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Impediamo l'ulteriore consumo del territorio

CULTURA E SPETTACOLO - 30 03 2017 - Alessandro Cantoni

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/consumo suolo pubblico

L’Italia vive da diversi anni il dramma della speculazione edilizia e della cementificazione. Ecco perché occorre che il Governo promulghi una legge che impedisca qualsiasi consumo del territorio e del paesaggio, e tuteli i centri storici, come avvenuto nel caso di Alberobello o di altri borghi, iscritti all’albo dei siti Unesco e, dunque, divenuti patrimonio dell’umanità.

 

Secondo una ricerca di Legambiente e del Centro Studi Casa Ambiente e Territorio di Assoedilizia (Cescat), in Italia ci sarebbero dai 2 ai 5 milioni di edifici abbandonati.

 

Nel corso degli anni, i nuclei urbani si espandono, provocando la costruzione di periferie immonde, come lo Zen di Palermo. Il grado di civiltà di una nazione, infatti, si misura in base allo sviluppo dei sobborghi e delle aree extraurbane. Procediamo graduatamene.

 

Grazie al Piano Città, varato nel 2012, sono stati stanziati 4,4 miliardi di euro da parte di enti pubblici e privati per 28 progetti di riqualificazione delle zone urbanistiche in stato di degrado. Altrettanto benefico, sebbene fosse parziale, si rivelò l’intervento conseguito dalla regione Toscana con la legge 65 del 2014, concernente le predisposizioni per la vendita di casolari ed edifici rurali abbandonati.

 

A mancare è un impegno concreto del Governo, nonostante il progetto di «contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato». L’obbiettivo sarebbe quello di pervenire ad un consumo «zero» nel 2050. Ma se, come ricordò Vittorio Sgarbi negli studi televisivi di La7, negli ultimi cinquant’anni sono stati costruiti 13 milioni di edifici, a fronte dei 25 milioni presenti in Italia, quanti ve ne sarebbero tra 33 anni? Più di 8 milioni e 500 mila, stando a questa scala di valori.

 

Forse sarebbero di meno, visto il calo delle nascite, ma la stima potrebbe persino rivelarsi corretta, data l’esigenza di trovare una locazione agli immigrati provenienti da tutto il mondo. Si mettano in sicurezza i 5 milioni di costruzioni abbandonate, a cominciare dalle case cantoniere. Il progetto del Mibact, del Ministero delle Infrastrutture, dell’Agenzia del Demanio e di Anas verte in tale senso.

 

Si normalizzino ed attuino le necessarie procedure antisismiche e di adeguamento ambientale delle case cantoniere, le quali sono oltre un migliaio tra Lombardia e Puglia. Esse dovrebbero essere adibite ad abitazioni private, centri d’accoglienza, immobili statali, oltre che strutture ricettive, ciclofficine e punti di ristoro (come previsto).

 

Molti degli edifici costruiti tra il 1945 ed il 1970 non rispondono alle normative di sicurezza. Eppure, lo Stato prevede incentivi detrazioni fiscali del 36-50% nel caso in cui essi siano demoliti e ricostruiti, con la medesima volumetria e sagoma differente (Legge 98/2013). 

 

Infine, si pensi ad un sito come Expo, costato oltre 2,2 miliardi di euro (92 milioni solamente per l’inverecondo Palazzo Italia). Potrebbe divenire un’immensa area residenziale, oppure, come è stato proposto, una cittadella universitaria, la sede di enti pubblici e del terzo settore.

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1 COMMENTI

01 04 2017 08:04

Méngu

Gentile Alessandro, ho letto con interesse il tuo articolo dove parti di " consumo del Territorio… ". Condivido il concetto. Parli del problema in generale e fai bene. Perché non analizzi nei particolari il nostro PGT riguardo a tali consumi ? Ti do lo spunto di quanto è pubblicato riguardo il PGT sul sito del Comune di Tirano e che potresti analizzare e scrivere sul tema che hai proposto. Io l’ho già fatto con articoli vari su questo giornale e con me altre persone. Non ho notizie a riguardo dei “ Verdi “. Mi piacerebbe sentire la voce dell’attento Ruggero Spada e anche dell'esperto architetto Giancarlo Bettini, nonché del sciur Sindàch Franco Spada e del competente Vice Sindàch Pola Daniele. Tutte voci autorevoli ma che non conosco il loro pensiero . I nostri Amministratori sanno che tante case in Tirano vecchia sono disabitate, sfitte e vuote, abbandonate al loro stato , e che in Tirano mancano luoghi pubblici, quali i giardini. Si veda all'affollatissimo giardino presso le scuole elementari e gli spazi verdi presso il parco delle Torri sono occupati, molte volte, da attività commerciali. Tirano è bella ma ha, a mio parere, una grande pecca. I nostri Amministratori passati ( e anche quelli attuali ) non hanno saputo, nel tempo, creare un parco degno di tale nome in Tirano e quel poco di suolo verde rimasto si sta riducendo a vista d’occhio. Peccato, un vero peccato per i nostri figli e nipoti. Quando l’intera “ conca “ della città di Tirano sarà cementificata allora non ci sarà nulla da fare per il verde e ci troveremo pentiti. Vai su sito del comune di Tirano e vedrai tutte le “ tavole “ del PGT che ti possono interessare. Attendo commenti sul tema. Grazie. *** Governo del Territorio (PGT) approvato Il piano di Governo del Territorio è stato definitivamente approvato con deliberazione del Consiglio comunale n. 4 del 14 marzo 2012, divenuta esecutiva ai sensi di legge. *** Il PGT è efficace dalla data di pubblicazione dell' avviso di approvazione e deposito del PGT sul Bol­lettino Ufficiale della Regione Lombardia, avvenuta il 27 giugno 2012 (BURL Serie Avvisi e Concorsi n.26).