Il coordinatore nazionale di Pax Christi al Sicomoro
CULTURA E SPETTACOLO - 26 02 2019 - Sandra e Bernardo Ferrari
Il cammino “Sul Sicomoro” con l’Associazione Insieme per l’oncologia e l’ematologia Alta Vltellina Onlus giunta al suo settimo anno di vita ci ha portato a conoscere don Renato Sacco. Coordinatore nazionale di Pax Christi, movimento cattolico internazionale per la pace che nasce sulle ceneri della prima guerra mondiale. Pax Christi è volta all’ascolto del grido soffocato delle vittime della guerra, dell’ingiustizia, dell’oppressione, dei diriti violati, della dignità non riconosciuta. Pubblica la rivista COSTRUTTORI DI PACE IN PIEDI. Di Pax Christi hanno fatto parte numerosi personaggi carismaticici fra i quali ricordiamo Mons. Oscar Romero, canonizzato nell’ottobre 2018 da Papa Francesco, Mons. Bertazzi e Don Tonino Bello. Don Renato è stato uno dei primi preti obiettori alle spese miitari, subendo anche un processo penale con assoluzione. Costruire la pace è un cammino in salita, ha ribadito alle tante persone presenti in sala, e oggi significa applicare il criterio di: vedere – giudicare – agire, che sono gli obiettivi di Pax Christi. -Vedere che l’uno per cento della popolazione mondiale possiede la ricchezza del pianeta della metà più povera del mondo, vedere che nel 2017 l’Italia ha speso per armamenti venticinque miliardi (quaranta mila euro al minuto) soldi sottratti allo stato sociale. La guera è la prima negazione della pace e Don Renato Sacco ha parlato della sua esperienza a Sarajevo nel 1992 a guerra in corso, con il popolo della pace: la marcia dei cinquecento e con Don Tonino Bello che ha voluto essere presente nonostante facesse cure chemioterapiche, perchè diceva non si può fare solo lo spettatore, e amava ripetere che nell’alluvione bisogna salvare il seme perchè possa crescere la pace. Dobbiamo essere costruttori di pace, e la pace si costruisce in tanti modi, ad esempio sui banchi di scuola, sui letti di ospedale, seminare formazione e informazione. Denunciare che l’economia e la politica è basata sulle armi. Si spendono soldi per gli F35 Centocinquanta milioni euro cad. che trasportano bombe nucleari, mentre mancano i fondi per l’acquisto di Canadair che spengono gli incendi, non solo da noi, ma anche in America. A tal proposito Papa Francesco ha detto che l’uso e il possesso di armi nucleari è immorale. -Chiedere che non si vendano armi ai paesi in guerra (esempio Arabia Saudita – Yemen) -Giudicare per i credenti secondo le motivazioni del Vangelo, e per i non credenti seondo la Costituzione: art. 11 – l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali... Papa Francesco nel suo discorso in occasione della 50ma giornata mondiale della pace del 1 gennaio 2017 ha detto: “ Dal livello locale e quotidiano fino a quello dell’ordine mondiale, possa la non violenza diventare lo stile carattestico delle nostre decisioni, delle nostre relazioni, delle nostre azioni, della politica in tutte le sue forme. “ A chiusura della serata Don Renato ha letto la poesia di Gianni Rodari, tratta dal libro di Don Tonino Bello: L’uno per l’altro: Un signore di Scandicci buttava la castagna e mangiava i ricci; un suo cugino di Lastra a Signa buttava i pinoli e mangiava la pigna; Un suo parente di Prato mangiava la carta stagnola e buttava il cioccolato; Tanta gente non lo sa e perciò non se ne cruccia: La vita la butta via e mangia soltanto la buccia. Sandra e Bernardo Ferrari
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