TIRANO, "IL CASTELLO DI SANTA MARIA? UNA RISORSA"
CULTURA E SPETTACOLO - 02 05 2014 -
Tirano è un’importante polo artistico per gli amanti della storia e per i turisti. E’ una città accogliente, che offre molteplici servizi ai suoi cittadini, ma che troppo spesso sottovalutiamo. I suoi monumenti hanno un’origine antichissima ed una storia spesso curiosa, come quella della chiesa di San Rocco. Questa volta la mia attenzione si è rivolta al castello di Santa Maria, risalente al XV secolo. Per renderlo maggiormente noto ai visitatori sarebbe più opportuno non soltanto organizzare visite guidate con una certa costanza, ma renderlo attrattivo. Il fortino, di cui è sopravvissuta unicamente la torre e una parte della struttura, è purtroppo in stato di abbandono e spesso in preda ad atti vandalici perché poco sorvegliato. La proposta che presenterò al Comune sarà quella di effettuare un lavoro di restauro e di allestirlo come spazio culturale, da sfruttare in occasione di esposizioni o mostre artistiche. L’interno potrebbe essere affidato ad un privato, disposto a conservare lo spirito originale del complesso storico e trasformandolo in un bad and breakfast o ristorante tipico valtellinese. Ovviamente tale spazio dovrebbe essere sfruttato nel modo migliore, senza mutare il suo aspetto originale e privarlo del suo valore. E’ un’ottima idea quello di illuminarlo con diverse luci colorate la sera, ma bisogna fare di più, prendendo esempio dalla Germania. E’ impressionante il loro rigore e quanti fondi vengano stanziati in cultura. La nostra terra, la Valtellina, è davvero ricca, ma dobbiamo diffondere maggiormente questo insegnamento, abbandonando l’idea che la nostra provincia sia una terra marginale.
Alessandro Cantoni
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9 COMMENTI
07 05 2014 18:05
Cantoni Federico
Salve signora giusy, prima di infangare mio fratello lo provi a conoscere e a vedere se dargli dell'ignorante o meno.! Se vuole parlare con me io son un gran ignorantone e quindi se mi vuole battere d'esperienza le lascio il mio numero ! Se interessata mi contatti o ha la coda di paglia che non mette il nome!? Saluti
05 05 2014 19:05
Alessandro Cantoni
D'accordo, ho capito. Infatti pensavo di essere stato abbastanza chiaro sul fatto del B&B (ho raccolto altre opinioni). Da parte mia, tra l'altro, non ci sarebbe alcun interesse personale. Speravo fosse evidente. Ribadisco, e spero sia l'ultima volta, che la mia intenzione è quella di allestirlo come spazio culturale per mostre ecc.
04 05 2014 11:05
Laura Tripali
Anch'io concordo con la signora Azzalini:ci mancherebbe solo di offenderlo ancora di piu' trasformandolo in un ristorante o in un B&B!Ma per piacere!
03 05 2014 20:05
Alessandro Cantoni
E poi... perché non rivela la sua vera identità con nome e cognome? Ci metta la faccia! !! (signora Giusy...)
03 05 2014 19:05
Alessandro Cantoni
Senti tu invece, intanto l' "inesperto" ha scritto un libro e ne sta scrivendo già un altro sull'arte dal tre al cinquecento e ha realizzato una mostra artistica. Studia l'arte da anni e ha conosciuto Sgarbi... evidentemente è perché il sottoscritto è un cretino qualunque, vero? Senta, perda meno tempo e non sia invidiosa. Ciò che dice è ridicolo e patetico. Lei non sa niente ed è colpa sua, vada a studiare o leggere che è meglio! Lei è vittima della sua ignoranza
02 05 2014 19:05
Giusy
Senti,Alessandro,lascia il lavoro di esperto d'arte e di cultura a chi se ne intende davvero,a chi ha studiato per anni e ha tanto di laurea in materia...Non ci si puo' improvvisare esperti di beni culturali...e fare proposte ridicole!
02 05 2014 16:05
Alessandro Cantoni
Signora Azzalini, probabilmente mi ero espresso male. Intendevo dire che sarebbe opportuno allestirlo come spazio culturale, in occasione di mostre ed esposizioni artistiche. Quando parlavo di B&B mi riferivo al fatto che si potrebbe fare rivivere la storia rispettando i vari ambienti e gli affreschi, senza modificare la sua struttura. Naturalmente queste sono le proposte che mi erano state lanciate da alcuni altri cittadini ed ho ritenuto opportuno segnalarle, anche se la mia intenzione sarebbe quella di allestirlo come spazio culturale.
02 05 2014 10:05
ezio maifrè
Gentile Signora Graziana, condivido la sua espressine “ evitiamo di offenderlo…. “ Mi permetta di esprimere la mia opinione. C’è chi è nato all’ombra del campanile del Santuario di Madonna di Tirano. Io posso forse dire d’essere nato all’ombra del Castello di S. Maria e , fin da piccolo l’ho amato, ho giocato tra quelle mura, ho conosciuto parecchie storie e leggende sul quel Castello raccontate dai vecchi del posto. In anni passati era stato in parte abbandonato. Le due “ sale” interrate erano persino state adibite a serbatoi di accumulo acqua per l’acquedotto comunale. Persino un traliccio deturpava il castello. Grazie a intelligenti Amministratori il Maniero è stato portato ad un decoro ragionevole ed è quanto basta per farne un “ gioiello tiranese “ da visitare senza altre aggiunte “ commerciali “. Al massimo può ospitare qualche evento, però nel massimo rispetto della struttura esistente. Aggiungerei , come ho già scritto in più occasioni , “l’elezione di un tutore “ che vigili con serietà, competenza e affetto la struttura sotto l’attenta supervisione del Comune e dei Beni Culturali. Nulla di più. In questa occasione approfitto nel ringraziare l’Amico Ferruccio Molinari che , in una occasione s’è premurato con la sua buona volontà, di pulire e falciare l’erba della Piazza D’Armi, balcone magnifico di quel Castello su Tirano. Chiederei solamente, per chi ama il Castelàsc, d’averne cura nella pulizia e nell’ordine poiché è già bello e caro nella sua struttura, senza ulteriori “ stravolgimenti ”. Di più: questa Amministrazione l’ha già abbellito con una decorosa illuminazione notturna ben visibile da ogni luogo di Tirano. In omaggio all’Amministrazione attuale mi permetto di citare due righe in riferimento. . Castelàsc, armonia di colori Car Castelàsc, nòtri ‘n tàa vestìi a fèsta, ora sei rosso, verde, bianco e celeste, la gènt la vàrda e a bùca avèrta i rèsta nel vederti splendente nelle bella veste. Sut la lùna ciaiara che risciàra la Val ora sei ammirato e non fai più paura, adès ta sée sìtu de fèsta e mìga de mal e i tuoi colori rischiarano la notte scur, Ta vègnet rùs cùma ‘l vin de la valàda poi verde come i prati del Paradiso pòo bianc cùma ‘n lenzöl de ‘ bügàda infin celeste come manto di fior da liso. Méngu
02 05 2014 08:05
Graziana Azzalini
Bellissimo, incantevole, offeso!! Trasformarlo in un B&B? Per favore, evitiamo di offenderlo ancora di più!!