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La tangenziale di Tirano progettata da ”ün che ‘l càgava fò de l’urinari“

CULTURA E SPETTACOLO - 28 10 2024 - Ezio (Méngu)

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/tangenziale di Tirano
Progetto attuale della tangenziale di Tirano esposto ex Pretura – Tirano (foto archivio e.m.)

Cari Tiranesi, se volete capire la sofferenza di ciò che noi vecchi abbiamo provato nell’attesa della costruzione della “nuova tangenziale" leggete questo fatto che io scrissi più di 30 anni fa. Per favore non ridete, e se non riuscite a trattenervi mettetevi la mano sulla bocca, altrimenti offenderete la memoria del mio amico  Amilcare che era uno che quando progettava la “faceva fuori dell’urinario” talmente i suoi progetti erano singolari.

                                                       ***

Tirano sogna la tangenziale da decenni. Si narra che in Tirano c’è un bambino che è stato battezzato con l’infusione sul capo dell’acqua al grido di “ oltre ai Sacramenti prega per la tangenziale di Tirano” . Ora lo stesso bambino è diventato anziano, ha i capelli grigi, è anche sdentato, ma sussurra indefesso ai nipoti “ pace e bene, però senza la tangenziale di Tirano vivrete male “.

 

Dunque, si narra, a torto o a ragione, che in tutti questi anni di riunioni, progetti, preventivi e relativi costi con la carta consumata all’uopo, si poteva realizzare una tangenziale  di carta solida e transitabile.  Tra le tante idee, progetti e soluzioni proposte ne rammento una che mi stupì. La propose un progettista nei primi anni ’70. Quel tecnico era un estroverso che proponeva soluzioni talmente originali che, parlando di lui,  si diceva : l’è ün che ‘l càga fò de l’urinari, è uno che le spara grosse.

 

Il suo progetto mi aveva incuriosito perché andava dicendo: “ io vi costruisco la  tangenziale di Tirano senza fare gallerie. Sarà diritta e diretta come un fuso. Avrà due corsie per l’andata e due per il ritorno, più quelle di emergenza.

 

La farò senza ulteriore consumo di territorio. Gli agricoltori possono stare tranquilli: nessun campo, meleto, vigneto sarà distrutto.  Nessuna casa sarà abbattuta. Il progetto di massima l’ho già nel cassetto. La tangenziale che propongo partirà da Stazzona e arriverà a Sernio come una scheggia”.

 

In verità ero desideroso di vedere il progetto poiché le premesse erano allettanti. Gira e rigira riuscii a farmelo mostrare dopo avergli fatto bere un bottiglione di vino rosso del Mazzacaval.

 

Amilcare, così si chiamava quel tecnico, mi condusse nel suo studio e srotolò alcune planimetrie del tiranese.

 “  Ammira !  Le costruzioni in Tirano hanno ormai invaso tutta la conca della valle senza soluzione di continuità. Per attraversare la città, oltre alla statale esistente, ora devi volare o passare il galleria.  Sai cosa transita diretta, nella nostra cittadina, senza trovare semafori, code, intoppi vari? No? E allora te lo dico io: l’acqua dell’Adda che giunge dalla diga di Sernio e procede diritta come un fuso fino alla località Ganda e poi fino a Stazzona. 

 

Ecco, l’acqua ci insegna la via giusta da seguire per la costruzione della tangenziale . Il tracciato è il suo alveo. Ho progettato la tangenziale sopra l’alveo del fiume Adda con arcate a tutto sesto che poggeranno su piloni ogni cinquanta metri ai lati degli argini. L’alveo dell’Adda dove scorre l’acqua non sarà toccato. L’acqua scorrerà come sempre e come progettato dai  tempi della dominazione  austriaca . Sarà una tangenziale diritta e lunga quattro chilometri senza una galleria. Non avrà curve, solo  uno svincolo presso il foro Boario.

 

Geniale vero ? “. Stetti un momento in silenzio poi pensai: “questo progettista è proprio  ün che ‘l càga fò de l’urinari. Poi dissi : Amilcare, sei un genio! Hai proposto il tuo progetto ufficialmente a chi di dovere?  Lui rispose: “ Macché ! Sono restio nel proporlo poiché parlando con la gente del tiranese sui vari progetti proposti fin ora sembra che l’idea della tangenziale in Tirano non vada per la maggiore a causa del business commerciale. Mi spiego meglio. 

 

La tangenziale  porta veloce scorrimento di autoveicoli e molti Villaschi e Tiranesi temono che nessuno si fermerebbe più a visitare il santuario di Madonna di Tirano o per farsi una bella passeggiata con il Trenino Rosso del Bernina, oppure nei  bei caffè e ristoranti del Viale Italia.  Figurarsi poi con un progetto come il mio dove puoi transitare come  una scheggia attraversando   Tirano , ignorando Villa,  per giungere,  godere e spendere nei paradisi di Bormio, Livigno,  S. Caterina e allo Stelvio. Meglio tenere il mio progetto nel cassetto. 

 

Con il tempo si vedrà il da farsi. Il progetto lo lascio ai miei nipoti in eredità “.  Amilcare,  chèl che ’l  cagàva fò de l’urinari per le sue soluzioni ingegnose è volato in cielo da alcuni anni.  Siamo nel 2024 e la tangenziale non è ancora completata.  Forse la sua teoria o “ cagata “ non era infondata.  Meglio rallentare un poco il traffico in Tirano per far godere ai turisti le nostre bellezze. Si dice che per apparire bisogna soffrire!

 

Ezio (Méngu)

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1 COMMENTI

28 10 2024 11:10

rasegot

La proposta fatta dal tuo amico , non è poi tanto stupida, in Germania a Wuppertal negli inizi del secolo scorso fu realizzata una tranvia / metropolitana a cavallo del fiume ed è in esercizio tuttora.