MENU
/tirano panoramica

Quasi serie (136), un sentito grazie ai carabinieri della provincia

CRONACA - 04 09 2017 - Giancarlo Bettini

CONDIVIDI

/Giancarlo Bettini di Tirano

Durante il mese scorso è stato ricordato un anniversario della frana del Coppetto nel bormiese e la scomparsa del paese di S.Antonio Morignone in Valdisotto. Un enorme pezzo di montagna, per gravità, ha lasciato la sua sede naturale ed è sceso a valle sommergendo l’intero paese. Alcuni giornalisti hanno scritto delle fesserie attribuendo l’accaduto al disboscamento della montagna da parte dell’uomo. In verità nessun albero era stato tagliato. Da alcuni giorni i giornali riportano ciò che  è avvenuto in Valchiavenna ed in Valbregaglia, quest’ultima in Svizzera, nel Cantone dei Grigioni. Una parte del monte Cengalo, sempre per gravità, ha lasciato la sua sede naturale portando a valle milioni di metri cubi di materiale. Materiale che ha invaso la Valbregaglia e il fiume Mera. Esiste oggi un grande timore: quello delle possibili piogge che potrebbero muovere il materiale fermo ad una certa quota del Cembalo con la conseguenza di portare a valle altri milioni di metri cubi di materiale. Per precauzione la diga esistente in Valchiavenna, lungo la Mera, è stata vuotata per poter ricevere eventuale ulteriore materiale. 
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°  

 

L’uomo per quanto avvenuto nei due fatti sopra descritti non ha colpa alcuna. Sono avvenimenti voluti dalla natura, dalla vecchiaia del nostro pianeta, dai lenti cambiamenti del clima durante i secoli. Questa estate abbiamo avuto un clima torrido, i ghiacciai in parte si stanno sciogliendo e nel futuro dovremo affrontare altri avvenimenti sgradevoli, senza che l’uomo possa fermarli. Se date uno sguardo a quanto avviene negli Stati Uniti non potrete che affermare quanto sopra scritto. Dio ci ha creati liberi di agire. A differenza di altri esseri viventi ci ha dato l’intelligenza. Quindi sta a noi saperla usare per affrontare le difficoltà della vita che certamente non mancheranno. Anche se dai fatti materiali passiamo a quelli spirituali è sempre la ragione che deve guidarci. Purtroppo viviamo anni, a giudizio dello scrivente, di notevole decadenza morale. Senza dubbio quanto scrive il vostro amico tiranese sarà da molti contestato. E’ naturale. Ma lasciatemi continuare per mettere su carta quanto letto in questi giorni sul nostro quotidiano “La Provincia di Sondrio”.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

 

30 agosto 2017. A pag. 11 della “ Provincia” una intera pagina è riportata a firma Riccardo Carugo dal titolo “Boschi pieni di droga: nuovi arresti”. Un articolo che entra nei dettagli e che a chi scrive fa accapponare la pelle. Sino a ieri pensavo la nostra valle non priva di drogati, ma con la presenza di un solo, insignificante numero. La verità è venuta alla luce per merito della “Benemerita” e a detta Arma ci inchiniamo. Riporto pochi stralci dell’articolo: “... ripresa dalle telecamere dei Carabinieri una donna mentre si dirige verso gli spacciatori tenendo per mano il proprio figlio che ha poco più di due anni”. “I consumatori arrivano praticamente da tutta la Provincia: da Regoledo di Cosio fino all’alta valle. Sono 160 i clienti accertati, tutti tossicodipendenti di lunga data, alcuni già conosciuti, altri non ancora. Nessun minorenne ma tante donne”. I numerosi venditori di droghe, anche pesanti, provengono dal Marocco. In buona parte sono stati arrestati in Valtellina.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

 

Non voglio fare il moralista, ma non riesco a tacere su quanto ho saputo. Una raccomandazione la propongo ai genitori affinché seguano i loro figli, agli insegnanti di tutte le classi, inferiori e superiori, che siano vigilanti, a noi stessi, agli abitanti la nostra stupenda valle dove la natura non merita di essere offesa.

 

Giancarlo Bettini

LASCIA UN COMMENTO:

DEVI ESSERE REGISTRATO PER POTER COMMENTARE LA NOTIZIA! EFFETTUA IL LOGIN O REGISTRATI.

0 COMMENTI