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Elezioni 2019 per Tirano: Il mio impegno con Del Simone

ECONOMIA E POLITICA - 30 04 2019 - Alessandro Cantoni

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Tra meno di un mese, saremo richiamati al nostro dovere di cittadini. Le sfide importanti riguardano il possibile rinnovo o la riconferma dell’attuale assetto del Parlamento europeo e la scelta dei candidati sindaci in 51 comuni della provincia di Sondrio. Si tratta di un’occasione fondamentale e decisiva per la vita delle comunità locali. Dalla nostra scelta non dipende solamente la qualità dell’amministrazione di ciascuna municipalità, bensì dell’intero territorio. Innanzitutto, e mi rivolgo quindi alle istituzioni, occorre che la competizione elettorale avvenga in maniera seria, democratica. Allo scontro personale bisogna sostituire una battaglia improntata sulle idee, sui progetti, riconoscendo meriti e demeriti dei nostri predecessori con onestà intellettuale. Vorrei perciò parlare del mio comune, Tirano, per il quale ho deciso di mettermi in gioco. In quanto giovane studente, credo infatti che la vera rivoluzione non sia quella della violenza verbale o di piazza. Il miglior modo per cambiare è quello di scendere in campo, con coraggio, caparbietà e testa.

 

A onor del vero e della trasparenza, il sindaco Franco Spada ha svolto un buon lavoro per quel che concerne alcune opere pubbliche, le politiche di bilancio e il rilancio del turismo. Non soltanto ha ripianato il debito, ma ha fatto di Tirano una città virtuosa chiudendo i conti in attivo. Spero che il suo impegno, in questo senso, non venga perciò vanificato in futuro.

 

I candidati sindaci dovranno tenere conto, a mio avviso, di alcune considerazioni forse banali, ma necessarie. In primo luogo non bisogna sottovalutare il proprio ruolo. Governare anche il più piccolo comune richiede responsabilità, serietà, ma soprattutto la volontà di cogliere una sfida importante. Serve perciò competenza e preparazione. Di per sé non sono sufficienti le buone intenzioni né la logica eccessivamente pragmatica e risolutoria degli uomini del fare. Senza il supporto di una squadra culturalmente e politicamente formata, l’inefficienza è garantita. Occhio dunque, e qui mi rivolgo ai cittadini, ai sedicenti agitatori del popolo. Diffidate di chi propina certezze e soluzioni facili. In secondo luogo, occorre prestare particolare attenzione alla realtà quotidiana, non soltanto ai progetti visionari di cui peraltro la nostra provincia ha un assoluto bisogno. Governare non significa appiattirsi alla mera logica del giorno per giorno, sebbene questa sia complementare ad una virtuosa gestione amministrativa.

 

Il mio impegno sarà quello di collaborare e presentare nuove idee per la lista civica Un futuro per Tirano, capeggiata dall’ex sindaco Pietro Del Simone. Vi spiego le ragioni della mia adesione. Considero Pietro un uomo determinato e concreto (qualità importanti in politica), con molta esperienza nel campo della gestione pubblica. Qualcuno sostiene che chi viene dal passato sia incapace di pensare al futuro. Ciò non è vero, ed il fatto che abbia deciso di coinvolgere numerosi giovani e nuovi rappresentanti all’interno del suo progetto mi ha persuaso circa la sua effettiva voglia di cambiamento. Certo sono stati commessi degli errori durante le precedenti amministrazioni. Proprio per questo bisognerà imparare dagli sbagli commessi e lavorare scrupolosamente al servizio di tutti i cittadini. Il mio ruolo consisterà nella presentazione di alcuni progetti. Non posso assicurare che alcuni di essi vengano realizzati nell’immediato. Uno di questi è particolarmente ambizioso, ma credo valga la pena di lottare per le battaglie in cui si crede profondamente. Intendo perciò cooperare nel tentativo di assicurare un maggiore sviluppo nel settore socio-economico e di promuovere alcune iniziative per rendere più efficienti alcune infrastrutture (ho in mente soprattutto il potenziamento della nostra linea ferroviaria). Proposte, non lo nascondo, ambiziose, le quali necessitano di un dialogo con altri comuni e la stessa provincia.

