Quasi serie (135), ma questa è Tirano?
CRONACA - 15 08 2017 - Giancarlo Bettini
Un mese di agosto torrido quello di questo 2017. Una cittadina, la nostra Tirano, che potremmo dire irriconoscibile non soltanto per il suo aspetto estetico, che non può cambiare più di tanto in poco tempo, ma per un formicolio di esseri umani che stanno calpestando il suolo abduano in ogni direzione. Porrei, quale baricentro del grado di affollamento cittadino, l’unico semaforo che, quasi impazzendo e sentendosi solo, cerca di regolamentare il traffico a metà viale. Semaforo che sopporta gli straordinari essendo certo che, nel prossimo anno, inizieranno i lavori per la realizzazione della tanto attesa tangenziale. Tangenziale che ridurrà notevolmente il lavoro delle quattro colonnine poste agli angoli dell’incrocio. La realizzazione della infrastruttura sembra certa, anche se di certo in questa Italia sgangherata non c’ è più nulla. Dal semaforo sopra descritto vediamo quanto Tirano offre ai turisti giunti nella cittadina con il trenino rosso del Bernina (da poco annoverato nel patrimonio Unesco), con la ferrovia italica vergognosamente lasciata alla deriva, con i mezzi su gomma delle più svariate forme. A pochi passi da viale Italia, quest’ultimo magnifica realizzazione dai nostri avi, troviamo una piazza giustamente denominata “delle stazioni”. E’ qui che in questa estate, frequentandola ed ascoltando i frettolosi passanti, ci sembra di essere in una notevole metropoli. Varie le lingue parlate dagli umani, ma in particolare quelle che appartengono ai Paesi asiatici. Numerosi i cinesi, i giapponesi, tutti muniti di macchine fotografiche per mostrare, al ritorno in patria, come è fatto il vecchio continente. Continente, l’Europa, che tra una ventina d’anni, per “merito” dei politici della Unione Europea, sarà dai gialli acquistato. Dirigendo lo sguardo verso ovest e percorrendo il viale sopra citato ti trovi di fronte un notevole immobile che sa di Rinascimento. Siamo in Piazza della Basilica dove nostra Madre, nel ‘500, ha fatto visita. Non si è rivolta ai notabili del tempo, ma ad un povero contadino. Quel fortunato aveva nome Mario e andando per fichi ha incontrato la Madonna che gli ha chiesto di erigere, in quel luogo, qualcosa che ricordasse ai posteri la sua discesa su questa povera terra. Con la Sua venuta ha avuto termine la peste da tempo in corso. I nobili, nell’arco dei secoli, a Tirano, non hanno visto la Madre di Gesù, ma la loro presenza risulta dai severi palazzi che ammiriamo nel Centro Storico. Desidero ricordare, tra i nobili, quell’uomo, quel genio che aveva nome Luigi Torelli e che ha fatto molto per la sua città e per l’Italia. Coloro che amano la Storia non dovrebbero lasciare Tirano senza aver visitato, oltre alla residenza del Torelli, gli altri Palazzi che certamente meritano di essere maggiormente conosciuti. Per quale motivo, in questo periodo ferragostano, ho titolato “Ma questa è Tirano?”. Il motivo è semplice. Perchè i miei concittadini durante l’anno in corso hanno, e daranno, vita a molte iniziative per attirare i turisti. Li ringraziamo per il tempo che stanno dedicando per un tardivo, ma gradito risveglio della loro e nostra città. Buon Ferragosto a tutti! Giancarlo Bettini
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1 COMMENTI
15 08 2017 11:08
Méngu
Caro Giancarlo hai scritto : “Una cittadina, la nostra Tirano, che potremmo dire irriconoscibile non soltanto per il suo aspetto estetico, che non può cambiare più di tanto in poco tempo, ma per un formicolio di esseri umani che stanno calpestando il suolo abduano in ogni direzione.” ***** Hai detto molto bene. La tua espressione “ irriconoscibile per il suo aspetto estetico “ va incorniciata. Io vorrei sottolineare, senza inebriare o inneggiare nessuno, ma solo per riconoscere, che il lavoro delle Amministrazioni del Sindaco Pietro Del Simone e quella attuale di Franco Spada,” silente e estremante laboriosa” , sta dando i suoi frutti. La tangenziale ora è in arrivo e quando sarà cosa fatta Tirano sarà un gioiello della Valle. In tutto questo va riconosciuto il lavoro determinante di alcuni politici, dei vari Enti Turistici, delle Associazioni, dei Commercianti , dei Cittadini e, non certo da ultimo, quello del giornale on-line Intorno Tirano, e prima, del “ Il tiranese senza confini “ che, con i loro innumerevoli articoli, hanno fatto conoscere e ha dato visibilità ad ogni Voce. Tutto ciò insegna che chi semina bene raccoglie in abbondanza. Molto lavoro è stato fatto, ma non è finito. Insieme alla città di Tirano ora vanno valorizzate le frazioni e in modo particolare le zone montane.