Mobilitazione a Bormio per un'altra idea di Olimpiadi
ECONOMIA E POLITICA - 07 02 2025 - Guido Monti
Le terre alte bruciano e non è una metafora, lo zero termico è arrivato a 4.200 metri in pieno autunno, i ghiacciai si sciolgono, il permafost si sfalda e frequenti alluvioni sono la triste realtà delle nostre montagne che stride con l'ostinazione di chi continua a proporre un modello di sviluppo anacronistico e predatorio, basato anche su grandi eventi come i Giochi olimpici invernali in programma nel 2026. Erano state assicurate Olimpiadi con limitato impatto ambientale e a costo zero, ma a un anno dall'evento i naturalisti più convinti si chiedono dove sono andate a finire le promesse, considerate le pesanti ricadute sul territorio, le spese in continuo aumento, gli sprechi, i profitti per pochi e i prezzi alle stelle per gli altri. Solo per la messa in sicurezza e l'allargamento della pista Stelvio sono stati investiti 11 milioni di euro a cui se ne aggiungeranno altri 20 per un nuovo impianto di innevamento artificiale, quando il territorio ha bisogno di trasporti efficienti e di presidi sanitari funzionali. Inoltre la Valtellina sta diventando un laboratorio di devastazione ambientale con altri impianti di risalita, bacini artificiali, progetti di strade e infrastrutture che divorano suolo e risorse pubbliche. Mentre la propaganda dipinge un clima olimpico basato su spettacoli suggestivi e sviluppo del territorio, in realtà la montagna è piegata alla logica del profitto con ingenti investimenti destinati a lasciare poco o nulla tra qualche anno a causa di una visione miope che sacrifica il futuro a vantaggio di un evento di soli 15 giorni. La monocoltura turistica sottrae risorse economiche pubbliche a beneficio di pochi privilegiati e a scapito di soluzioni alternative per contrastare lo spopolamento delle aree montane. Per questo l'associazione ambientalista Ape lancia l'appello a una mobilitazione diffusa che attraversi l'intero arco alpino e la dorsale appenninica e a tal fine ha indetto varie camminate in calendario domenica 9 febbraio. A Bormio, per dare spazio a un modo alternativo di guardare alle Olimpiadi, dopo il raduno al mattino l'appuntamento è fissato alle 14.30 in piazza del Kuerc per dar vita a un corteo che si snoderà significativamente fino allo ski stadium perché le scelte che vengono fatte oggi in nome delle Olimpiadi sono destinate a segnare per sempre l'avvenire della Magnifica Terra. Guido Monti
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