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A Tirano si discute di un libro sull'attentato a papa Wojtyla

CULTURA E SPETTACOLO - 17 03 2025 - Guido Monti

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/biblioteca tirano

E' uscita nelle librerie lo scorso mese di gennaio 'Il papa deve morire', un'opera di Ezio Gavazzeni che fa luce sull'attentato a Karol Wojtyla e ne attribuisce la responsabilità al terrorismo armeno. Oltre 400 documenti di ministeri, prefetture, questure e servizi segreti, provenienti dall’Archivio centrale di stato, riscrivono la storia del tentativo di uccisione compiuto da Mehmet Ali Ağca a Karol Wojtyła nel maggio del 1981.

 

Dalla ricostruzione di Gavazzeni emerge che l’esercito segreto per la liberazione dell’Armenia (ASALA) aveva minacciato di morte il papa polacco dal 1977 al 1983. La causa va attribuita all’operazione coperta denominata 'Safe Haven', gestita da Vaticano, governo italiano e Usa con l'intento di espatriare gli armeni dall’Urss e portarli a Roma, in 16 alberghi convenzionati, per poi farli espatriare negli Stati Uniti. Lo stato italiano nel 1980 iniziò una trattativa col terrorismo armeno, a Beirut, che si concluse nel 1983 con la firma dell'allora ministro dell'interno Scalfaro per fermare gli attacchi sul territorio italiano in cambio dello stop alle continue emigrazioni dei profughi armeni attraverso il nostro Paese.

 

A quanto risulta dalle dichiarazioni degli stessi proprietari di quelle pensioni, il flusso effettivamente si interruppe. Quando nel 1983 stavano per concludersi le indagini condotte sull’attentato a Giovanni Paolo II seguendo la cosiddetta 'pista bulgara”, i servizi segreti - che conoscevano la verità - mentirono sulle precedenti minacce di morte al pontefice, tant'è che gli inquirenti, come riportato nel libro, non erano a conoscenza del coinvolgimento del terrorismo armeno, né tantomeno di una trattativa avviata con lo stato italiano.

 

Sarà lo stesso autore del volume a illustrarne il contenuto in un dialogo con Alberto Gianoli che si terrà martedì 18 marzo alle 20.45 alla biblioteca arcari di Tirano.  

 

Guido Monti

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