Piazza Marinoni e dintorni: le belle costruzioni di inizio '900
CULTURA E SPETTACOLO - 19 04 2018 - Ivan Bormolini
Oggi la piazza Marinoni, a parte i giardini nei pressi del monumento dei Caduti, si presenta caotica e desolante. Se da un lato della trafficata Statale 38 vi sono i parcheggi, dal lato opposto, sotto la facciata di casa Perego, c'è uno spazio vuoto che certo non si sposa con la grande storia di questa piazza. L'illuminazione notturna è poi scarsa fornita da fari di dubbio senso estetico tipici degli anni 80. Negli anni passati, sono stati attuati vari interventi urbanistici al fine di rendere più gradevole la piazza, ma anche quello adottato attualmente certo non è dei migliori. Occorrerà dunque metterci mano, si spera questa volta in modo definitivo. Certo poi la presenza del palazzone dell'ex Cinema Italia, fa davvero un gran brutta mostra di se, anche in questo caso andrebbero individuate consone soluzioni, ma sappiamo, senza farne colpa a nessuno, che il problema di una futura riqualificazione della struttura non è a portata di mano. Tutto questo è la piazza Marinoni, tendenzialmente sconsolante nella sua visione d'insieme. Peccato, diciamo oggi perché agli inizi del 900, la piazza stessa e le zone adiacenti sono state al centro di opere di edificazione di cui ancor possiamo godere. Ammirando le positive opere di riqualificazione degli stabili privati, possiamo affermare che gli interventi sono stati consoni e che hanno rispettato la storicità e lo stile originale della piazza. Penso alla casa Cattaneo, già sede della banca Piccolo Credito Valtellinese, all'intervento sul fabbricato, dove ha trovato sede la Ubi Banca, oppure a quello nelle immediate vicinanze. E' certo che la storica facciata della caserma Torelli, ha lasciato il posto a nuovi stili progettuali, ma osservando alcune cartoline d'epoca essa era imponente e ricchissima di storie di tanti soldati che di li vi hanno transitato e svolto il loro servizio. Di quell'edificio che fino al 1880, era ricovero per gli infermi, oggi rimane una lapide collocata su una più moderna costruzione e che ci ricorda la gloria del V° Alpini e del Battaglion Tirano. Uno spettacolo di stile è certamente la bella facciata di casa Perego. Questa costruzione per volere del capostipite della famiglia Carlo “Scuir Carlin” Perego, era stata progettata dall' architetto Clementino Clementi di Bormio, ed era stata edificata nel 1926. Oggi la maestosa facciata della storica casa della famiglia Perego, restaurata pochi anni fa, conserva ancora tutte le caratteristiche originali ed artistiche e fa davvero gran bella mostra di se nel contesto. In tanti ricorderanno, come al cospetto di questa signorile ed elegante residenza, fino a qualche decennio fa vi fosse ubicata l'autorimessa e l'officina per i pullman, assieme agli uffici aziendali, al distributore di carburanti e alla storica pesa pubblica. Mi scorrono alla mente le storiche immagini del centenario della fondazione dell'Automobilistica Perego, avvenute nel maggio del 2014, dove nella piazza erano stati post in esposizione i vecchi cimeli automobilistici dell'azienda assieme a quelli di ultima generazione. Un tuffo nel passato a ricordare come in qual lato di piazza, un tempo vi stazionavano in ordine le storiche corriere, che avevano un design storico e da li partivano per varie destinazioni. Esattamente l'anno prima della partenza dei lavori di casa Perego, dall'altro lato della piazza, in data 8 novembre 1925 si inaugurava con grande presenza di folla convenuta il monumento ai Caduti Tiranesi. I nomi dei soldati deceduti o dispersi per la nostra Patria sono impressi sul bianco obelisco: 114 nel primo conflitto mondiale e 81 nel secondo. Va ricordato, inoltre che nella piazza, notissima in epoche remote anche come piazza del Mercato, vi era una bellissima fontana dominata dalla sagoma maestosa di un' aquila in bronzo ad ali spiegate, di questa pregevole opera, se ne sono perse le tracce, in quanto era stata smantellata al fine di erigere il monumento ai Caduti. Rimaniamo dei dintorni, sempre nei primi del 900 era stato edificato l'oratorio maschile, grazie anche alla generosità dell'arcivescovo Giacomo Merizzi, come si evince da una lapide collocata nella chiesa del Sacro Cuore a lui dedicata. L'oratorio era stato inaugurato nel 1911, dall'allora prevosto di San Martino in Tirano don Luigi Albonico. In questo caso guardando alcune cartoline d'epoca e pubblicate su alcuni testi locali, si evince come la struttura originale fosse differente rispetto a quella dei giorni nostri, essa infatti godeva di tocchi architettonici sicuramente di miglior pregio. In merito alla chiesa del Sacro Cuore, posso dire che questa è la più recente di Tirano. In un passato articolo inerente all'arte, ne avevo diffusamente parlando citando il fatto che la sua edificazione non era stata eseguita assieme all'oratorio, ma per molte traversie, primo conflitto mondiale compreso, era stata consacrata solo nel 1924 dal prevosto Giuseppe Ambrosini e dal vescovo comense Adolfo Luigi Pagani. Oggi la bella chiesa, nel suo esterno appare certamente bisognosa di qualche intervento. Certamente l'originale progetto dell'architetto Ugo Zanchetta, lo stesso che aveva progettato nel 1904 la casa Merizzi in viale Italia, ci mostra una chiesa che nella sua facciata su via Roma sposava già nel 1915, una nuova concezione in tema di edificazione di edifici sacri. Il suo interno appare ben conservato, grazie anche a dei recenti interventi che in linea generale donano alla chiesa solarità e senso di accoglienza per quei ragazzi che ancora frequentano l'oratorio. Passiamo ora in viale Garbaldi, anche questo scorcio tiranese in quell'inizio del 900 era stato al centro di un notevole fervore costruttivo. Come già ricordato a febbraio, nel 1907 venivano inaugurati i due stabili dell'allora Ricovero e dell'Asilo, questi realizzati su iniziativa dell'allora Presidente Ido Pedrotti e progettati dall'architetto Giuseppe Ramponi. Lo stesso Ramponi l'anno dopo dava vita al vicino palazzo scolastico dedicato a Luigi Credaro, Ministro della Pubblica istruzione agli inizi del secolo passato. Viene da sperare che un domani, magari dopo la costruzione della tangenziale, si pensi ad un serio progetto di riqualificazione della piazza, magari rendendola più fruibile per cittadini e turisti. La galleria fotografica che vi propongo a fondo pagina riguarda la piazza nei tempi passati. Ivan Bormolini FONTI PER TESTO E FOTOGRAFIE: Tirano “Il centro storico, storia, arte, architettura” di Gianluigi Garbellini. Stampa Lito Polaris Sondrio. La casa di riposo compie cent'anni 1907-1997. A cura di Bruno Ciapponi Landi. Stampa Tipografia Bettini Sondrio. Tirano in Cartolina a cura di Enzo Brè e Michelino Falciani. Stampa Tipografia Petruzio Tirano. Un secolo di viaggi con la Perego. Coordinamento Nicolò Perego, testi di Gianluigi Garbellini. Stampa World Images edizioni Sondrio.
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