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Quali sono gli aspetti da considerare quando si investe in criptovalute

ECONOMIA E POLITICA - 28 01 2025 - Redazione

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Foto di Kanchanara su Unsplash

La ricerca della rivalutazione dei propri risparmi è, storicamente, un tratto caratteristico dei cittadini del Belpaese, viziati, un tempo, dai rendimenti corposi offerti dai titoli di stato. Negli ultimi venticinque anni, tuttavia, i rendimenti dei titoli del debito sovrano sono calati vistosamente. E pur offrendo la garanzia del capitale, non sono certo in grado di combattere fenomeni, come ad esempio l'inflazione, che ledono significativamente la capacità di spesa dei cittadini del Belpaese.

 

E’ necessario, giocoforza, destinare una fetta - piccola o grande che sia, in base al proprio profilo di rischio - verso strumenti che siano potenzialmente in grado di offrire una maggior rivalutazione dei propri risparmi, accettando una volatilità più elevata e un orizzonte temporale di lungo periodo. Il comparto azionario, in tal senso, è quello più noto agli italiani, consci di dover accettare maggiore volatilità dei prezzi per ottenere rendimenti più elevati rispetto a quello del settore “free risk”.

 

Investire consapevolmente affidandosi a piattaforme legalmente riconosciute

 

Il settore finanziario, però, si è letteralmente evoluto nel corso degli ultimi cinque lustri, offrendo un’ampia varietà di asset e una maggior diversificazione per i risparmiatori. Da quasi dieci anni, un asset, più d’altri, è diventato estremamente popolare in tutto il mondo, guadagnandosi una fama crescente in virtù anche dei rendimenti offerti: le criptovalute.

 

Anche chi non è particolarmente avvezzo alle tematiche finanziarie ne ha sentito parlare. Talvolta, però, con poca cognizione di causa. Nel “mare magnum” del web, poi, non è semplice riconoscere chi può fornire informazioni corrette ed esaustive, volte a fornire al risparmiatore quella giusta e indispensabile consapevolezza quando investe nel mondo delle criptovalute.

 

Investire in questo asset è possibile tramite il web. E la modalità che offre maggiori garanzie è, senza alcun dubbio, quello di appoggiarsi a piattaforme serie, qualificate e legalmente riconosciute dalla CONSOB: vai sul sito TradingOnline.com per scoprire quali sono i migliori broker per investire in criptovalute, ottenendo tutte le informazione necessarie ad affrontare un investimento, come quello in crypto, che presenta molte opportunità ma anche qualche insidia.

 

Pur essendo già accettate da alcuni grandi player come strumento di pagamento, le criptovalute, attualmente, rappresentano un vero e proprio investimento finanziario, contraddistinte da una spiccata volatilità. I rendimenti offerti nel lungo periodo da alcune criptovalute come il Bitcoin, la crypto certamente più famosa e “strutturata”, sono stati fin qui decisamente allettanti. Non sono mancate, tuttavia, alcune fasi in cui hanno fatto registrare delle performance estremamente negative.

 

Volatilità marcata: criptovalute come elemento di diversificazione e non unico asset

 

Basti pensare, ad esempio, al 2022, quando l’aumento dei tassi d’interesse da parte delle Banche Centrali ha provocato una forte diminuzione del valore di tutte le criptovalute, con pesanti ribassi decisamente più elevati rispetto ad altri asset finanziari. L’inversione di rotta degli ultimi dodici mesi, con le banche centrali che hanno iniziato gradualmente a ridurre i tassi, ha dato modo alle criptovalute di rialzare la testa, con crescite decisamente più marcate rispetto al mercato azionario.

 

Questa forte volatilità, quindi, induce a un approccio prudente al mondo delle criptovalute, che devono essere percepite come un elemento di diversificazione all’interno del proprio portafoglio titoli e non come l’asset prevalente o, peggio ancora, come l’unica tipologia di investimento nel quale collocare i propri risparmi.

 

Ed è per questo motivo che gli esperti indicano, in linea di massima, di investire in criptovalute una quota non superiore al 10% dei propri risparmi, percentuale, tuttavia, che può essere leggermente aumentata in determinati contesti finanziari. Questa soglia, per quanto ovvio, scende ulteriormente se il profilo del risparmiatore è prudente: in questo caso, è consigliato di non investire una somma superiore al 2% dei propri risparmi.

 

E’ importante sottolineare, infatti, che le criptovalute non sono normate dal legislatore. E, di conseguenza, potrebbe comportare anche una perdita totale del capitale investito.

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