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La tangenziale spunta pian piano

CRONACA - 17 08 2022 - Guido Monti

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/tangenziale di Tirano

Eppur si muove, sulla base di un importo a base d'asta di oltre 136 milioni di euro e di contratto che ammonta a più di 120. Accolta tra molte perplessità e qualche mugugno, la tanto attesa tangenziale di Tirano, considerata la panacea per decongestionare il traffico della cittadina aduana, si è messa finalmente in moto dopo la sentenza del Consiglio di stato che aveva respinto il ricorso presentato da un consorzio contro l'Anas e l'azienda aggiudicataria dei lavori.

 

L'avvio della realizzazione dell'importante snodo stradale sta passando sotto traccia in quanto riguarda la parte alta di Tirano, ovvero il cosiddetto Dosso, dove è in programma la costruzione di una galleria in parte artificiale, della lunghezza di 480 metri, e in parte naturale per uno sviluppo di di 960 metri. L'impresa costruttrice dovrà infatti scavare sotto terra per edificare la galleria che, proseguendo verso l'Alta Valle, troverà collocazione nella roccia. Altre operazioni sono in corso a Bianzone che è il luogo da cui la tangenziale prende inizio. Lungo il suo percorso verranno posizionate quattro rotatorie:in corrispondenza di altrettanti svincoli stradali: una con un sottopasso d'ingresso appunto a Bianzone, un'altra all'altezza del camposanto di Stazzona, destinata a smistare il traffico verso l'Aprica, una terza alla confluenza fra Adda e Poschiavino, che dirigerà i veicoli verso la Svizzera, e infine l'ultima a metà Campone, all'incrocio con la strada diretta al centro sportivo tiranese.

 

L'auspicio generale è che tutte le opere possano essere inaugurate entro il 2026, anno delle Olimpiadi invernali che saranno di casa pure in Valtellina.    

 

Guido Monti

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2 COMMENTI

17 08 2022 11:08

Méngu

Che il geometra Spavetti abbia le sue ragioni, probabilmente anche condivisibili mi appare chiaro. Però come si fa a non accettare una tangenziale desiderata da quaranta anni anche se appare, a mia parere, un poco zoppa Avrà le sue pecche ma una qualità l’ha ed è quella di togliere parte dell’inquinamento e del traffico subiti in Tirano in questi anni. Vogliamo andare avanti per anni e anni in discussioni senza magari concludere nulla? La prospettiva mi fa rabbrividire! Ci sono ancora i presupposti per delle varianti? I responsabili si facciano avanti e se ne prendano carico, ma non con l’avanti piano quasi indietro, come in questi ultimi anni. Il mio augurio dunque, malgrado tutto, è che quel che si è progettato vada in porto celermente e, se il destino vorrà, ogni “variante “è possibile, ascoltando la voce dei Cittadini, che in genere, purtroppo, si fa sentire a cose inoltrate e fatte. Non sentire la sveglia al mattino quando suona e poi svegliarsi a mezzo giorno, mi sembra un poco da “coglioncelli “, naturalmente senza offesa ai naviganti . Non vi pare? E poi speriamo che i soldi bastino, …con questi chiari di luna e il gran variare Politico. Una buona “Protettrice” l’abbiamo in casa, speriamo in quella.

