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Amministrative 2024, resoconto sul voto locale

ECONOMIA E POLITICA - 12 06 2024 - Guido Monti

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/cm tirano

Il vento di ponente soffia forte anche in provincia di Sondrio, che alle elezioni comunali ha visto cadere anche gli ultimi due bastioni in mano a amministrazioni di tendenza progressista. Morbegno e Tirano sono infatti passate a liste civiche di opposta visione politico-amministrativa e ora ogni capoluogo di mandamento ha ormai un chiaro orientamento filo governativo.

 

Scendendo nel particolare, nel mandamento tiranese con la vittoria del gruppo che fa riferimento al laboratorio d'idee 'Officina Tirano' si rafforza la componente indirizzata verso il centrodestra che si è confermata a Tovo, dove si è presentata l'unica lista del sindaco in carica Giambattista Pruneri, così come a Lovero, feudo incontrastato dell'inossidabile Annamaria Saligari. Qui la sindachessa ha contenuto l'assalto dello sfidante Luca Marras affermandosi per la quarta volta consecutiva, un record di longevità che dimostra come i loverini siano affezionati a una persona che si è molto adoperata per il proprio paese.

 

A proposito del fattore denna, l'inarrestabile ascesa femminile è testimoniata pure dalla riconferma di Ilaria Peraldini a Sondalo, a smentita delle previsioni che la vedevano perdente nella sfida, giocata col futuro del 'Morelli' sullo sfondo, con il suo ex alleato Luigi Grassi.

 

Ma è soprattutto rilevante l'inatteso successo conseguito a Tirano da Stefania Stoppani, che con quasi il 43% delle preferenze ha prevalso nettamente sull'altra candidata Sonia Bombardieri, già vicesindaco uscente, e sull'outsider Marco Agutoli, entrambi attestati al di sotto della quota del 30%. E' evidente che la Stoppani ha raccolto il malcontento di larga parte dei cittadini tiranesi, al contrario di Domenica Besseghini che, suo malgrado, ha spento il desiderio dell'ex sindaco Antonio Pruneri, suo compagno di lista e rieletto in minoranza, il quale avrebbe voluto finalmente una donna alla guida di Grosio. Sono state le frazioni a impedire questa intenzione, mentre il centro del paese ha votato per l'epocale cambiamento.

 

Con uno scarto di poco più di trenta voti si è dunque riconfermato Gian Antonio Pini, già presidente della Comunità montana tiranese, e lo stesso è avvenuto per il suo ex vice in Cm Severino Bongiolatti, che a Sernio correva per conto suo con la sola incognita del quorum, peraltro largamente raggiunto in ogni paese della provincia in cui si è schierato un unico raggruppamento.

 

E proprio in Comunità montana si spostano adesso i giochi che, alla luce dei risultati della consultazione, potrebbero - il condizionale è sempre d'obbligo - vedere di nuovo saldamente in sella l'attuale commissario Antonio Sala Della Cuna. L'avvocato si è imposto a Grosotto sullo sfidante Guido Patelli, anche lui con una precedente esperienza di primo cittadino, e ora può puntare a una conferma legittimata dall'esito elettorale.

 

Un'osservazione finale si rende necessaria a proposito dello scarso afflusso alle urne. La partecipazione al rinnovo delle amministrazioni locali ha visto in provincia una percentuale di votanti del 61, 87%, contro la precedente del 63%, mentre quella per le europee è stata del 52,37% a fronte del 60,22% del 2019. Questi dati confermano una costante flessione che non può essere motivata soltanto dal progressivo cambiamento della composizione delle comunità locali, non più costituite da soggetti del posto ma sempre più aperta a chi proviene da altri luoghi della valle o da fuori provincia, per non parlare della presenza straniera.

 

Non è certo un bel segnale se gli elettori si allontanano perfino dal voto comunale, quello solitamente più sentito e coinvolgente, un dato su cui converrebbe meditare a fondo per cercare di trovare opportuni rimedi.            

 

Guido Monti

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