Etichette allarmistiche sul vino: un rischio per il Made in Italy e l’economia di Sondrio
ECONOMIA E POLITICA - 12 02 2025 - Redazione
La proposta dell’Unione Europea di introdurre etichette allarmistiche sul vino e di aumentare le tasse sui consumi agita il settore vitivinicolo italiano, un pilastro del Made in Italy a tavola che vale quasi 14 miliardi di euro. La preoccupazione arriva anche da Sondrio, dove Coldiretti, attraverso il presidente Sandro Bambini, lancia l’allarme: “Questa eventuale imposizione mette a rischio un settore cardine che coinvolge 1,3 milioni di lavoratori, tra vigne, cantine, distribuzione commerciale e attività collegate. Vale lo stesso per la Valtellina e la Valchiavenna, territori simbolo della qualità enologica italiana”. I dati forniti da Coldiretti, basati su rilevazioni Ismea, parlano chiaro: il vino non è solo un prodotto simbolo della Dieta Mediterranea, ma anche il frutto di una tradizione millenaria che affonda le sue radici in diecimila anni di storia. Secondo Bambini, il piano dell’Ue rappresenta “un approccio ideologico che rischia di criminalizzare ingiustamente un prodotto d’eccellenza, indipendentemente dalle quantità consumate”. La battaglia contro le etichette allarmistiche, secondo Coldiretti, non è solo economica ma anche culturale. “Si tratta di difendere un settore che da anni ha scelto la strada della qualità e del consumo consapevole”, sottolinea Bambini. “È assurdo che la Commissione Europea penalizzi un prodotto che essa stessa protegge nel mondo per la sua eccellenza”. L’associazione sottolinea che il vino, elemento centrale della Dieta Mediterranea, è parte integrante di un consumo equilibrato e non può essere assimilato ad altri prodotti nocivi per la salute. “Il giusto impegno dell’Ue per tutelare la salute pubblica – conclude Coldiretti Sondrio – non può trasformarsi in decisioni semplicistiche che rischiano di compromettere interi settori economici e tradizioni secolari”. Per la provincia di Sondrio, dove il vino rappresenta una risorsa economica e culturale primaria, il rischio è concreto. I vigneti terrazzati della Valtellina sono un esempio unico al mondo di come il lavoro agricolo si fonda con la tutela del paesaggio e la sostenibilità. La produzione locale, riconosciuta per la sua qualità, potrebbe subire danni irreparabili, con ripercussioni sull’occupazione e sull’indotto.
Un settore che punta su qualità e consapevolezza
Un impatto diretto su Valtellina e Valchiavenna
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