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Effetto Report: petizione contro il programma di Michela Vittoria Brambilla su Mediaset

ECONOMIA E POLITICA - 12 02 2025 - Redazione

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Un ciclone si abbatte su Dalla parte degli animali, il programma condotto da Michela Vittoria Brambilla in onda sulle reti Mediaset. Dopo l’inchiesta giornalistica di Report del 2 febbraio 2025, che ha portato alla luce presunti utilizzi impropri dei fondi della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente (LEIDAA), è stata lanciata una petizione online per chiedere la cancellazione del programma.

 

La denuncia arriva dall’Associazione per la tutela dell’ambiente e della vita rurali, il cui presidente, il dottor Michele Corti, ha dapprima inviato una lettera ai vertici di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi e Felice Confalonieri, sollecitando la sospensione della trasmissione. Successivamente, ha promosso una petizione su Change.org, che in meno di 24 ore ha già raccolto oltre 1000 firme. L’obiettivo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica e fare pressione sull’azienda per interrompere la messa in onda del programma, accusato di favorire la raccolta di donazioni che potrebbero essere utilizzate a scopi diversi da quelli dichiarati.

 

L'inchiesta di Report ha infatti messo in evidenza il presunto uso della LEIDAA, associazione guidata dalla stessa Brambilla, come “bancomat personale” per spese estranee alla tutela degli animali. Secondo Corti, la visibilità offerta da Mediaset alla trasmissione rischia di indurre i telespettatori in buona fede a fare donazioni ignari delle accuse emerse dall’inchiesta.

 

La petizione, intitolata “Cancellate il programma della Brambilla” e disponibile al link https://www.change.org/p/cancellate-il-programma-della-brambilla, sta rapidamente guadagnando consensi, alimentando il dibattito pubblico sull’opportunità di mantenere in palinsesto un programma che, secondo i promotori della protesta, potrebbe contribuire a una gestione opaca delle risorse.

 

Per ora, Mediaset non ha rilasciato commenti ufficiali in merito alla vicenda. Resta da vedere se le firme raccolte e l’indignazione dell’opinione pubblica spingeranno l’emittente a prendere una posizione sul futuro della trasmissione.

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