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Don Giovanni Villa lascia la Comunità Parrocchiale dei Sei Campanili: il saluto e i ringraziamenti del parroco

CRONACA - 26 10 2024 - Marco Travaglia

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/Don Giovanni Villa

Dopo soli tre anni di attività pastorale e servizio, don Giovanni Villa lascia la guida della Comunità Parrocchiale dei Sei Campanili, che comprende le parrocchie di Mazzo, Vervio, Rogorbello, Tovo, Lovero e Sernio. La notizia, già annunciata a giugno, è ora ufficiale, e don Giovanni ha rivolto un saluto alla comunità.

 

In un messaggio rivolto ai fedeli, don Giovanni ha espresso profonda gratitudine verso tutti coloro che hanno collaborato con lui nel percorso spirituale e organizzativo della comunità. “Al Vescovo Luciano [Capelli, Ndr], a don Claudio, ai Catechisti, ai Sacristi, ai Fabbricieri, al Consiglio Pastorale, ai Volontari dell'Oratorio, ai Giovani, alle Corali, a TUTTI coloro che in questi tre anni hanno collaborato, anche nel nascondimento, per il bene della nostra Comunità va il mio più sincero GRAZIE. Pur se chiamato ad altro ministero, restiamo uniti nel Signore Gesù!” ha affermato il parroco.

 

In attesa della nomina di un nuovo parroco, la diocesi ha affidato la gestione della Comunità Pastorale a Mons. Andrea Salandi di Grosio, designato come amministratore temporaneo dal Vescovo Oscar Cantoni. Mons. Salandi avrà il compito di garantire la continuità delle attività pastorali, assicurando un passaggio sereno e ordinato in attesa della guida definitiva.

 

Don Giovanni Villa ha affidato ai fedeli anche un testo articolato nel quale parla della sua esperienza

Il testo, scritto in un tono riflessivo e filosofico, esplora la vita come un percorso composto da tappe, sottolineando l'importanza di trovare motivazioni per continuare a crescere e migliorarsi. Don Giovanni evidenzia come l'esistenza sia caratterizzata da una serie di sfide, confronti e aggiornamenti, attraverso i quali ogni individuo può comprendere meglio sé stesso e il proprio ruolo.

 

Uno dei temi centrali è il concetto di "missione" personale, vista come un cammino che non è sempre chiaro e definito, ma che suscita interrogativi e richiede un costante adattamento. Don Giovanni riflette anche sulla necessità di collaborare con altre persone, accettando supporto e imparando a ringraziare per l'aiuto ricevuto senza sentimenti di superiorità o nostalgia per il passato.

 

Nel testo si discute della "comunità" e del valore di chi vi contribuisce con sincerità e passione, senza interessi materiali. Viene sottolineata l'importanza di riconoscere e valorizzare il contributo degli altri senza giudicarli, accettando i cambiamenti come un'opportunità di crescita piuttosto che un motivo di contrasto o divisione.

 

Don Giovanni affronta anche il tema del confronto con chi ha ricoperto lo stesso ruolo in precedenza, riconoscendo che ogni persona porta con sé un bagaglio unico di esperienze e sensibilità. Questo confronto non dovrebbe trasformarsi, però, in una gara o in una misurazione di successo, ma piuttosto in un'opportunità di apprendimento e riflessione.

 

Infine, si parla della "promozione" come una forma di evoluzione del compito individuale, non necessariamente collegata a un avanzamento gerarchico, ma a un senso di maggiore responsabilità e servizio. Il testo si conclude con un augurio di perseveranza e successo nel proprio percorso di vita e di fede.

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