Assistenza legale per il comitato anti tangenziale

Il Comitato promotore del referendum a tutela dell’Alute e il gruppo spontaneo di cittadini 'Bormini per l’Alute' si sono dovuti rassegnare alle recenti dichiarazioni del sindaco di Bormio Silvia Cavazzi, che vengono interpretate come un rifiuto alla proposta di una soluzione democratica al progetto di realizzazione della tangenzialina mediante il ricorso al quesito referendario da sottoporre al giudizio dei residenti.

I contestatori dell'opera, considerata inutile e dannosa per la difesa del territorio,  hanno dato incarico all’avvocato Veronica Dini del Foro di Milano di assisterli nella fase pregiudiziale e in quella eventualmente giudiziale che dovesse rendersi necessaria per opporsi al diniego allo svolgimento della consultazione popolare, oltre che verso la possibile autorizzazione della procedura in corso. A breve saranno messe in atto iniziative finalizzate all'informazione della cittadinanza, sia residenziale che occasionale, per promuovere le attività da intraprendere e raccogliere i fondi utili per assicurare la tutela in giudizio. Il regolamento referendario affidato dal comune a uno studio legale è visto dai promotori dell'iniziativa come una dilazione del giudizio dell'opinione pubblica avendo provocato un allungamento dei tempi occorrenti all'indizione della consultazione.

Di fatto, a un anno di distanza dalla prima raccolta di sottoscrizioni, il referendum è tuttora bloccato malgrado la mobilitazione dei residenti. Ed è fresca la notizia che il segretario comunale avrebbe richiesto il parere del comitato dei garanti, per cui quello popolare potrebbe slittare di altri due mesi. 

Guido Monti