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Quasi serie (130), la mia Africa

CRONACA - 17 06 2017 - Giancarlo Bettini

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/Giancarlo Bettini di Tirano

Da mesi il Santo Padre, nel suo girovagare attorno al mondo, sostiene che stiamo vivendo la terza guerra mondiale. A differenza delle prime due guerre che, per crudeltà, hanno lasciato segni indelebili, questa terza, quella che stiamo vivendo sta dilagando in ogni continente.

 

Credo di non errare affermando che l’umanità non è esente da una forma di pazzia. Oggi il vile denaro sta contagiando tutto il globo, è la maggior causa di tutto ciò che di negativo accade. Se alle armi in dotazione durante le prime due guerre mondiali aggiungiamo ciò che la mente umana ha scoperto in questi ultimi anni non possiamo non temere un qualcosa di orribile, l’uso delle bombe atomiche. La distruzione del pianeta terra.

 

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Chiedo scusa ai lettori per questo mio essere catastrofico. Accadrà nulla di quanto sopra descritto, la saggezza prevarrà sulla pazzia. Oggi vorrei soffermarmi su uno dei continenti mondiali, sull’Africa. Ho sul tavolo, a lato del computer, il Nuovissimo Atlante del Touring Club Italiano. Pur essendo “nuovissimo” non riporta, ad esempio, la suddivisione del Sudan ora parte nel nord e parte nel sud. Due Stati divisi orizzontalmente, in lotta tra loro. In ognuno dei due esistono lotte fratricide. La causa principale la troviamo nel petrolio. Quel liquido sembra sia stato creato non da Dio, ma da Lucifero per distruggere la felicità, il quieto vivere negli umani.

 

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Seguendo quanto visto in Tv e letto quanto riportato nei recenti mezzi di informazione, dai fogli nostri“ a tiratura nazionale possiamo dire che siamo in mano a cronisti, a giornalisti a dir poco figli di buona donna. Bipedi che non raccontano la verità, ma che scrivono od aprono la bocca in funzione dei dettami dei loro padroni.

 

Poco sopra abbiamo citato l’Africa. Stando ai mass-media l’enorme continente che sta a sud rispetto alla nostra piccola Italia sembra totalmente in lotta. Nessun Paese è in pace. E’una affermazione cretina. Anche il continente che ci ha dato la vita, dicono che il primo uomo sia nato lì, ha Paesi dove gli abitanti vivono in pace, felici. Ma per fare maggior effetto tutti fanno di ogni erba un fascio.

 

Esistono si molti Stati in lotta, ma non tutta l’Africa è da buttare. Dobbiamo buttare a mare certe multinazionali che in quei Paesi caldi depredano tutto, sia sopra che sotto il suolo. L’Africa non è affatto povera, sono gli speculatori da eliminare e quei novelli Mussolini (i vari capetti locali), che depositano nelle Banche estere a loro nome i denari che spetterebbero al popolo.

 

Ai lettori che ancora hanno la pazienza di seguirci nella lettura desidero sottolineare quanto avviene in uno degli Stati che non conoscono la pace, dove Lucifero sta ottenendo i maggiori successi, il Sud-Sudan. Mi sono fatto invitare da un medico che abita e lavora qui, a Tirano. Un uomo, o meglio, un uomo e una donna, coniugi, che un mese all’anno, e da molti anni, tramutano le loro ferie in lavoro extra per aiutare il prossimo. Hanno iniziato ad operare a Turalei nelle capanne quando il Sudan era ancora unito. Chi sono le due persone degne di medaglie? Il dottore Peter Taliente, medico chirurgico che opera nel Villaggio Sanatoriale di Sondalo e la consorte Resy Boninchi, coordinatrice sanitaria.

 

Nel 2004, sempre a Turalei, hanno iniziato la costruzione dell’ospedale. Molte persone buone si sono unite a loro provenienti dalla Valtellina ed altrove. Nel 2007 è avvenuta l’inaugurazione ufficiale del villaggio ospedaliero, complesso dedicato a Madre Teresa di Calcutta. Delle cinque suore che i coniugi Taliente avevano già trovato a Turalei la prima volta che ci sono andati la superiora era una valtellinese. Molti aiuti sono poi giunti da parte di privati, dalle Nazioni Unite, dall’organismo CCM di Torino.

 

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Nel 2011 ha avuto inizio la secessione con la suddivisione in Sudan del nord e Sudan del sud. Il complesso ospedaliero , nonostante le guerre avvenute è stato rispettato anche perché si trova a cavallo del nuovo confine ed è utile a tutti. Con altri medici giunti successivamente ora l’opera riesce a coprire un area vicina alle 300.000 persone. Purtroppo, a causa del petrolio, nei due Sudan si sono formate faide interne che rendono ancora più poveri i già poveri essere umani. Molti bambini muoiono di fame e ciò non può essere tollerato nemmeno dai più vicini a Lucifero.

 

Mentre ringrazio tutti coloro che hanno aiutato e aiuteranno quella gente chiudo questa lunga chiacchierata promettendo a me stesso di rivolgere, alla Basilica della nostra Basilica a Madonna di Tirano, una supplica, quella di dare uno sguardo laggiù dove picchia il sole e manca uno spiraglio di luce per un prossimo miglior futuro.

 

Giancarlo Bettini

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