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Un "Treno Olimpionico" per la Valtellina: la proposta di Patto per il Nord a un anno da Milano-Cortina 2026

ECONOMIA E POLITICA - 06 02 2025 - Redazione

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A un anno esatto dall’apertura dei Giochi Olimpici Invernali di Milano-Cortina 2026, l’associazione Patto per il Nord lancia un’idea ambiziosa: un "treno olimpionico" capace di collegare Tirano a Milano in soli 110 minuti, abbattendo i tempi di percorrenza attuali di circa 40 minuti.

 

La proposta, indirizzata al presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e all’assessore ai Trasporti Franco Lucente, mira a restituire dignità alla linea ferroviaria Tirano-Sondrio-Lecco-Milano, considerata la peggiore delle linee lombarde secondo un recente report di Trenord.

Una ferrovia da rilanciare

Jonny Crosio, referente provinciale dell’associazione, descrive l’attuale condizione della linea ferroviaria valtellinese come «imbarazzante». «In una regione moderna e ricca come la Lombardia, punto di riferimento internazionale in molti settori, è inaccettabile avere un servizio ferroviario da terzo mondo», ha dichiarato.

 

La proposta prevede l’introduzione di due corse sperimentali – una al mattino e una alla sera – con sole cinque fermate: Tirano, Sondrio, Colico, Lecco e Milano. Il modello si ispira alla gestione della linea Colico-Chiavenna, con l’obiettivo di ridurre i tempi di percorrenza a 1 ora e 50 minuti, coprendo le fermate intermedie con treni locali.

Un appello per le Olimpiadi

«Le Olimpiadi del 2026 devono essere i Giochi di tutta la comunità», afferma Crosio, sottolineando come il progetto del treno olimpionico rappresenti un segnale concreto di attenzione verso i cittadini della Valtellina, spesso esclusi dai grandi investimenti.

 

L’associazione ricorda con orgoglio che, nel 1902, la linea ferroviaria valtellinese fu la prima al mondo a essere elettrificata con corrente alternata trifase ad alta tensione. Oggi, l’auspicio è che il "treno olimpionico" possa rappresentare un nuovo primato, rilanciando l’immagine della Valtellina e della Lombardia sul piano del trasporto ferroviario.

“Non servono ronzini, ma cavalli di razza”

Con un riferimento critico alla gestione attuale della rete, Crosio ha sottolineato: «Alle Olimpiadi del 2026 dobbiamo mettere in campo un cavallo di razza, non un ronzino. L’inefficienza e i disservizi a cui assistiamo quotidianamente non sono degni di un evento di portata internazionale».

La pianificazione giusta per un trasporto moderno

L’associazione respinge con forza l’idea che per migliorare il servizio ferroviario sia necessario ridurre il numero delle corse. «La pianificazione deve essere basata sulla capacità effettiva della linea, non sulla riduzione del servizio», ha dichiarato Crosio.

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