MUSEI E PALAZZI: PREZZI ELEVATI E INGRESSI LIMITATI
CULTURA E SPETTACOLO - 28 02 2014 -
Recentemente, mi è capitato di voler visitare Palazzo Malacrida, presso Morbegno, città meravigliosa, la quale ospita uno dei più straordinari palazzi storici della Valtellina, insieme a Palazzo Vertemate, a Chiavenna, Palazzo Salis, a Tirano, e il Palazzo Besta di Teglio. Da quando l’edificio è di proprietà dello Stato, si richiede di prenotare la propria visita, scegliendo il giorno e l’ora.
Questo provvedimento comporta due conseguenze: una positiva e l’altra negativa. Se è vero, infatti, che in questo modo è possibile economizzare, bisogna tenere in considerazione che un turista non valtellinese può soggiornare in una località per pochi giorni, ed è immorale non consentirgli di accedere ad uno dei più bei edifici risalenti al XVIII secolo. Ben più grave è il fatto che, nella maggior parte dei casi, queste strutture siano chiuse al pubblico o accessibili, appunto, solo su prenotazione.
Questa problematica concerne anche le chiese, grazie alle quali è possibile scoprire la cultura cristiana, poiché il cristianesimo non è solo religione, ma anche tradizione artistica – come dimostrano le iconografie sacre, dipinte in modo consistente fino al XIX secolo, prima della nuova corrente venuta dalla Francia, l’Impressionismo -.
Recentemente, volendo visitare la bellissima chiesa dei santi Antonio e Andrea, a Chiuro, ho trovato i portoni chiusi. Fortunatamente ho avuto modo di riscontrare che i bellissimi affreschi cinquecenteschi della cappella dei Disciplini sono in buono stato di conservazione, ma lo stesso episodio è avvenuto a San Carlo delle Nevi, sempre in Chiuro. Se vogliamo che il turismo incrementi, è necessario prendere dei provvedimenti che attirino l’attenzione del turista, salvaguardando il nostro patrimonio, e che consentano loro di osservare i tesori della nostra magnifica valle.
Alessandro Cantoni
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