17 08 2022 08:08

ssp

La tangenziale e' necessaria e urgente. Si e' ancora in tempo a predisporre una variante, realizzando al DOSSO la galleria di 2044 m, progetto definitivo di PRO ITER, l'esecutivo e' fattibile in 6 mesi (come variante Tramzzina-CO, e i lavori 3 anni (come variante Castelbello/Colsano-SS38-lavori in corso)PROMA DELLE OLIMPIADI( L' ATTUALE APPALTO PREVEDE 5 ANNI-DOPO LE OLIMP.)-TIRANO (SO) -VALTELLINA-VARIANTE alla SS 38 dello Stelvio. La devastazione del DOSSO,sulla base di un tracciato che non rispetta le prescrizioni e collocato in aree a rischio, con la galleria DOSSO di 2044 m di cui al progetto definitivo di PRO ITER ,si risparmierebbero 10.000.000 di euro e si eviterebbero rischi per la circolazione.Da parte della INC. In merito ai rischi palesi ANAS non risponde nonostante siano documentati da VAS del Comune di TIRANO e carte di rischio IRER. Di fatto, la modifica tra Ganda e Dosso, spostando il tracciato a ridosso del pendio,determina un evidente rischio ambientale: come rilevato dalla Regione Lombardia, nella DGR n. 1584/2011, queste “opere andranno ad incidere sul versante montano in modo significativo e il rilevato in terra rinforzata raggiungerà un’altezza di m. 20 ” (pag. 13) e comporteranno, come pure evidenziato dalle carte di rischio (allegate alla relazione inviata ad ANAS) e VAS (allegato A del Comune di Tirano), possibili rischi per caduta massi e frane, che sarebbero stati evitati se si fosse mantenuto il tracciato staccato dal pendio e si fosse mantenuto un vallo protettivo (già previsto nel progetto di PRO ITER). Analogamente, il fatto che il tracciato di cui alla variante del 2007, comporti rischi è documentato anche dal RAPPORTO AMBIENTALE - Valutazione Ambientale Strategica (VAS), redatto dal Comune di Tirano nel Settembre 2009 (3). L’odierno esponente rileva inoltre il fatto che, come riportava il Periodico dell’Istituto Archeologico Valtellinese n. 18/2020, sussisteva e sussiste tutt’ora, il rischio di ritrovamenti archeologici presso il Dosso di Tirano, in quanto vi sarebbe la presenza di un abitato protostorico dell’età del Bronzo e del Ferro (R. Poggiani Keller 2014): ciò potrebbe comportare non solo il fermo del cantiere ma anche la necessità di modificare il tracciato attuale e di realizzare quello in galleria come previsto da PRO ITER, a seguito del rinvenimento di reperti, facendo così lievitare ulteriormente i costi e i tempi di realizzazione della comunque necessaria tangenziale. (3) A Pag. 34- VAS, si legge che “La principale area in dissesto sul versante meridionale è dunque identificabile con la valle di Ganda e la relativa area di conoide, la quale è stata oggetto di sistemazione idraulica per la difesa dell’area sottostante con riprofilatura dell’alveo e realizzazione di opere di difesa, di protezione del fondo dall’erosione e di canalizzazione del tratto terminale dell’incisione medesima. Si rileva comunque in porzione apicale in destra della valle la presenza di depositi antropici non stabilizzati e franare nel canale riducendo la sezione di deflusso ”. A pag. 45, si legga: “Verifica delle opere di regimazione, con particolare riferimento alla Valle Canale, che appare poco difesa in destra idrografica in zona “Gera”, e al complesso scolante che fa capo alla valle Tigozzi, ove la vasca di intercettazione sulla valle di Bui, il canale di gronda e il collettore, appaiono, di primo acchito, sottodimensionati.” La soluzione di tracciato sviluppata nel progetto definitivo del 2007 era caratterizzata da parziali variazioni planimetriche rispetto al corridoio individuato nel progetto definitivo del 2004, riducendo la lunghezza del tratto in galleria naturale e riconfigurare i raccordi con l’attuale SS 38, anche in considerazione delle prescrizioni espresse da Regione Lombardia e Ministero per i Beni e le Attività Culturali sul progetto 2004. Al contempo Regione Lombardia, con DGR n. IX/1584 del 20 aprile 2011, esprimeva parere favorevole con prescrizioni Di fatto, la modifica tra Ganda e Dosso, spostando il tracciato a ridosso del pendio,determina un evidente rischio ambientale: come rilevato dalla Regione Lombardia, nella DGR n. 1584/2011, queste “opere andranno ad incidere sul versante montano in modo significativo e il rilevato in terra rinforzata raggiungerà un’altezza di m. 20 ” (pag. 13) e comporteranno, come pure evidenziato dalle carte di rischio (allegate alla relazione inviata ad ANAS) e VAS (allegato A del Comune di Tirano), possibili rischi per caduta massi e frane, che sarebbero stati evitati se si fosse mantenuto il tracciato staccato dal pendio e si fosse mantenuto un vallo protettivo (già previsto nel progetto di PRO ITER) i conoidi di Ganda e Val Tigozzi sono a rischio debris flow, stando a quanto affermato da IRER e Geologi esperti di tali fenomeni 5. Ciò nonostante, non esiste alcuna verifica riguardo alla pericolosità o meno del conoide nel progetto esecutivo 6. 