posto gli USA, con 690, e al secondo la Spagna, con 528. Quali sono le città più amate in Italia per gli incontri d’affari? Roma e Milano, due metropoli che, a livello mondiale, si trovano rispettivamente al quattordicesimo e al diciottesimo posto dei centri urbani più amati dalle aziende che organizzano meeting. Lo scorso anno, circa l’85% di quelli che hanno avuto luogo nel nostro Paese si sono svolti in presenza. Parlare di viaggi di business e del ruolo del Bel Paese in questo comparto vuol dire, per forza di cose, aprire il capitolo delle spese. Nel 2021, anno contraddistinto ancora dalle restrizioni dell’emergenza sanitaria Covid, almeno per i primi mesi, quelle messe in campo da imprenditori e aziende straniere per meeting in Italia ha superato i 4,3 miliardi di euro. Con il 2022, annata che ha visto la fine dell’emergenza sanitaria, la cifra è comprensibilmente salita, raggiungendo i 6,4 miliardi di euro. Gli introiti, hanno superato quelli del periodo pre pandemico. L’Euromonitor mette in primo piano previsioni a dir poco rosee per il futuro dei viaggi d’affari: per il lasso di tempo compreso fra il 2021 e il 2027, si parla di un trend superiore al raddoppio e relativo in particolare alle spese di chi, in un medesimo viaggio, unisce sia tempo libero, sia lavoro (opzione molto apprezzata dalle aziende in quanto legata a una maggior soddisfazione per i dipendenti, che possono trovare il giusto equilibrio fra lavoro e relax). I dati in questione sono stati recentemente commentati dalla Ministra del Turismo Daniela Santanchè, che li ha definiti “un’ottima notizia” sia per l’economia, sia per l’ambiente. Ha altresì parlato di un supporto al comparto avente il fine di arrivare a incentivare la destagionalizzazione dei flussi turistici, con ricadute positive per le varie economie locali che, di fatto, possono beneficiare di un aumento della durata dei soggiorni e di un consistente giro d’affari di persone interessate ai prodotti tradizionali delle nostre filiere, punto di forza senza eguali per l’immagine e l’economia del Paese. Tornando con l’attenzione sui dati, non si può non fare cenno alla durata media del viaggio d’affari in Italia. Nel 2022, è risultata pari a 14 giorni. Rispetto al 2019, come sottolineato dai dati di un celebre portale di prenotazione di soggiorni, è aumentata di 5 giorni.Le città più amate per gli incontri d’affari
La spesa per i viaggi di business
Previsioni rosee per il futuro
La durata media del viaggio d’affari in Italia
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