Alla riscoperta di Cipriano Valorsa e della famiglia Ligari
CULTURA E SPETTACOLO - 07 12 2017 - Associazione Progetto Alfa
L’associazione culturale Progetto Alfa (con il sostegno della Fondazione Creval, BIM, provincia di Sondrio e Comunitá montana di Tirano), nell’ambito delle iniziative previste per lo svolgimento del IV concorso internazionale di poesia, ha organizzato, con il patrocinio del Comune di Grosio, una conferenza volta alla riscoperta e rivalutazione degli artisti valtellinesi più influenti del ‘500 e ‘700, ovvero Cipriano Valorsa e la famiglia Ligari. Tale iniziativa si distingue per l’originalità con cui è stata concepita. Oltre al contributo di due noti studiosi di storia dell’arte, i Ligari e il Valorsa sono stati rievocati attraverso il linguaggio della poesia e un video documentario realizzato dall’Associazione e che sarà divulgato sui maggiori canali televisivi. Relatori della conferenza sono stati il Prof. Gianluigi Garbellini, storico ed il Prof. Giorgio Gregorio Grasso, noto critico d’arte e curatore della biennale di Venezia, affiancati dalle poetesse Lorella Hohn e Ketty Bianchini, e con la moderazione di Massimiliano Greco, presidente dell’Associazione. I relatori, entrambi di grande profilo per i rispettivi ambiti, sono riusciti a coinvolgere il pubblico in un viaggio nel passato, riscoprendo le storie e gli avvenimenti che hanno caratterizzato delle epoche che non risultano tanti difformi o lontane dal nostro presente. È emersa prepotentemente l’umanità degli artisti, ovvero del Valorsa (definito il Raffaello valtellinese del Rinascimento) e della famiglia Ligari, personaggi del mondo dell’arte, della cultura e della stessa politica (ricordiamo che Valorsa ricoprì il mandato di sindaco di Grosio). Questa splendida lectio magistralis sui due artisti è disponibile sulla pagina https://www.facebook.com/ProgettoAlfaOfficial/videos/1078244265661204/ Al Prof. Gianluigi Garbellini è stata assegnata la missione di introdurre la figura di Cipriano Valorsa, del quale ne ha delineato sia i caratteri stilistici che quelli biografici, essendo vissuto in un’epoca densa di avvenimenti cruciali della storia della nostra valle. Ne è emerso il ritratto di un artista controverso ed affascinante. Personaggio assai richiesto al suo tempo, per la commissione di affreschi ed atre prestazioni pittoriche, ha riempito numerose chiese della nostra Valle di molte sue opere. Eppure rimase dimentico per quasi due secoli. Grasso confessa di aver riscoperto Pietro Ligari analizzando i suoi dipinti. E la sua attenzione è stata catalizzata da una figura femminile che ricorreva in alcune opere dell’artista. E questa modella ispiratrice di Pietro altro non era che la figlia. E da qui la sorpresa e lo stupore di scoprire Vittoria Ligari, che fu modella, figlia, pittrice e al contempo redine dell’impresa famigliare e colonna su cui si reggeva il nucleo famigliare. Ne emerge un ritratto di donna moderna con una mente multitasking, che ha operato in pieno anonimato. Tante volte lei era la pittrice incaricata di terminare i quadri che il padre trascurava a causa di malumori con i committenti. La non piena emersione di Vittoria come pittrice, offuscata dalla fama dei suoi familiari, in particolare da quella del padre Pietro, che era una figura opprimente e dominante, mette in luce alcuni degli aspetti della vita di un artista di quell’epoca. La notorietà e fama risulta direttamente correlata al periodo storico in cui hanno operato con tutte le difficoltà socioculturali, politiche ed ambientali. Risulta indubbio che i Ligari, se avessero operato in un territorio diverso da quello valtellinese, completamente staccato dal resto dell’Italia, avrebbero forse ottenuto una gloria diversa. A Roma, Firenze, Venezia o in altre importanti città avrebbero sicuramente ricevuto un altro tipo di considerazione e, magari, la stessa Vittoria poteva emergere con tutto il suo fascino e le sue qualità di pittrice. Se fossero vissuti oggi in Valtellina, sicuramente, avrebbero agito ed operato in un mondo più social e mediatico, cosa impossibile in quell’epoca. Associazione Progetto Alfa
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