5 Secondo l’IRER- Istituto Regionale di Ricerca Lombardia: “Definizione delle soglie pluviometriche d’innesco di frane superficiali e colate torrentizie: accorpamento per aree omogenee- Codice IReR: 2007B023Project Leader: Federico Rappelli-Rapporto Finale-Milano, settembre 2008. La capacità distruttiva dei MDF (ndr: colate detritiche-debris flow) è sovente sottovalutata in quanto essi si originano lungo torrenti di modeste dimensioni che drenano aree di non molti chilometri quadrati, caratterizzati da portate ordinarie il più delle volte pari a qualche decina di litri/sec per la maggior parte dell’anno. Le condizioni-chiave che si debbono presentare contemporaneamente affinché si manifesti il fenomeno sono essenzialmente: a) piogge di elevata intensità, in grado di saturare gran parte dei materiali sciolti presenti entro l’incisione torrentizia; b) adeguata pendenza del fondo; c) presenza di materiale detritico mobilizzabile .” 6 Su La Prov. del31/07/2021, si legge la dichiarazione del geologo Azzola di Sondrio, perito incaricato dalla Procura per il torrente Nevasco a Chiareggio: “il fenomeno è quello che, sempre più, si verifica in valle negli ultimi anni, e parliamo del “debris flow”… quanto accaduto sul Perandrone è la fotocopia di quanto accaduto a Chiareggio…In pratica intense precipitazioni investono il corso d’ acqua, ne dilavano le pareti e materiale fangoso misto a detriti, tante’ che si parla di colate detritiche, cominciano a scivolare a valle…Queste colate viaggiano anche a 100 km/h e se intersecano una strada, un ponte, sono guai ” Considerato che ,secondo la RELAZIONE trasmessa ad ANAS dal geom. Spavetti: la galleria Dosso di cui al progetto di PRO ITER del 2003, con raffronto alla circonvallazione Castelbello/Colsano(sempre SS38), costerebbe ca 10.000.000 in meno,notevolmente meno delle opere sostitutive di cui a variante del 2007 della prov. di SO(attuale tracciato), -Si presenti il raffronto costi/benefici tra galleria Dosso di PRO ITER del 2003 e attuale tracciato nel rispetto delle richieste del CSLP. - il raffronto costi/benefici NEL TRATTO TRA STAZZONA E LOCALITA’ SAN BERNARDO,con raffronto alla prescrizione del Comune di Villa: 1 .2 .1 .9- Dovrà essere valutata la possibilità di spostare il tratto della nuova strada in progetto tra la rotatoria di Stazzona e la contrada San Bernardo posizionandola più a ridosso dell’attuale strada provinciale (Stazzona-Tirano) fino ad inglobarla. (Comune di Villa Tirano). In relazione ai rischi segnalati, per il passaggio del tracciato in aree a rischio frane,caduta massi, colate detritiche/debris flow, indicati nelle carte di rischio di IRER e VAS del Comune di TIRANO e passaggio del tracciato con rilavato in area di esondazione fascia A del PAI, SI DEVE VERIFICARE LA SUSSISTENZA DEI PERICOLI SEGNALATI, E SE IL TRACCIATO SIA IN CONDIZIONI DI SICUREZZA, OPPURE INDICARE COME SI INTENDE GARANTIRE LA SICUREZZA DELLA CIRCOLAZIONE,in merito a: -rischio frane e caduta massi. -rischio colate detritiche debris flow: verificare se i conoidi interferiti dal tracciato possono essere interessati da tale evento. -in merito al rischio esondazione, con occupazione della fascia A del PAI, presentare relazione idraulica con la modifica delle aree inondabili con riferimento alle piene storiche. Visti i continui casi di caduta massi sulla SS36, facciamo anche la tangenziale di TIRANO, a rischio caduta massi e frane?.Quando con la galleria di 2044 mt di PRO ITER, progetto definitivo approvato dal CDA di ANAS,si eviterebbe il rischio caduta massi e si risparmierebbero 10 milioni e si realizzarebbe in 3 anni di lavori , quindi prima delle olimpiadi (l' attuale: 5 anni)Anas chieda a geologo competente, segnalo il consulente della Proc. di SO, per le vittime di Chiareggio : geologo MAURIZIO AZZOLA,se ci sono rischi o meno, comportando il tracciato rischi documentati dalla VAS del Comune di TIRANO e dalla carte di rischio IRER, non e' ammissibile il pressapochismo, servono verifiche serie. https://m.facebook.com/groups/229919881379972/permalink/667720584266564/ https://www.facebook.com/101752482650896/posts/103659652460179/ https://www.asaps.it/46877-_caduta_massi_sulle_strade_la...