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Eh no, Trenord, non se ne può proprio più

CRONACA - 21 05 2024 - G. M.

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Continua l'odissea riservata ormai quasi quotidianamente ai malcapitati utenti della linea ferroviaria Tirano-Milano. Mercoledì e giovedì della scorsa settimana sono state altre due giornate d'inferno per i viaggiatori della tratta, già sottoposti a una infinita sequela di guasti, ritardi e soppressioni di convogli quando non messi a disagio da qualche inevitabile intervento da mettere in conto, per non parlare degli scioperi.

 

Nella giornata del 15 maggio, anche a causa del maltempo, il servizio ferroviario è andato in tilt e i treni sono arrivati  ad accumulare fino a un'ora e mezzo di ritardo. Non è andata meglio l'indomani, quando pure a chi scrive è toccato toccare nuovamente con mano che l'anormalità è diventata una regola molto più che un'eccezione. Il convoglio a Milano con partenza prevista alle 9.08 a Milano si è avviato dal nostro capolinea di Tirano oltre mezz'ora più tardi essendo giunto a destinazione con quasi altrettanto ritardo, che poi è andato via via aumentando fino ad arrivare a 40 minuti a Lecco.

 

Siccome avevo una coincidenza, ho calcolato che mi restavano comunque 5 minuti residui per prendere al volo il treno successivo. Ma i miei conti sono andati presto in fumo perché inspiegabilmente la velocità di marcia è calata di colpo e solo dopo le gallerie di Airuno il ritmo è ripreso regolarmente. Morale della favola: sono giunto in stazione Centrale con quasi un'ora di ritardo e ho perso la corrispondenza. Solo grazie alla comprensione di una gentile e disponibile capotreno, che mi ha consentito di utilizzare un Frecciabianca pur non avendone diritto, ho potuto proseguire il viaggio giungendo alla meta con solo qualche minuto oltre l'orario previsto.

 

Mi chiedo se i dirigenti di Trenord, gratificati da prebende ingiustificate di fronte a tanta inefficienza, si rendono conto che chi viaggia ne ha fin sopra i capelli (uso un eufemismo per non essere volgare) di un ormai cronico e intollerabile disservizio, tanto più preoccupante se si valuta come manchino poco meno di due anni all'agognato appuntamento delle Olimpiadi invernali. Lo ripeto per l'ennesima volta: è questo il bel biglietto da visita che intendiamo presentare ai turisti e agli addetti ai lavori attesi in Valtellina in occasione dei giochi bianchi? E i molti pendolari che quotidianamente devono spostarsi su questa disastrata linea hanno ragione di infuriarsi sì o no?

 

Uno di loro ha persino intenzione di rinunciare al proprio lavoro a Milano, in quanto è comprensibilmente arrivato al limite dell'umana sopportazione di una tale vergognosa situazione. Signori di Trenord, adesso basta e per favore datevi una mossa perché è davvero giunta l'ora di farlo.

 

Post scriptum: anche oggi [Ieri, 20 maggio, Ndr] si sono registrati vergognosi ritardi arrivati addirittura a quasi tre ore. A parte un guasto accaduto nella stazione di Morbegno, ci mancava solo una sassaiola (forse un atto di protesta?) che ha messo a repentaglio l'incolumità dei viaggiatori. Non ne faccio dunque un fatto personale, anche se quello che ho descritto è realmente capitato a me, e ritengo che l'argomento vada monitorato con attenzione perché ne va di mezzo la reputazione dell'intera Valtellina in vista di un traguardo, le Olimpiadi del 2026, che meriterebbe ben altre prospettive e preparazione. Meditiamoci un po' su...

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