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/LAVORO DI SQUADRA

Tirano è bella, ma occorre fare squadra

CRONACA - 26 02 2017 - Méngu

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/tirano tramonto
Foto di Eugenio Danise (tramonto sull’Adda)

Lasciate parlare un vecchio tiranese. Dico sottovoce: è ora di… finiamola! Finiamola di criticare mettendo in rilevo solo i difetti. Facciamo in modo che il 2017 sia l’anno del “vedere positivo” con occhi sereni e costruttivi. Nessuno lo può negare che in questi ultimi due decenni si è fatto molto per rendere Tirano una cittadina accogliente. Ogni Amministrazione succeduta ha fatto la sua parte nel costruire, nell’abbellire e il cittadino ne è stato molte volte partecipe.

 

Non è necessario usare il trombone per farsi sentire, o per aver visibilità personale, o per prestigio agli occhi della gente, tantomeno starnazzare per poi avere consensi. Si può usare anche il “silenzio” , con il lavoro assiduo d’ogni giorno per essere stimati e ottenere ottimi risultati. La gente non è tonta e i risultati di un buon lavoro si vedono. Non occorre quindi essere gelatai e farsi sentire con la strombazzata giocosa e altalenante. L’apparire, l’usare il trombone ha ormai “rotto le uova“, molti cittadini sono nauseati del cicaleggio e si turano le orecchie.

 

Parliamo pure con vigore e intelligenza dei fatti nostri, ma occorre farlo in squadra ! Squadra capite? Squadra significa, nel nostro caso, mettersi assieme, entrare a far parte di un gruppo coeso e non andare per la propria tangente. Significa discutere animosamente dei problemi tra noi cittadini e gli Amministratori per poi trovare soluzioni ottimali. Se poi non v’è volontà, partecipazione, trascuratezza, negligenza, allora, io penso, che vi sia il pieno diritto di protestare con i mezzi opportuni e democratici quali ad esempio i mass- media. Criticare per puro perverso piacere personale mi sembra diabolico. Ammiro i Bormini e i Livignaschi, che pure litigheranno tra loro, ma che poi sanno fare squadra. Sono uniti, compatti quando occorre risolvere i loro problemi e li risolvono. Detto questo, quale cittadino tiranese voglio esprimere il mio pensiero al fine d’ essere approvato o contraddetto.

 

Tirano è una bella cittadina e non manca di nulla. Pregherei, per chi le ha, di levare per un momento le “fette di patata sugli occhi” e di guardarsi intorno con serenità e spirito positivo. Al dunque! Abbiamo una Tirano Vecchia quasi intatta, da ammirare, da “annusare” con le sue belle corti e palazzi e cantine. Abbiamo un Castelàsc, con una piazza d’armi che è un balcone su Tirano, sicuramente da mettere a confronto con quello di Grosio e della “ Tur dé li béli miri “ di Teglio . Abbiamo la Piazza delle Stazioni affollata da italiani e stranieri di tutto il Mondo. Una elegante stazione per la partenza e l’arrivo del Trenino Rosso del Bernina patrimonio Unesco. Abbiamo raffinati ristoranti, pizzerie e osterie accoglienti . Numerosi B & B affollati che svolgono il loro lavoro in modo eccellente, un viale Italia che divide la città, e che sfido i giramondo nel trovarne uno simile e terminante con una stupenda Basilica. Abbiamo delle frazioni graziose come Roncaiola, Baruffini, con ristoranti degni di nota per i cibi tradizionali e autoctoni. V’è la “cenerentola” Cologna con le sue quiete contrade . E come dimenticare la foresta della montagna di Trivigno con Canali, Ronco, Piscina, il Forte , Cabrèla ecc. e la “ conca di cielo “ Trivigno? E i bei terrazzamenti con i loro vigneti , con i campi di grano saraceno, i begli orti ? Come tralasciare la soleggiata “ strada dei vècc “ lungo il lungo Adda sino ai laghetti del Fontanino? Come non decantare il bel fiume Adda che attraversa Tirano diritto ed elegante nella sua arginatura sino a confondersi lontano con le alte montagne orobiche ? E mettiamoci pure anche la zona industriale, che se per sua natura, non può essere stupefacente, ma dà lavoro a tanti. E a lato i bei castagneti che dilagano su versante tra Ganda e Cologna. Pur non essendo nostro territorio mettiamoci anche il lago di Poschiavo a pochi chilometri da noi, frequentatissimo dai tiranesi per il pianeggiante e dolce sentiero che lo contorna nella verdeggiante e stupenda Valposchiavo.

 

Insomma per farla breve Tirano non manca di nulla, o forse no. Forse sentiamo la mancanza d’ un grande giardino pubblico qual è quello di Grosio o di un laghetto, felicità per i bimbi, come quello di Grosotto o una zona Camper un poco più grandicella dove i camperisti non debbano stringersi troppo con le loro casette gommate. Subiamo il passaggio dell’intenso traffico da e per la Valle. Alcune di queste “ negatività “ saranno sicuramente risolte un domani prossimo se faremo squadra. Dovrei mordermi la lingua quando mi vien voglia di dire che la città di Tirano potrebbe essere paragonata per bellezza, ospitalità, turismo a Bormio, a Teglio, ad Aprica, e altre località di prestigio della Valtellina. I numeri dei visitatori di Tirano parlano chiaro. Intendiamoci ogni paese ha le proprie caratteristiche che se sfruttate nei dovuti modi portano benessere. Come? L’ho detto: facendo squadra!!!

 

L’anno 2017 sia dunque un anno di conquista nei vari settori del turismo, del commercio, della enogastronomia, ricordando che in Tirano come ovunque “l’ordine è pane“. I vicini Poschiavini ce lo insegnano quando guardiamo il loro territorio e il loro modo di agire. Il turismo richiede bellezza, richiede ordine, e soprattutto cortesia che è un valore che costa poco alla persona , ma dona molto agli altri. Rammentiamo sempre che il territorio deve essere come il nostro abito buono, quello della festa, e nel nostro caso va indossato ogni giorno.

 

Buon lavoro di squadra a tutti e grazie.

 

Méngu

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1 COMMENTI

28 02 2017 12:02

toggio

Grazie Méngu per questa bella e positiva analisi. "La gente che non fa niente, è sempre la prima che fa delle critiche a tutto." (Charles Spurgeon)