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Le finestre dell’anima

CULTURA E SPETTACOLO - 26 06 2017 - Méngu

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Ogni persona ha sotto la fronte due finestre che danno sul Mondo. La nostra casa è il corpo, un involucro a volte grazioso, a volte meno, sano e a volte malato che con il tempo si trasforma e increspa. Questo involucro che ci contiene e che ci permette l’esistenza si apre al mondo tramite le nostre due finestre che sono i nostri occhi. A volte I nostri occhi non sentono il passare del tempo poiché sono espressione del nostro spirito e lo spirito non invecchia.

 

Conosco un centenario, dal corpo vecchio, ma dagli occhi da fanciullo. Fanciullesco è il suo spirito, e da fanciullo sono i suoi occhi . Da queste due finestre noi dobbiamo imparare a guardare il Mondo. Non è facile spalancare queste due nostre finestre sulla Vita e specchiarci negli altri. Talvolta i nostri occhi ignorano volutamente. Non vedono. Sono finestre con le ante che si chiudono e si aprono quando noi lo decidiamo. Per amore o per dolore noi apriamo o chiudiamo le palpebre per rintanarci nella nostra gioia, , nel nostro dolore o nella nostra solitudine.

 

A volte i nostri occhi possono diventare contemplativi o essere oscurati, possono essere pervasi dalle emozioni, dai sentimenti, dalle relazioni con il prossimo, dalle nostre passioni, dalle nostre virtù, dai nostri eroismi e da altre infinite cose. I nostri occhi parlano. Essi sono, con il nostro volto la carta di tornasole della nostra anima. Le lacrime che li velano , per gioia o per dolore , sono un linguaggio che sopperisce alle parole. Il volto accompagna con gli occhi i nostri sentimenti, le nostre emozioni. Ci accompagna nel nostro cammino della comprensione e dell’ascolto verso gli altri.

 

Chi ha gli occhi e il volto di pietra è un disperato che ha bisogno d’aiuto. La sua maschera nasconde i sentimenti , le passioni, le angosce che gridano in lui, incapace di comunicare dall’abisso del suo cuore. Sant’ Agostino scriveva : ”Quale abisso l’uomo medesimo., di cui tu, Signore, conosci persino il numero dei suoi capelli senza che nessuno manchi al tuo conto! Eppure è più facile contare i capelli che i sentimenti e i moti del cuore” . Chi di noi conosce se stesso ? Chi di noi può dire di conoscere i moti tumultuosi dei sentimenti delle passioni che a volte si scontrano con la ragione ?

 

Abbiamo bisogno dell’aiuto, della comprensione, della compassione, della misericordia reciproca e i nostri occhi, il nostro viso, il nostro corpo ci sono d’aiuto. Sono protesi dell’anima. Coloro che ad arte si mettono in “maschera” hanno posto sul loro visto, sul loro corpo, un velo che di certo non li aiuterà nella Vita . Allora perché non guardarci, sempre e in ogni luogo, negli occhi e specchiarci negli altri?

 

Méngu

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