 

Il 2019 dev’essere un anno di scelte rapportate alle nuove sfide del futuro. Una di queste riguarda il riequilibrio del nostro ecosistema. Le recenti emergenze climatiche ed ambientali ci richiamano ad un dovere primario, un atto di responsabilità necessario allo sviluppo ed al benessere delle giovani generazioni, dei nostri figli. Un impegno comune ha la sua radice in uno sforzo individuale, particolare, destinato a diventare collettivo e universale.

A proposito di politiche ambientali, se ne discute molto spesso seguendo una logica unilaterale, senza considerare gli effetti benefici, trasversali, che da tali programmi possono derivare non solo per l’economia locale, bensì in termini di ricchezza privata.

Per questo motivo abbiamo deciso di rimettere i cittadini al centro della nostra azione politica, rendendoli protagonisti del cambiamento.

 

I comportamenti ecosostenibili delle persone vanno premiati e riconosciuti non soltanto formalmente, bensì economicamente. Va incontro a questa esigenza l’idea di inserire degli eco-compattatori in punti strategici, nevralgici della città.

L’eco-compattatore è un raccoglitore di materiale plastico e in alluminio che rilascia ai cittadini buoni sconto da spendere negli esercizi locali convenzionati.

Dal punto di vista ambientale, l’eco-compattatore garantisce un risparmio economico: in 12 mesi ha contratto del 10% il consumo di carburante per il trasporto dei rifiuti e aumentato del 4,5 per cento la quantità di plastica raccolta, sottraendola dalla immondizia indifferenziata.

 

Secondo punto. Le particolari caratteristiche ambientali, del sistema socio-economico valtellinese, ecc. rendono prioritario l’intervento in aree di sviluppo e settori professionali strategici. Per questo abbiamo deciso di puntare sulla innovazione e sulla rivalutazione dell’agricoltura e delle attività ad essa connesse.

L’era della globalizzazione ci permette di sfruttare le potenzialità offerte dall’innovazione tecnologica, la quale deve però essere rapportata al contesto economico e produttivo del territorio a cui si applica.

Un’occasione per ottenere consistenti vantaggi in termini produttivi è data dal settore eno-gastronomico e vitivinicolo. I nostri vigneti, inquadrati nella prospettiva dei terrazzamenti eroici, non possono fungere solamente da arredi ornamentali per la bellezza paesaggistica della Valle. La loro funzione va recuperata con razionalità e passione.

 

In questa ottica è nata l’idea di rivalutare l’Istituto tecnico-agrario G. Piazzi del Comune di Sondrio. Abbiamo pensato ad un programma che non abbia come missione la realizzazione di obiettivi immediati. Occorre una nuova visione, capace di presentare maggiori prospettive ai giovani e di creare ricchezza. Gli investimenti in istruzione, quando sono mirati e portati avanti con serietà, non rivelano la loro potenzialità nell’immediato, bensì nel futuro prossimo.

La nostra idea ambiziosa ma concreta è quella di rendere più efficiente l’Istituto agrario già esistente, offrendo opportunità di investimento anche nel Comune di Tirano. Per farlo, abbiamo preso come modello un altro istituto tecnico d’eccellenza, ovvero quello di San Michele all’Adige, prestigioso a livello nazionale ed internazionale e particolarmente rinomato.

 

Alessandro Cantoni

Collaboratore esterno Lista civica “Un futuro per Tirano”

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1 COMMENTI

30 04 2019 13:04

Méngu

“Per questo abbiamo deciso di puntare sulla innovazione e sulla rivalutazione dell’agricoltura e delle attività ad essa connesse” . Ottimo programma caro Cantoni. Va bene il turismo, va bene la comunicazione e l’industria, la cultura , ma è giunto il momento del prestigio dell’aria buona e la rivalutazione del nostro paesaggio della nostra Valle e in particolare per quello Tiranese. Abbiamo delle perle montane che sono sotto la cenere. Rivalutiamole, diamo loro prestigio . Lo insegna l’Alto Adige che ha montagne belle come le nostre ma che non ha lasciato andare a morire le loro cose belle. E’ dunque giunto il momento, per noi, di far andar bene anche l’agricoltura con aiuti e incentivi. Guardatevi intorno, o giovani ! La montagna piange e quel poco di terreno rimasto in Valle è assediato dal cemento. Mi piace che ci sia un giovane come Cantoni che ne ha sentito questa l’esigenza. E …. allora avanti con forza.