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Apparire o non apparire, questo è il problema

CULTURA E SPETTACOLO - 05 06 2017 - Méngu

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Essere o non essere, questo è il problema, ( To be, or not to be) è una frase arcinota dell’Amleto di William Shakespeare. Non vi è mai passato per la mente di porvi un altro interrogativo ? Quello di voler “ apparire o non apparire “ ? Questo può essere il dilemma d’oggidì. Morire , dormire , porre fine ai nostri affanni e null’altro ci si chiedeva nell’Amleto .

 

Ma no, nemmeno per sogno, non pensiamo alla nostra fine. Conviene esistere, essere resilienti e resistere fieramente nel mare di affanni, dei soprusi, degli inganni, piuttosto d’affogare nel mare dei nostri sogni infranti. Apparire, apparire in tutti modi, questo sembra l’algoritmo di calcolo per vivere felicemente al giorno d’oggi. Nei tempi passati è stato detto “ beati gli ultimi …..” ma ora il detto sembra obsoleto, fuori moda, poiché i primi che appaiono sono ” i beniamini i del popolo” su questa terra. Sono quelli che scalciano , che gridano, che imprecano per farsi notare. Sono quelli che nell’assembramento di una comunità agitano piedi, gambe e mani come se stessero annegando. Agitano bandierine, portano cappellini e magliette colorate con scritte per farsi riconoscere e docilmente si lasciano trasportare dal vento favorevole, con il solo scopo di apparire, d’essere una spanna più in alto degli altri.

 

Li vedete i politici come sono sereni, calmi e tranquilli, come si aiutano e si osannano l’un l’altro nel forgiare leggi o leggine a vantaggio dei comuni cittadini ? Li vedete i ricchi come si affannano per dare qualcosa ai poveri , o l’intellettuale e l’accademico inchinarsi ad un suo pari o ascoltare l’ignorante suo malgrado ? Lo vedete l’affanno della gente nel volersi bene, nel compatirsi o per aiutarsi l’un l’altro ? Come sono bravi , in casa nostra, i nostri Amministratori che concordano le diverse iniziative , che si aiutano tra la Maggioranza e la Minoranza nell’Amministrare . Avete mai visto qualcuno che si batte il petto in pubblico e dica :” mea culpa ? “

 

Ebbene , tutte queste domande confluiscono in un punto focale che è quello dell’apparire, d’essere tra i primi e tra i più bravi . Così come per le cariche elettriche esiste anche l’opposto di segno , nella vita, esiste anche il NON APPARIRE che fa da contrappunto all’Apparire ed ha eguale importanza. Avete mai visto un Sindaco , anzi un” Sciur Sindàch”, che lavora giorno e notte come un matto, in silenzio, per la sua comunità ottenendo risultati positivi e forse eccezionali ? Avete mai visto mamme e papà, nonne e nonni che sacrificano la loro vita nel dare, in silenzio, tutto se stessi ? O preti con la sola bicicletta e con la puzza di “ pecore, nella tonaca” ? O politici che dicono d’aver sbagliato ? E via dicendo, verso il percorso difficile e santo dell’umiltà, della non boria o della non gloria ?.

 

Bene, se avete conosciuto queste persone del “ non apparire “ siete fortunati perché sono come le mosche bianche . Non crediate di trovare queste persone sui giornali. Le troverete piuttosto nell’intimo di qualche vostra amicizia poiché ora è tutto un cantico di “ offerta e apparizione “. Scegliete pure voi tra l’apparire e il non apparire, ma ricordiamoci che chi sceglie l’apparire nel giorno della sua dipartita dovrebbe scrivere, se coerente, sulla sua carta funeraria “ E’ SCOMPARSO” ( contrario del suo Apparire ) con tutto il suo prestigioso curriculum, sperando in un poderoso “ coccodrillo “ sui giornali e che nell’aldilà qualcuno si avveda e prepari un trono per lui. Il trono dovrà essere più alto degli altri, per continuare ad apparire in modo luminoso e celestiale tra canti angelici. Mentre chi non ha voluto apparire , chi ha fatto la scelta dell’umiltà, osservato la Parola, potrà scrivere sulla sua carta funeraria solo il nome e cognome e un posticino , in ultima fila, nell’aldilà, come su questa terra, lo avrà.

 

Mah! Forse qualcosa di più, poiché chi ha detto “beati gli ultimi … perché saranno i primi” se manterrà la Parola data , allora sarà dinnanzi al titolato, al referenziato, al ricco, ecc. ecc. Purtroppo la nostra è una società dove le immagini idolo prevalgono e il Mondo è ormai ridotto a palcoscenico e spettacolo. Dunque: apparire o non apparire ? Scelta giusta o senza senso ? Ognuno faccia la propria scelta: è un nostro diritto e chi avrà ragione si vedrà.

 

P.s. Allego una filastrocca, cantabile da coloro che ne sanno “ una pagina più del libro” e che promettono…. …promettono, mentre fanno i loro interessi e, per di più, non mantengono ciò che dicono lavorando solo dalla 12 a mezzodì.

 

 

La parlàda del blagör

Gént de Tiràn scultìi bée ‘l voss amìs:

Mì sòo, mì fòo, mi gòo,

va daròo, va faròo, garìi,

Cun mì sarìi, farìi, ciaparìi,

sénza de mì sarìi cùma matòo

scultìm mì che sòo pü fürbu de ‘n bis.

 

Mì saròo par viòtri l’um giüst e güz

sénza de mì i va tirerà sèmpre a strüz.

Ma cargaròo ‘l scervèl dei voss pensée

scultìm mì che sòo mìga cargàa ‘ndrée.

 

La gént la crìda: parchè ‘n sént sta spüzza?

N sént tirà pèt cùma da ‘n àva che rüzza.

 

Gént, gént, ciapìi i pèt che mì scàrghi derée

i è i voss pensée lauràa da ‘l mè scervèl,

I è sèch, i è gnüch, fìch tant unùr,

sagìi, usmìi e tegnìi de cünt l’udùr e la saùr.

Gént, gént: mì gòo, mì fòo, mì sòo chèl

che scàrga derée tücc i voss pü grant pensée.

 

Credìm, par vòtri mì sòo l’um giüst e dabée

sénsa de mì ‘ndarìi a röda e sèmpru’ndrée.

Ma cargaròo ‘l scervèl de chèstu e de chèl,

va diseròo sèmpru de sì e va faròo sü de bèl.

 

La gént la crìda: fìna adès m’à maiàa crüsca,

n völ mìga ün che fa pèt, ‘n völ ün che rüsca.

 

Méngu

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