Il Flacone sepolcrale - LA DESTRA DEI NUOVI (ANTICHI) VALORI
ECONOMIA E POLITICA - 29 11 2016 -
«Il flacone sepolcrale» è il mio nuovo inventario magico. Il suo nome è tratto dal poema «Le flacon» di Charles Baudelaire, al quale pospongo l’aggettivo «sepolcrale». Dentro la boccetta vitrea di Baudelaire risiedono migliaia di pensieri crisalidi, dimenticati dal tempo; sono fiori appassiti, maledetti: sono i Fiori del Male.
Eppure, talvolta questi pensieri riemergono in superficie, uscendo dal mare scuro come il vino o ridiscendono dagli astri infuocati.
Con il loro profumo inebriante spiccano il volo, muniti di ali «tinte d’azzurro, di rosa ghiacciato, laminate d’oro».
Baudelaire ha osato aprire lo scrigno d’Oriente e similmente farò io; anzi, noi.
Sonderemo gli abissi più profondi, forse non della conoscenza. Ed ecco che quando crederemo di aver colto l’essenza di quei pensieri cristallizzati nei secoli, come suole essere la salgemma preziosa nelle grotte di Salisburgo, la Vertigine ci spingerà verso «una voragine oscura di miasmi umani».
Ho sempre provato immensa fascinazione per i simboli. Adoro osservare il mondo attraverso un velo. Il velo di Maya? Perché no.
Do forma alle cose, ai pensieri, al cosmo… Ma così va a finire che divento Dio!
Non preoccupatevi, non leggerete le parole di un megalomane (o forse sì?).
La storia è un organismo complesso, suscettibile di subire strumentalizzazioni politiche nel panorama della destra e della sinistra.
Nel caso emblematico della Destra, risulta esplicita la presenza di un legame interdipendente all’età di mezzo o età di Centro, come soglio definirla più spesso.
Vi fu un’immensa tradizione documentaria, in tale senso, riconducibile a Julius Evola, esponente di livello nell’Italia fascista degli anni Trenta e che culminò con le teorie della Nouvelle Droite francese o il Movimento sociale italiano.
Un ulteriore concetto ben riconducibile al mondo visionario della Destra è quello di passato, da cui la sua derivazione in passatista, ovvero individuo concettualmente conservatore e/o ultraconservatore.
La tendenza ad attribuire un’accezione negativa a questa inclinazione politico-culturale mi sembra impropria e semplicistica. In realtà, lo scrittore e regista Pier Paolo Pasolini, non affine al pensiero correntista di Destra, sottolineò la funzione rivoluzionaria e non reazionaria del recupero della Tradizione.
Dunque, il passato è, al medesimo tempo, progresso ed evoluzione.
Ritengo sia questo il nodo tematico ed il punto centrale dal quale debba ripartire la Destra, oggidì.
Ovvero la necessità ed urgenza di prendere nuovamente in esame questa considerazione fondamentale, ponendo particolare attenzione all’idea di Tradizione.
Urge il recupero di una rimarcata dignità culturale ed identitaria, specificamente per quanto concerne i valori tramandati dal cristianesimo di matrice culturale, sebbene non ostacolando il processo di sincretismo favorito dalle culture a noi estranee.
Alla Destra spetta, come auspico, la diffusione di un nuovo modello culturale, permeato di valori quali autorità e culto della Patria, evitando la riproposizione, pertanto, di propagande sovversive totalitarie e nazionalistiche.
Tolleranza e rispetto dovranno perciò essere ineluttabilmente coniugati ad un’idea ferrea di disciplina e rigore morale.
Alessandro Cantoni
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1 COMMENTI
13 12 2016 11:12
Articoli e pubblicazioni | Alessandro Cantoni
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