La voce che ammoniva don Camillo
CULTURA E SPETTACOLO - 09 09 2019 - Méngu
La voce che ammoniva don Camillo (con alcuni “corrispondenti“ vocaboli dialettali) Siamo a fine mese di agosto con giornata calda e con moltitudine di turisti sul sagrato della Basilica di Madonna di Tirano. ( Sentàa giù) seduto a un tavolino di un caffè a lato della Basilica, ho avuto una (sgurlìda) sobbalzo al cuore. Non so dire se di sdegno o di grande ( meravèia) meraviglia. Scesi da una macchina ( ganza ) assai vistosa, parcheggiata in quei comodi posti a lato del piazzale , due ( ràisi ) ragazze e un uomo più grande di loro prima hanno fatto due passi sul sagrato della chiesa scattando alcune foto con il loro telefonino poi sono entrati in Basilica dal portone principale. La mia attenzione è stata per la curiosità dell’auto sportiva di gran marca che avevano e, in verità, anche per la bellezza travolgente e giovanile che le due ( fiöli ) figliuole emanavano. Erano abbronzate, calzoncini corti e canotta, e dalle curve da far piacere ai maschietti sul binario giusto. Lui , era un poco ( slendrenàa ) trasandato nel vestire , capelli lunghi da musicista , insomma uno di quei giovanotti ( slizùn ) fannulloni che non sai mai come la pensano e quando fanno qualcosa rimani stupito nel bene o nel male. Li ho seguiti con lo sguardo in mezzo ad altra gente cha affollava il ( sagràa ) sagrato fino all’ingresso del grande portone della Basilica. Qui ho avuto il sobbalzo e ho pensato: “ Toh, quelle due ragazze sono entrate in quella guisa. Se c’è in chiesa il rettore, o un altro prete , o magari il ( sagrista) sacrestano o un custode, quelle bellezze le rivedo accompagnate gentilmente per braccio, tra un ( bòt ) secondo , all’uscita della chiesa “. Aspetto due minuti, cinque e poi quasi dieci e poi rieccole in uscita sorridenti insieme al giovanotto. Sapete cosa ho ( mesedàa) pensato ? Come sono cambiati i tempi da quando ero giovanotto. Andavo in chiesa in S. Martino a Tirano . Gli uomini erano sui banchi di destra, le donne in quelli di sinistra, alcune con il velo, le braccia coperte e i vestiti lunghi fino alle ( canavèli ) caviglie, mai con delle braghe . Gli uomini non erano mai in camicia ma con maglia o giacca, e con le braghe lunghe. In chiesa, casa del Signore, bisognava dare rispetto e signorilità. Ora ? Macché, ci mostriamo innanzi alla statua della Vergine, Lei con il manto e con le vesti fino alla punta dei piedi e quelle in calzoncini corti e canotta , magari con la scusa del gran ( colt) caldo . Ora dico: “ Dove sta il rispetto del luogo Sacro? Si va forse in calzoncini corti innanzi al Santo Padre che è il Papa? E il Papa è forse più del Signore e di sua Madre? Le ( angégher ) guardie svizzere in Vaticano e probabilmente quelli della Curia consigliano e vigilano in ogni momento come presentarsi nei luoghi sacri. Forse si potrebbe fare altrettanto nella nostra Basilica ? Magari esponendo alcuni vistosi cartelli che scoraggino l’entrata vestiti in modo balneare. Qualcuno dirà: “ ( buiàdi ) storie, non è l’abito che fa il monaco , ma quel che conta è entrare in Chiesa con spirito di preghiera e soprattutto contriti, poiché siamo tutti malati o nel corpo o nell’anima. E Dio guarda il ( cöör) cuore ! E’ il Signore che ci ha modellati e qualsiasi parte del corpo che si espone lo onora “. In verità ho anche pensato a altre parti del corpo che non cito. Mah! Forse va bene così se i più la pensano così. Ora si usa spesso non ( anginögiàs ) inginocchiarsi davanti al Sacro per non sporcare i pantaloni o le ginocchia e anche non bagnarsi le dita d’acqua Santa prima di fare il segno della croce per paura dei microbi, oppure ( ciaculà) parlottare a voce alta, fotografare magari durante l’Eucarestia; ma se la chiesa , in questa epoca post moderna , sopporta queste prassi, in futuro e nel periodo estivo ci saranno probabili chiese “ dai costumi balneari “ . Ma sì, forse va bene anche così perché quando vedo tante chiese vuote , rileggendo il mio scritto , mi pare di sentire una voce grave ma conciliante come quella che ammoniva don Camillo che mi dice: “ Méngu, Méngu ( lamentàt mìga ) non lagnarti se tanta gente va in Chiesa anche in calzoncini corti e canotta ,l’importante e che confidino in me e osservino la mia Parola. ” D’accordo e penso ! “ Se va bene a Lui, va bene a (tücc) tutti. Méngu
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